Ho notato che ci sono tanti cani in giro con i loro padroni e mi sono detto: ma perchè non deciaare un articolo del bloga ai nostri amici a quattro zampe.
Dovete sapere che in biblioteca abbiamo una bella rivista sugli animali domestici: “Quattro Zampe” è un mensile.
Inoltre ci sono tanti libri sui cani dai racconti per bambini alla narrativa per adulti.
Per i ragazzi citiamo “Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà” di Luis Sepùlveda
o i classici di Walt Disney come “La Carica del 101”
o Lilli e il Vagabondo”
Per gli adulti: il manuale “Qua la zampa!” di Sofia Irene
oppure i romanzi “Lo Strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon
“Gobi un piccolo cane con un grande cuore” Dion Leonard.
Io ho sempre avuto cani fino da piccolo, soprattutto pastori tedesco: pensate ne ho avuto la bellezza di cinque.
Non mi metto a parlare di tutti loro, ma permettetemi di raccontarvi la storia di due.
Erano una madre Heidi e il figlio Acquo, erano i miei compagni di giochi.
Heidi aveva partorito proprio a casa mia una cucciolata di cinque cagnolini con mia somma gioia: abbiamo tenuto il primogenito donando gli altri.
Si trattava di un lupo nero a pelo lungo, che quando è cresciuto è arrivato a pesare quasi cinquanta chili. A vederlo incuteva un po’ di paura ma invece era di una bontà incredibile.
Quando ero piccolo cadevo spesso e Heidi e Acquo se mi vedevano per terra venivano ad aiutarmi; mi aggrappavo a loro per tirarmi su, ma solamente dopo che mi avevano leccato tutto.
Sempre con loro, io solitamente prendevo una borsa. Ci mettevo dentro una tovaglia, due piattini e dei biscotti e andavo in mezzo al prato a fare il pin-nic.
I due cani attendevano e solo nell’istante dopo che io avevo apparecchiato, si mettevano a mangiare.
Dopo un po’ di anni mia sorella ha portato a casa un altro cane che non era bravo come gli altri due. E quindi con lui non ho potuto fare niente.
Quando è nata mia nipote, capitava che dormisse nella culla fuori in giardino; se la mamma o il nonno si allontanavano pochi istanti, Acquo non la lasciava sola e si metteva sotto alla carrozzina a farle da guardia
Ma arriviamo ai nostri giorni: oggi ho un pastore australiano di nome Rocky.
Ha sette anni con due occhi azzurri; è una caratteristica della famiglia di sorella perché tutti loro hanno occhi azzurri, quindi diciamo che “è il cane della casa di mia sorella”.
Quando è da solo apre la porta di casa, qualsiasi temperatura ci sia.
Quando lo portiamo in giro la gente gli dice “guarda che bel cane!” e lui si pavoneggia tutto.
Dovete poi vederlo giocare con la palla! Fa dei salti e ce la riporta indietro con il muso per farsela lanciare ancora. Se fosse per lui passerebbe tutto il giorno a giocare.
Ora ho anche una cocker di sei anni di nome Heidi (sì lo so non ho molta fantasia con i nomi), soprannominata da me “cubo”, perché è lunga quasi quanto è larga, dato che trascorre la giornata passando dalla poltrona al letto e poi ancora alla poltrona e così via ma sempre dove c’è mia mamma perché è la sua ombra.
Quando ha fame non capisce più niente, si mette su due zampe è fa dei versi per dire che vuole mangiare o o anche quando deve uscire.
Poi quando arriva qualcuno, gli porta sempre un dono: una foglia, un rametto o una calza per cui ha una vera passione.
Quando ritorno a casa dalla biblioteca mi porta le pantofole.
Quando metto il giubbotto per andare fuori in giardino – non so neanch’io come facciano a capire; i due cani impazziscono dalla felicità.
Ho avuto anche dei gatti e andavano d’amore e d’accordo con i cani. Dormivano insieme . I mici poi d’ inverno erano sempre sopra o sotto i cani per riscaldarsi.
Credo che sia vero il detto che “i cani sono i migliori amici dell’uomo” ma credo tutti gli animali siano degni di rispetto.
GALLERIA A QUATTRO ZAMPE