Ecco i libri letti e di cui si è parlato nell’incontro del Silent Book Club di sabato 9 ottobre 2021
Madeline Miller, LA CANZONE DI ACHILLE, Feltrinelli
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l’orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d’armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell’epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l’omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
Mario Fortunato, QUELLI CHE AMI NON MUOIONO, Bompiani
Borges che conosce le persone attraverso le loro mani. Laura Betti che scrive a Tony Blair, Pier Vittorio Tondelli che guarda per l’ultima volta il mare della Grecia, Matt Dillon che telefona per curiosità, Franco Fortini che invece telefona alle sette del mattino. E poi Giulio Einaudi che mangia pollo con Nanni Moretti, Salman Rushdie rintanato dietro a una porta, Natalia Ginzburg che ha paura di parlare in pubblico, mentre Doris Lessing prende l’autobus per Monreale. E ancora, David Grossman che è circondato dai giocattoli dei figli, Brodskij che si rivolge ai gay durante la cerimonia del Nobel e Alberto Moravia che muore in un momento di distrazione. Ma anche l’antipatia di Agota Kristof, la dolce ruvidezza di Hanif Kureishi, lo sguardo smemorato di Bassani, la solitudine di Paul Bowles, i sussurri di Anita Desai. E la Roma del vento e dei poeti, Berlino e un Muro che cade insieme a molte granitiche certezze, New York e gli inquilini dei suoi buildings, Tangeri e il suo pessimo vino, Londra, swinging e abitata dagli squali. Personaggi, scenari, geografie reali e geografie degli affetti. Legami, passioni, litigi, separazioni, nuovi incontri. Con questa incursione nel nostro passato prossimo, negli anni in cui il mondo cambiava e la società letteraria d’antan volgeva al tramonto, Mario Fortunato mette di fronte a una verità semplice e assoluta: solo grazie alla scrittura, la memoria può diventare racconto e dare immortalità alle persone che abbiamo amato. Come in un romanzo.
Almudena Grandes, LA FIGLIA IDEALE, Guanda
Nel 1954 Germán Velazquez Martín decide di tornare a casa. Aveva lasciato la Spagna un attimo prima della caduta della Repubblica grazie all’aiuto del padre, illustre psichiatra perseguitato dai franchisti. Negli anni dell’esilio in Svizzera, Germán si è laureato e in seguito ha condotto una importante sperimentazione su un nuovo farmaco. Per questo gli hanno offerto un posto nel manicomio femminile di Ciempozuelos, vicino a Madrid, dove ritrova Aurora Rodríguez Carballeira, che era stata la più enigmatica fra le pazienti di suo padre. Colta e intelligentissima, Aurora era affetta da una grave forma di paranoia che l’aveva condotta a compiere il più atroce dei gesti. Condannata per l’omicidio della figlia Hildegart, Aurora vive da anni in uno stato di apatia, interrotto solo per fabbricare inquietanti pupazzi di stoffa… Scardinare le difese di una mente così intricata sarebbe impossibile senza un alleato, ma Germán può contare su María, infermiera ausiliaria già messa a dura prova dalle esperienze della vita, malgrado la giovane età. Per lei infatti Aurora ha una considerazione particolare, insieme trascorrono lunghi pomeriggi studiando le piante e consultando il mappamondo alla ricerca di posti lontani. Sfidando le convenzioni, lo psichiatra si avvicina a María, finché tra i due nasce un sentimento puro e fragile, che per sopravvivere dovrà sottrarsi alle ombre del passato di entrambi.
Edith Warthon, IL VIZIO DI LEGGERE, Book Counseling
Articolo scritto da Edith Wharton nel 1903 per The North America Review, la comunicazione con il lettore si sviluppa su due piani diversi, e quello che sembrerebbe un giocoso trattato filosofico nasconde in realtà la dimostrazione pratica della tesi sostenuta: il “lettore meccanico”, nuovo prodotto dell’editoria industriale e privo di sensibilità artistica – colui che “delle delizie del vagabondaggio intellettuale, della caccia improvvisata dopo un accenno fugace, suggerito a volte da un cambio di frase o dalla semplice sfumatura di una parola, è serenamente inconsapevole” – vi troverà soltanto una sagace dissertazione, attuale e istruttiva, su come i libri debbano essere letti e scritti, e su quanto la crescente volgarizzazione della letteratura ai fini commerciali stia di fatto distruggendo il mondo letterario e i suoi autori. Il “lettore nato” invece, colui che possiede il talento – e non solo il vizio – della lettura, non potrà fare a meno di notare i piccoli ma improvvisi scarti stilistici di quest’opera, l’uso di termini francesi senza apparente motivo e la scelta bizzarra delle metafore, fino a interrogarsi sul loro significato. Edith Wharton descrive la letteratura come un “processo di selezione” operato dallo scrittore, attraverso il quale i libri si trasformano in mappe “ricche di incroci e deviazioni”, e alberi che “continuano a crescere, propagando le radici e intrecciando i loro rami”. Per dimostrarlo, in queste poche pagine riuscirà a collegare molteplici fonti e a nascondere nel testo una quantità straordinaria di “allusions” – quelli che oggi si chiamano Easter Eggs – che vanno dalla Bibbia a Shakespeare, passando per il libro di Mormon, Verlaine, Goethe, George Eliot, Dante Gabriel Rossetti, e molti altri ancora. Le quindici note esplicative di questa traduzione italiana svelano per la prima volta il significato di alcune delle “allusions”, ma la sfida di Edith Wharton rimane tutt’oggi aperta a chi voglia proseguire la ricerca e trovarne altre non ancora identificate. A questo scopo, è stato inserito il testo originale nella pubblicazione. Il vizio della lettura è molto più di un breve saggio: è un viaggio avventuroso e straordinario, capace di dimostrare – persino ai lettori dell’era digitale – quanto la cultura interattiva sia sempre stata, anche in passato, il fondamento dello sviluppo artistico e conoscitivo. Loredana de Michelis
Romain Gary, LA VITA DAVANTI A SÉ, Neri Pozza
È la storia di un amore materno in un condominio della periferia francese dove non contano i legami di sangue e le tragedie della storia svaniscono davanti alla vita, al semplice desiderio e alla gioia di vivere. Un romanzo toccato dalla grazia, in cui l’esistenza è vista e raccontata con l’innocenza di un bambino, per il quale le puttane sono «gente che si difende con il proprio culo», e «gli incubi sogni quando invecchiano».
Momò è un bambino che viene cresciuto da Madame Rosa in un appartamento al sesto piano di un palazzo nel quartiere multietnico di Belleville, a Parigi. La donna, un’anziana ebrea reduce da Auschwitz, si occupa di crescere i figli di prostitute che per legge non possono tenerli con sé. Momò sembra un caso a parte; proviene da una famiglia musulmana e sua madre, a differenza delle altre, non si presenta mai e intorno alla sua origine sembra che tutti intorno a lui mantengano il mistero. Tutti i mesi Madame Rosa riceve un vaglia per il suo mantenimento.
Matt Haig, BIBLIOTECA DI MEZZANOTTE, edizioni E/O
Fra la vita e la morte esiste una biblioteca. Quando Nora Seed fa il suo ingresso nella Biblioteca di mezzanotte, le viene offerta l’occasione di rimediare agli errori commessi. Fino a quel momento, la sua vita è stata un susseguirsi di infelicità e scelte sbagliate. Le sembra di aver deluso le aspettative di tutti, comprese le proprie. Ma le cose stanno per cambiare. Come sarebbe andata la vita di Nora se avesse preso decisioni diverse? I libri sugli scaffali della Biblioteca di mezzanotte hanno il potere di mostrarglielo, proiettando Nora in una versione alternativa della realtà. Insieme all’aiuto di una vecchia amica, può finalmente cancellare ogni suo singolo rimpianto, nel tentativo di costruire la vita perfetta che ha sempre desiderato. Ma le cose non vanno sempre secondo i piani, e presto le sue nuove scelte metteranno in pericolo la sua incolumità e quella della biblioteca. Prima che scada il tempo, Nora deve trovare una risposta alla domanda di tutte le domande: come si può vivere al meglio la propria vita?
Ivo Quaranta a cura di, ANTROPOLOGIA MEDICA, Raffaello Cortina
Vengono presentati in italiano i contributi degli autori che hanno fatto la storia dell’antropologia medica: la malattia emerge come un processo in cui le trame più intime della nostra esistenza soggettiva sono intrecciate con fenomeni sociali, economici e storico-culturali. Il volume rappresenta uno strumento per quanti, sia sul versante antropologico sia su quello medico, intendono indagare temi che vanno dall’applicazione clinica dell’antropologia ai rapporti fra sofferenza sociale e processi economici.
Mario Vargas Llosa, AVVENTURE DELLA RAGAZZA CATTIVA, Einaudi
Nel 1950 il giovane Ricardo scopre di essere innamorato di una ragazza cattiva, una niña mala che lo fa impazzire con il suo charme ma gli dice sempre di no. Quando le loro strade si separano, Ricardo si trasferisce a Parigi. Ma anche qui la niña mala riappare, in una nuova versione: una militante del Mir in partenza per Cuba, dove verrà addestrata alla guerriglia. Da allora, nella vita di Ricardo, si alternano il lavoro di interprete e i tormenti che la ragazza cattiva gli infligge, in un crescendo che porterà il protagonista ad affrontare il suo vero sogno: scrivere. Un ritratto palpitante del mondo europeo e latinoamericano, dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, un’ispirata rievocazione condotta senza nostalgie ma con lucida intensità, sostenuta da una scrittura che si fa sempre piú limpida e rarefatta. Con protagonisti ed eventi reali e altri di fantasia, che insieme congiurano a creare l’affresco illuminante di un’intera stagione.