Ecco i libri letti e di cui si è parlato negli incontri del Silent Book Club di sabato 17 febbraio 2024
Howard Jacobson, COCCO DI MAMMA, La Nave di teseo
Inzuppata nell’irresistibile umorismo di Howard Jacobson, Cocco di mamma è la vita da romanzo del suo autore: la storia esilarante di come nasce uno scrittore, delle pieghe talvolta tenere talvolta amare di ogni famiglia, e di come anche un grande narratore debba lottare per conoscere davvero se stesso.
Howard Jacobson ha pubblicato il suo primo romanzo a quarant’anni: in questo libro racconta tutta la vita che lo ha preparato a quel momento decisivo. Nato da una famiglia della classe operaia nella Manchester degli anni ’40, pronipote di immigrati lituani e russi, il piccolo Howard viene cresciuto dalla madre, dalla nonna e dalla zia Joyce. Suo padre è sarto del reggimento paracadutisti, ma di volta in volta anche tappezziere, bancarellista al mercato, tassista, mago e pallonaio. Alle prese con la storia della famiglia e la sua identità ebraica, Jacobson ci porta dalle sofferenze dell’infanzia agli anni di studio a Cambridge, fino allo sbarco a Sydney come giovane professore anticonformista. Una vita avventurosa tra l’Australia e l’Inghilterra, in cui per far quadrare i conti ha fatto di tutto, compreso vendere borse alle signore, insegnare inglese persino negli stadi, servire in un ristorante australiano in Cornovaglia. Inzuppata nell’irresistibile umorismo di Howard Jacobson, “Cocco di mamma” è la vita da romanzo del suo autore: la storia esilarante di come nasce uno scrittore, delle pieghe talvolta tenere talvolta amare di ogni famiglia, e di come anche un grande narratore debba lottare per conoscere davvero se stesso.
Storia di formazione, la Trilogia della città di K ritrae un’epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure.
Quando Il grande quaderno apparve in Francia a metà degli anni Ottanta, fu una sorpresa. La sconosciuta autrice ungherese rivela un temperamento raro in Occidente: duro, capace di guardare alle tragedie con quieta disperazione. In un Paese occupato dalle armate straniere, due gemelli, Lucas e Klaus, scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali. Storia di formazione, la Trilogia della città di K ritrae un’epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure.
Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell’Est, ma né l’Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati. Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell’ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una “vecchia strega” sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un’anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida e asciutta che non lascia spazio alle divagazioni. Un avvenimento tira l’altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele.
Agota Kristof, CHIODI, Casagrande
Una raccolta di componimenti in cui si trovano i temi ben noti ai fedeli lettori dei romanzi e dei racconti di Agota Kristof: lo smarrimento, la perdita, l’esilio, il ricordo dell’amore, l’attesa, il desiderio.
Scritte in ungherese negli anni giovanili, queste poesie andarono perdute nel 1956, quando Agota Kristof fu costretta a lasciare l’Ungheria per ritirarsi in Svizzera, a Neuchâtel. Negli ultimi anni il dispiacere per la perdita di quei versi a lei così cari e fonte di ispirazione per tante prose scritte in anni più recenti spinse l’autrice a ricercarli nella memoria e a riscriverli in ungherese. A quelle poesie ne aggiunse altre, scritte direttamente in francese in età adulta.
Nasce così Chiodi, una raccolta di componimenti in cui si trovano i temi ben noti ai fedeli lettori dei romanzi e dei racconti di Agota Kristof – lo smarrimento, la perdita, l’esilio, il ricordo dell’amore, l’attesa, il desiderio – ma che qui, nell’immediatezza della poesia, sembrano raggiungere un grado di intensità ancora maggiore.
Maria Pia Trevisan, LE FARFALLE DI EBENSEE, La memoria del mondo
Stefano Rovati è un professore di lettere, che ha vissuto per 15 mesi la tragica esperienza del campo di sterminio nazista di Ebensee. Nonostante le sofferenze patite, l’uomo riesce a vivere con la moglie Lisa e con suo figlio Davide una vita affettiva che lo riconcilia con il mondo e con gli uomini. Testimoniando alle nuove generazioni la sua esperienza di “deportato sopravvissuto” con lo scopo di promuovere la cultura della pace, recupera anche la sua dignità di persona. Sullo sfondo resta però latente un profondo senso di colpa e la nostalgia per le persone care perdute durante la guerra. Tra queste c’è Rosalena, la sua ragazza, arrestata insieme a lui in quel lontano fine di dicembre del 1943 e di cui non si conosce il destino neppure a cinquant’anni di distanza dalla fine della guerra. Dall’incontro con Leonore Gabel, figlia di un ex Ufficiale della Wermacht, avvenuto durante un “Viaggio della memoria”, nasce l’esigenza di una ricerca interiore che lo porterà a rivedere il senso che aveva dato alla sua esistenza e a prendere con coraggio la decisione più importante della sua vita…
D. B. Thomas, RICORDI DI SANDINTON, Vintage
Jane Austen iniziò il suo ultimo romanzo, Sanditon, nel 1817 scrivendone dodici capitoli prima di metterlo da parte. A causa della sua morte, avvenuta quello stesso anno, non lo finì mai. Ricordi di Sandinton è un romanzo d’amore che racconta il resto della storia attraverso gli occhi dell’eroina di Jane Austen, Charlotte Heywood. La storia di Charlotte inizia prima di quella scritta da Jane Austen nel 1812, in una fattoria nel villaggio inglese di Willingden, dove vive rintanata dal resto del mondo, con il quale ha contatti solo attraverso i suoi libri e i suoi sogni finché, un giorno del 1818, un incidente su una strada molto accidentata la costringe a soggiornare lontano dal suo villaggio, a Sanditon appunto, una zona di pescatori che aspira a diventare una località balneare alla moda. Ospitata da Tom Parker e da sua moglie, Charlotte si ritrova proprio nel cuore della società, circondata da persone che non conosce compreso il fratello di Tom, Sidney Parker. Ma Sidney è davvero quello che sembra, e Charlotte può fidarsi del suo istinto e del suo cuore in questo nuovo mondo?
Jostein Gaarder, IL MONDO DI SOFIA, Longanesi
Sofia Amundsen è una ragazzina dalla vita per niente straordinaria. Tutto cambia quando cominciano a spuntare strane domande dalla sua cassetta delle lettere, poi le curiose risposte dell’eccentrico filosofo Alberto Knox per cui Sofia approderà a una bislacca festa di compleanno, nel giardino degli Amundsen. Ma la storia di Sofia non è soltanto un giallo raffinato o un incredibile romanzo d’avventura. Si tratta anche della più divertente storia dell’uomo e del suo pensiero che sia mai stata scritta.
Paul Auster, BAUMGARTNER, Einaudi
La vita di Seymour Baumgartner è stata definita dall’amore per la moglie Anna. Ma ora Anna non c’è più e Baumgartner si inoltra nei settant’anni cercando di convivere con la sua assenza. Dopo un romanzo-mondo come 4321, Paul Auster ritorna con un libro all’apparenza semplice e lineare, proponendo ai lettori il suo personaggio forse più simpatico ed empatico, un uomo che al termine della vita si interroga sulle cose essenziali, inciampando e andando a sbattere come in una vecchia comica malinconica. Professore di filosofia, vedovo da dieci anni, Seymour Baumgartner non si è mai rassegnato alla perdita dell’amata moglie Anna, traduttrice e poetessa, e affronta la vita con un senso di straniamento e una certa goffaggine. Nonostante le malinconie e gli acciacchi dell’età, però, Baumgartner è una persona affabile e generosa. Possiede la saggezza di chi ha vissuto e sa quanto sono importanti i rapporti umani, che vanno coltivati con cure continue e una buona dose di ironia e di umorismo. Passando gran parte del tempo a lavorare nel suo studio, Baumgartner intreccia una buffa e disperata trama di relazioni con le persone che si affacciano alla sua porta, finché in un sogno, o visione del dormiveglia, incontra Anna, che gli rivela di essere bloccata in una terra di mezzo tra il mondo dei vivi e l’aldilà: è l’inguaribile nostalgia del marito a impedirle di concludere il suo ultimo viaggio. Per liberare Anna, con logica ineccepibile, Baumgartner decide di far procedere la sua vita e si butta in una relazione sentimentale con una loro vecchia amica. Ma questo è solo l’inizio di una serie di vicende imprevedibili e scatenate come solo Paul Auster, il virtuoso della «musica del caso», poteva immaginare. Perché ricordiamo certi momenti e ne dimentichiamo altri? Cosa resta di noi quando non ci siamo più?
Andrew Sean Greer, LESS, La nave di Teseo
Problema: sei uno scrittore fallito sulla soglia dei cinquant’anni. Il tuo ex fidanzato, cui sei stato legato per nove anni, sta per sposare un altro. Non puoi andare al suo matrimonio, sarebbe troppo strano, e non puoi rifiutare, sembrerebbe una sconfitta. Sulla tua scrivania intanto languono una serie di improbabili inviti da festival ed editori di tutto il mondo. Domanda: come puoi risolvere entrambi i problemi? Soluzione: accetti tutti gli inviti, se sei Arthur Less. Inizia così una specie di folle e fantasioso giro del mondo in 80 giorni che porterà Less in Messico, Francia, Germania, Italia, Marocco, India e Giappone, riuscendo a frapporre migliaia di chilometri tra lui e i problemi che si rifiuta di affrontare. Cosa potrebbe andare storto? Tanto per cominciare, Arthur rischierà di innamorarsi a Parigi e di morire a Berlino, sfuggirà per un pelo a una tempesta di sabbia in Marocco e arriverà in Giappone troppo tardi per la fioritura dei ciliegi. In un giorno e in un luogo imprecisati, Less compirà i fatidici cinquant’anni: questa seconda fase della vita gli arriverà addosso come un missile, trascinando con sé il suo primo amore e anche l’ultimo.
Andrew Sean Greer, LESS A ZONZO, La nave di Teseo
Per Arthur Less la vita sta andando sorprendentemente bene: è un romanziere moderatamente di successo in una relazione stabile con il suo partner, Freddy Pelu. Ma niente dura: la morte di un vecchio amante e un’improvvisa crisi finanziaria fanno scappare ancora una volta Less dai suoi problemi, mentre accetta di prendere parte a una serie di eventi letterari che lo lanceranno in un’avventura attraverso gli Stati Uniti. Si fa crescere i baffi a manubrio, abbandona il suo caratteristico abito grigio e con il cappello da cowboy si traveste da vero “americano”. Ma l’abito non fa il monaco, e sotto l’aspetto da duro della prateria Less non è (ancora) cambiato.