I LIBRI DELLA SETTIMANA

5 giugno

David Joy, DOVE TENDE LA LUCE, Jimenez 2023
L’area appalachiana della Carolina del Nord ospita persone di ogni tipo, ma il mondo in cui vive il diciottenne Jacob McNeely è il più crudele di tutti. Suo padre gestisce un giro di metanfetamine organizzato in modo metodico, con le autorità locali che chiudono un occhio sui suoi traffici. Dopo avere abbandonato la scuola ed essersi isolato dai suoi coetanei, Jacob lavora da anni per questo padre, con la promessa che prima o poi arriverà la sua paga. L’unica gioia che trova è il ricongiungimento con Maggie, il suo primo amore, una ragazza chiaramente destinata a cose più grandi e migliori della loro cittadina di campagna. Jacob si è sempre rassegnato a giocare le carte che gli sono state assegnate, ma quando un errore fatale cambia tutto, si trova di fronte a una scelta: restare e placare il padre, o lasciare le montagne con la ragazza che ama. In un luogo in cui il sangue è più denso dell’acqua e la speranza passa in secondo piano rispetto al destino, Jacob si chiede se può trovare la forza di superare l’unica vita che ha conosciuto. Da questo romanzo è tratto il film “Where All Light Tends to Go” del regista Ben Young, con Hopper Penn nei panni di Jacob e Billy Bob Thornton e Robin Wright in quelli dei suoi genitori.
6 giugno

Gianfranco Bettin, I TEMPI STANNO CAMBIANDO. CLIMA, SCIENZA, POLITICA, E/O 2022
Piccola guida ambientalista per umani consapevoli in questo tempo incandescente.
Oggi nel mondo a ogni secondo che passa si bruciano 250 tonnellate di carbone, 180.000 litri di petrolio e 125.000 metri cubi di gas, che in atmosfera si trasformano in 1.100 tonnellate di CO2. In giro ci sono troppe molecole di CO2, soprattutto. Un atomo di carbonio e due atomi di ossigeno formano una molecola di diossido di carbonio, comunemente detta anidride carbonica, chimicamente CO2. Il carbonio, la base della vita sulla terra. L’ossigeno, che ci fa respirare, che rende possibile la nostra vita basata sul carbonio. L’eccesso di CO2, di questa molecola accumulata nell’atmosfera e prodotta soprattutto dalla combustione di carbone, petrolio e gas, rende più difficile, irrequieta, a volte incandescente, la vita sul pianeta. Abbiamo oggi una mole di dati impressionante e inequivocabile, lo conferma ora anche il Rapporto 2021 dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), il principale organismo internazionale di studio dei mutamenti climatici, sulla responsabilità della specie umana sul cambiamento climatico. Con un agile e necessario pamphlet ambientalista, Gianfranco Bettin ha scritto il più aggiornato “stato dell’arte” sulle cause, le prospettive e le soluzioni circa la fine della nostra era dell’antropocene.
7 giugno

Eddie Campbell, BACCHUS, NPE 2023
Dal visionario autore di From Hell (con Alan Moore) e Alec, un cult del fumetto internazionale arricchito da commenti dell’autore, note inedite, storia editoriale e fonti delle numerose illustrazioni presenti.
Siamo abituati a pensare alle divinità come a degli esseri perfetti, immutabili, eterni. Bacchus scardina ogni convinzione al riguardo, mostrando per la prima volta debolezze, stranezze e limiti degli dèi. In una elegante commistione di azione, commedia, suspense e divagazioni filosofiche, Eddie Campbell riversa i miti dell’Antica Grecia nella modernità, come se non avessero mai smesso di calcare la polvere del nostro mondo. Guerre tra bande, decostruzioni del capitalismo, tour sulle isole greche, colpi di Stato, assassinii sull’Olimpo e l’apparizione di Dio in persona, sono solo alcune delle appassionanti e incredibili vicende che si scateneranno intorno al dio del vino e ai suoi strambi compagni di viaggio: il fidato Simpson, il terribile Pupilla Kid e il tormentato Joe Teseo. Con tutte le inevitabili conseguenze.
8 giugno

Andrea Tagliapietra, I CANI DEL TEMPO. FILOSOFIA E ICONE DELLA PAZIENZA, Donzelli 2022
Un’analisi della virtù della pazienza, la cui rappresentazione, nella pittura europea, è spesso affidata al cane, che compare come silenzioso dettaglio, ma scandisce il tempo della scena. Un libro dedicato all’animale simbolo di una virtù perduta, una galleria virtuale da Dürer a Goya, da Picasso a Warhol.
Nella tradizione culturale europea, la pazienza è una virtù fondamentale, anche se minore, che i Greci accostavano al coraggio e il pensiero cristiano alla speranza e alla carità. Oggi, quello che già Georg Simmel chiamava il «ritmo impaziente della vita moderna» sembra farne una nozione del tutto inattuale. Tuttavia, essa può rivelarsi una risorsa quanto mai preziosa, come emerge dalla riflessione sul rapporto dell’essere umano con il tempo e con l’attesa che Andrea Tagliapietra conduce in queste pagine. La pazienza s’inscrive nel tempo del corpo, fatto di lentezza, vulnerabilità e mortalità. Essa fa emergere il significato del corpo come fondo biologico dell’uomo nel suo essere animale. Allora, accanto al discorso «umano, troppo umano» della filosofia, ecco l’urgenza di guardare allo specchio del mondo animale e di prendere in considerazione quelle «icone del pensiero» che, nell’arte, esprimono la metafora animale in continuità con il genere umano. Si scopre così che, nella pittura europea, l’immagine della pazienza è stata spesso affidata a una specie animale che da sempre accorda i propri passi a quelli dell’uomo. Nell’arte i cani fanno la loro comparsa come silenziosi dettagli. Di essi quasi non ci si accorge, tanto la loro presenza risulta consueta e comune. Eppure spesso sono proprio loro a scandire il tempo della scena. Fondendo l’analisi filosofica e l’osservazione di oltre cento opere d’arte, l’autore rivela l’attualità non antropocentrica della pazienza, intesa come strada per giungere a una piena responsabilità nei confronti del tempo vissuto, fondamento della relazione ospitale con gli altri esseri e presupposto indispensabile per abitare il mondo avendone finalmente cura. Da Dürer a Goya, da Bassano a Leonardo fino a Marc, Balla e Warhol, i cani del tempo ci conducono all’antidoto della più pura forma di pazienza, quella dell’attenzione per ciò che semplicemente accade, che è anche la più difficile da conservare nell’epoca impaziente e distratta in cui viviamo.
9 giugno

Deesha Philyaw, LA VITA SEGRETA DELLE RAGAZZE DI CHIESA, SEM 2023
Teneri, feroci, spesso divertenti, i racconti de La vita segreta delle ragazze di chiesa si intrecciano in una sorta di romanzo corale dove si snodano storie di infedeltà e sesso occasionale, in un conflitto continuo tra il desiderio di autodeterminazione e le regole imposte da un moralismo ipocrita e restrittivo. Le protagoniste, appartenenti a quattro generazioni diverse, sono intrappolate tra l’obbedienza ai dettami della chiesa, rappresentata come un’estensione del patriarcato, e i propri bisogni, le proprie passioni. C’è Jael, quattordicenne, che ha una cotta per la moglie del predicatore. E Lyra, che a quarantadue anni avverte il disagio per il proprio corpo come un ostacolo tra lei e un nuovo amore. Un’amante seriale stabilisce le regole di base per gli uomini sposati che la frequentano e nelle ombre scure del parcheggio di un ospizio due estranei in lutto trovano conforto l’uno nell’altro. Una raccolta folgorante, in cui i nostri desideri segreti emergono in una prosa ricca e caustica, vivace e piena di humour. Con la loro voglia di trasgressione e le loro relazioni proibite, queste “ragazze di chiesa” sono seducenti, vulnerabili, infedeli, impenitenti e libere.
10 giugno

Riccardo Mannelli, SATIRA MADREA, PaperFIRST 2023
In questo libro Mannelli, con l’abilità che lo contraddistingue da sempre, ricolloca al centro, con sapienti tratti di matita, il ruolo che compete alla satira.
Una rivisitazione del lavoro satirico svolto per il Fatto Quotidiano negli ultimi anni con molti inediti e qualche contaminazione pittorica. Quella di Riccardo Mannelli è un’opera unica nel suo genere. Il disegno infatti permette di ritrarre il mondo contemporaneo così come si presenta alla nostra pancia, prima che ai nostri occhi. Il suo tratto ci ricorda anche che la satira è una forma d’arte: c’entrano pochissimo il giornalismo o la comicità televisiva e per nulla la militanza o appartenenza politica. È soprattutto quest’ultima, con la complicità di buona parte dell’informazione, che cerca di sminuire l’arte satirica attribuendole un ruolo di parte, di schierarla a favore o contro questo o quello con argomentazioni strumentali. Ma in questo libro Mannelli, con l’abilità che lo contraddistingue da sempre, ricolloca al centro, con sapienti tratti di matita, il ruolo che compete alla satira. Prefazione di Marco Travaglio, postfazione di Tomaso Montanari.
11 giugno

Carles Viñas, L’ARTE DEL CALCIO SOVIETICO, Il Saggiatore 2023
Carles Viñas attraversa la caduta di una dinastia imperiale e l’ascesa del primo stato socialista del mondo, mostrandoci che tutto è politica, anche undici uomini in maglia rossa che corrono dietro a un pallone.
Parco dei Principi, Parigi, 10 luglio 1960. Le luci illuminano il campo di gioco mentre l’inno della squadra in rosso tuona, accompagnato da un’orchestra di fanfare. Un mazzo di fiori gialli e rossi nella mano destra di ogni giocatore e le lettere CCCP cucite sul petto. Una figura in nero si avvicina all’arbitro, afferra la coppa e la solleva. Lev Jašin ha appena portato l’Unione Sovietica, la principale nazione nemica dell’Occidente, sul tetto dell’Europa. La straordinarietà del trionfo della squadra del Ragno Nero la conosciamo tutti. Ma prima di essere amato e celebrato, il calcio in Russia è stato osteggiato e deriso, strumentalizzato e snobbato: la sua storia ha radici profonde e complesse proprio come quelle del paese stesso. Da semplice svago dell’aristocrazia locale e degli inglesi immigrati nell’Impero zarista, solo durante la Rivoluzione d’Ottobre il calcio diviene in Urss un fenomeno di massa, conquistando la classe operaia. La diffusione di questo sport è di certo servita a mostrare al mondo la forza del blocco sovietico ma ha avuto implicazioni sociali altrettanto importanti, come la mitigazione del grave problema dell’alcolismo e l’amplificazione del senso di appartenenza a una nazione.