Ecco i libri letti e di cui si è parlato nell’incontro del Silent Book Club di sabato11febbraio 2023 (in copertina dipinto di Gari Melchers)

Daniela Novara, LA MANUTENZIONE DEI TASTI DOLENTI
A tutti noi è successo almeno una volta di avere dei comportamenti inadeguati, delle reazioni improprie scatenate da una frase o un commento all’apparenza banali e che invece, improvvisamente, risvegliano emozioni negative, di rabbia, di vergogna, di frustrazione. Sono i “tasti dolenti”, condensati emotivi e psicologici strettamente collegati ai vissuti della nostra infanzia, esperienze dolorose che possono riemergere andando a influenzare negativamente le relazioni con noi stessi e gli altri. Tutti abbiamo delle fragilità, dei “nervi scoperti”, ma imparare a gestirli è possibile. In queste pagine, Daniele Novara, mettendoci a disposizione la sua lunga esperienza nella gestione dei conflitti, ci insegna a riconoscere i nostri tasti dolenti e a capire come governarli nei diversi ambiti della vita: in famiglia, con i figli, nei rapporti di coppia, sul lavoro, con gli amici. Un libro che ci accompagna passo dopo passo alla scoperta delle nostre risorse interiori, una guida per imparare a muoverci nelle situazioni conflittuali con competenza invece che con disagio o paura. Con le giuste strategie cambiare è possibile e, come spiega l’autore, “possiamo creare una benefica manutenzione dei tasti dolenti e liberare nuovi spazi per noi stessi e gli altri”.

Mariana Enriquez, LE COSE CHE ABBIAMO PERSO NEL FUOCO
Piccoli capolavori di realismo macabro che mescolano amore e sofferenza, superstizione e apatia, compassione e rimpianto, le storie di Mariana Enriquez prendono forma in una Buenos Aires nerissima e crudele, vengono direttamente dalle cronache dei suoi ghetti e dei quartieri equivoci. Sono storie che emozionano e feriscono, conducendo il lettore in uno scenario all’apparenza familiare che si rivela popolato da creature inquietanti. Vicini che osservano a distanza, gente che sparisce, bambini assassini, donne che s’immolano per protesta. Quello di Mariana Enriquez è un mondo dove la realtà accoglie le componenti più bizzarre e indecifrabili della natura umana, e dove il mistero e la violenza convivono con la poesia. Sullo sfondo di un’Argentina oscura e infestata dai fantasmi, con la sua brillante mescolanza di horror, suspense e ironia, Le cose che abbiamo perso nel fuoco ha fatto di Mariana Enriquez la risposta contemporanea a Edgar Allan Poe e Julio Cortázar, la voce più interessante della nuova letteratura sudamericana. Una voce intensa e diretta, che racconta di personaggi brutali e talvolta buffi trascinando il lettore in una spirale fascinosa e disturbante, cui è difficile resistere.

Maurizio De Giovanni, CAMINITO. UN APRILE DEL COMMISSARIO RICCIARDI
È il 1939, sono trascorsi cinque anni da quando l’esistenza di Ricciardi è stata improvvisamente sconvolta. E ora il vento d’odio che soffia sull’Europa rischia di spazzare via l’idea stessa di civiltà. Sull’orlo dell’abisso, l’unico punto fermo è il delitto. Fra i cespugli di un boschetto vengono ritrovati i cadaveri di due giovani, stavano facendo l’amore e qualcuno li ha brutalmente uccisi. Le ragioni dell’omicidio appaiono subito oscure; dietro il crimine si affaccia il fantasma della politica. Con l’aiuto del fidato Maione – in ansia per una questione di famiglia – Ricciardi dovrà a un tempo risolvere il caso e proteggere un caro amico che per amore della libertà rischia grosso. Intanto la figlia Marta cresce: ormai, per il commissario, è giunto il momento di scoprire se ha ereditato la sua dannazione, quella di vedere e sentire i morti.

Mario Calabresi, UNA VOLTA SOLA. STORIE DI CHI HA AVUTO IL CORAGGIO DI SCEGLIERE
Rachele ha trentotto anni quando il tumore che aveva scoperto mentre aspettava il terzo figlio si ripresenta. Da lì la decisione di scrivere qualcosa da lasciare ai suoi bambini, un diario della sua vita. Lo fa mandandomi venticinque messaggi vocali, un racconto senza sconti o giri di parole di tutto quello che ha vissuto e che vale la pena raccontare. Li ho custoditi e poi trascritti. Oggi Rachele non c’è più, ma riascoltare la sua voce e le sue parole ha acceso in me una domanda: per cosa vale la pena vivere? La sensazione più forte dopo la pandemia è di quanto tutto sia precario, mutevole, di quanto la vita sia preziosa e valga la pena alzare la testa. Così ho cominciato a osservare e ascoltare come sta cambiando il mondo e ho cercato persone che potessero regalarmi con l’esempio una convinzione: si vive una volta sola e non si deve sprecare un solo istante. Bisogna essere fedeli a sé stessi, fare scelte coraggiose e appassionate e vivere con intensità, regalandosi ogni giorno la possibilità di scegliere. Per Franco significa, dopo oltre sessant’anni di vita insieme, non lasciare la mano di sua moglie neppure per un giorno. Per Claudia, trovare la forza di ribellarsi al marito camorrista, alle sue regole, e ricominciare da capo. Per Camilla, attraversare l’oceano in cerca delle proprie origini. Per Sami, rispondere con l’impegno e la memoria agli orrori che hanno segnato la sua storia. Per Laura, scegliere la vita, reagire, anziché rinunciare e arrendersi.

Pier Paolo Pasolini, SCRITTI CORSARI
L’invisibile rivoluzione conformistica di cui Pasolini parlava con tanto accanimento e sofferenza dal 1973 al 1975, non era affatto un fenomeno invisibile. Chi ricorda anche vagamente le polemiche giornalistiche di allora, a rileggere questi Scritti corsari può restare sbalordito. Il fatto è che per Pasolini i concetti sociologici e politici diventavano evidenze fisiche, miti e storie della fine del mondo. Finalmente, così, Pasolini trovava il modo di esprimere, di rappresentare e drammatizzare teoricamente e politicamente le sue angosce. di parlare in pubblico del destino presente e futuro della società italiana, della sua classe dirigente, della fine irreversibile e violenta di una storia secolare. (dalla Prefazione di Alfonso Berardinelli)

Ivo Andrić, IL PONTE SULLA DRINA
Alla confluenza di due mondi quello cristiano e quello musulmano sorge Visegrad, in Bosnia, da sempre città di incontro fra diverse razze, religioni e culture. Ed è qui che nel Cinquecento il visir Mehmed-pascià fece erigere un ponte, diventato un simbolo dell’oppressione perché costruito grazie alla fatica e ai sacrifici di molti cristiani, ma anche una testimonianza della fusione di due diversi mondi. Il ponte è il centro del romanzo di Andric: un grande affresco che va dal Cinquecento alla Prima guerra mondiale e che ha per sfondo una Bosnia romantica, con le sue complesse vicende storiche ma anche con i drammi quotidiani degli uomini che vi abitano. Andric si conferma interprete e commosso cantore di questa terra tormentata.

Cassanda Clarke, SHADOWUNTERS. CITTÀ DI OSSA
Mille anni fa l’angelo Raziel ha mescolato il proprio sangue con quello degli esseri umani, dando così vita ai Nephilim, metà uomini e metà angeli che abitano il nostro mondo senza che nessuno possa vederli. Si chiamano Shadowhunters e obbediscono alle leggi fissate nel Libro Grigio. Il loro compito è dare la caccia ai demoni che portano rovina e distruzione. Da qui prende le mosse una delle saghe più appassionanti di questi anni, capostipite dell’urban fantasy.

Rachale Lippincott, Mikki Daughtry, Tobias Iaconis, A UN METRO DA TE
Da quando è bambina Stella entra ed esce dagli ospedali per colpa dei suoi polmoni “fuori controllo”. In attesa di trapianto, non può permettersi la minima infezione: per questo tra lei e il mondo deve esserci sempre una “distanza di sicurezza”. Anche Will è malato, ma aspetta solo di compiere diciotto anni per smettere di curarsi e poter andare a scoprire il mondo. Per Will e Stella stare vicini potrebbe essere letale. Eppure non possono farne a meno.

Anna North, FUORILEGGE
Il mito del West incontra il femminismo in un’avventura rocambolesca e spassosa che coinvolge il lettore in un avvincente susseguirsi di colpi di scena. E la fluidità di genere capovolge un genere classico. Nel giorno delle sue nozze, la vita della giovane levatrice Ada sembra girare per il verso giusto: un marito che ama, un lavoro che l’appassiona, il rispetto di tutti. Ma dopo un anno di matrimonio non benedetto da alcuna gravidanza, in una cittadina in cui le donne sterili vengono impiccate con l’accusa di stregoneria, deve lasciarsi tutto alle spalle se vuole sopravvivere. Costretta a fuggire, si unisce a una banda di rinnegati guidata dal carismatico Kid, che vuole creare una società in cui non esistano più differenze di genere e che, per sovvenzionare il suo piano, compie furti e rapine. Ada diventa una fuorilegge e parte di un gruppo i cui membri non sempre sono ciò che sembrano. Sarà pronta a rischiare il tutto per tutto per realizzare il sogno di un mondo in cui tutti abbiano gli stessi diritti?

Maisy Card, FANTASMI DI FAMIGLIA
Per trent’anni Abel Paisley ha vissuto nei panni di un altro uomo, Stanford Solomon. E ora che si trova alla fine della sua vita, sta per rivelare il suo segreto. “Fantasmi di famiglia” ruota attorno alle conseguenze di questa decisione, e racconta una saga familiare che si dipana dalla Giamaica coloniale alla Harlem dei giorni nostri. Maisy Card compie un viaggio attraverso il tempo e i corpi, in cui i personaggi fanno i conti con gli spettri di una vita passata e con le difficoltà di un’esistenza da ricostruire. Un romanzo su quanto sia difficile forgiare un’identità al di fuori delle proprie origini, del proprio trauma e del proprio privilegio. Il ritratto di una famiglia che si trova assediata dalla storia, dalla schiavitù, dalla migrazione, dal razzismo; e dai drammi privati dell’infedeltà, dell’amore perduto e del rimpianto.

Azar Nafai, LEGGERE LOLITA A TEHERAN
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze barbare, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi nell’impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle più temibili incarnazioni del Satana occidentale: la letteratura. È stata così costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è un libro che, oltre a essere un atto d’amore per la letteratura, è anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.