I LIBRI DELLA SETTIMANA
10 aprile
A cura di Matteo B. Bianchi, QUASI DI NASCOSTO, Accento 2022
Dodici racconti, dodici tra autori e autrici esordienti che hanno meno di venticinque anni: un’antologia che ci riporta al gusto di leggere storie e di scoprire nuovi talenti.
Cosa scrivono oggi i giovani e i giovanissimi? L’antologia Quasi di nascosto nasce per rispondere a questa domanda: vuole indagare sulla realtà che i ragazzi vivono e scelgono di raccontare, e allo stesso tempo offre un panorama di voci nuove, fra le quali potrebbero comparire alcune giovani promesse della nostra narrativa futura. Creata sul modello dello storico progetto Under 25 curato da Pier Vittorio Tondelli negli anni ’80, quest’antologia è strettamente legata alla fondazione di Accento, per sottolineare l’idea che guida buona parte del nostro catalogo: dare rilievo agli esordienti. Scovare queste nuove voci non è stato semplice. Perché sì, i giovanissimi oggi scrivono, ma lo fanno in circuiti spesso estranei al mondo editoriale, quasi di nascosto. Dopo mesi di ricerca, e oltre quattrocento testi visionati, non potremmo essere più orgogliosi dei dodici talenti qui raccolti, autori e autrici tra i diciassette e i venticinque anni che tracciano il quadro di un presente frammentato e in profonda evoluzione, raccontando di adolescenze difficili, di transessualità, di dislivelli sociali, di integrazione razziale, di vittime di guerra, ma anche, semplicemente, di amici, di amori, di sesso e di speranze.
|
![]() |
11 aprile
Shire Warsan, BENEDICI LA FIGLIA CRESCIUTA DA UNA VOCE NELLA TESTA, Fandango 2023
Nata in Kenya da famiglia somala fuggita dalla guerra civile, quando aveva appena un anno la sua famiglia si è trasferita a Londra. Il suo primo libro di poesie, del 2011, “Teaching my mother how to give birth” (“Insegnando a mia madre come partorire”) colpì l’interesse della cantante e attrice Beyoncé, che le chiese di scrivere alcune poesie per il suo videoclip “Lemonade”. “Benedici la figlia cresciuta da una voce nella testa”, raccolta di versi degli ultimi dieci anni in cui le poesie di Shire hanno la risonanza dei classici. Ispirata dalla sua vita e dalle sue origini, come anche dalla cultura pop e dall’attualità, Shire canta la dignità, riscattandola, delle vite di immigrati, madri e figlie, donne nere e ragazze adolescenti. E se le sue poesie spesso sono forti, affrontando temi come la nostalgia dei rifugiati, la violenza della guerra e la mutilazione dei genitali femminili, la sua scrittura resta seducente. In versi pieni di dolore e sofferenza, ma anche di grande vitalità, Shire ci parla di cosa vuol dire abitare un corpo di donna, di disturbi dell’alimentazione, di ossessioni compulsive, e tensioni irrisolte con la fede di appartenenza.
|
![]() |
12 aprile
George Wylesol, 2120, Coconino Press 2022
Sei Wade Duffy, un tecnico informatico. Ti hanno mandato al numero 2120 di MacMillan Drive, un anonimo edificio di periferia, per riparare un computer. Ancora non lo sai, ma stai per entrare in un incubo. Un graphic novel interattivo, a metà tra una storia a bivi e un videogioco “punta e clicca” nella tradizione di Monkey Island e Grim Fandango, tutto raccontato in soggettiva, immerso nelle disturbanti atmosfere delle Backrooms e dell’horror liminale di ultima generazione. Il terzo, inquietante titolo della collana Brick di Coconino Press: un nuovo autore americano, un viaggio nel weird, una rivelazione che amplia i confini del racconto a fumetti. Wade Duffy è un tecnico di computer di mezza età, mandato in un anonimo edificio di periferia per riparare un guasto. Quando entra al numero 2120 di Macmilian Drive la porta si chiude ermeticamente dietro di lui, e a Wade non rimane che esplorare le spoglie e inquietanti stanze della sua prigione. Il luogo sembra abbandonato: un labirinto di cunicoli e corridoi infiniti, lunghe file di porte che a volte si aprono e a volte no, locali vuoti che contengono misteriosi biglietti e assurdi indizi, scale, vicoli ciechi… e, da un certo punto in poi, una serie di strani personaggi che iniziano a popolare questo incubo apparentemente senza via d’uscita. Ad ogni pagina si moltiplicano le scelte possibili, ed è il lettore a determinare il percorso di Wade. I misteri di MacMilian Drive 2120 sembrano accumularsi senza soluzione, ma alla fine tutte le caselle andranno al loro posto e l’architettura di questa folle avventura sarà svelata.
|
![]() |
13 aprile
Joseph Ponthus, ALLA LINEA, Bompiani 2022
Questo romanzo-poesia racconta di un operaio interinale che lavora in Bretagna, prima nella conservazione del pesce e poi in un mattatoio. Giorno dopo giorno elenca con precisione i gesti del lavoro alla catena di montaggio, il fragore, la stanchezza immensa, i sogni inghiottiti dalla ripetizione di riti sfinenti, la sofferenza del corpo e l’annullamento dell’anima. A salvarlo è il fatto di avere una vita parallela, interiore, animata dai grandi autori latini, dalle canzoni di Trenet, dai romanzi di Dumas. È la sua vittoria precaria sull’alienazione del lavoro ripetitivo, una vittoria nutrita anche dalla gioia delle domeniche, dall’affetto per un cane, dall’amore per una donna, dall’odore del mare. La scrittura in versi liberi, sospesa e concitata al tempo stesso, asseconda il ritmo della fabbrica che è la colonna sonora di questo poema del contemporaneo, questa Odissea in cui Ulisse combatte contro i suoi ciclopi: i frutti di mare da spalare e le carcasse dei manzi.
|
![]() |
14 aprile
Ottiero Ottieri, CONTESSA, Utopia 2022
La psicosociologa Elena Miuti lotta con un profondo disagio psichico e fisico. A differenza di quanto accade a chiunque altro, però, la sua ossessione depressiva la vede insieme paziente e terapeuta. Nel vano tentativo di raggiungere uno stato di quiete, la protagonista addomestica la propria dipendenza dall’alcol e la dolorosa consapevolezza della precarietà umana. È un percorso in cui difficilmente è dato trovare una risposta ai propri quesiti. Alla malattia di Elena, che si nutre di sensibilità e contezza, non c’è cura né riscatto. La rassegnazione può forse essere d’aiuto, ma si tratta soltanto di un palliativo. Le carenze affettive, l’impassibilità, le angosce antiche e sempre nuove sono un’arma che Elena adopera con gli amanti di turno, in un continuo scambio di ruoli che la vede vittima e carnefice. Tra lunghe sedute di analisi, amplessi e psicofarmaci, il romanzo muta presto in farsa. È una tragedia dall’andamento comico i cui personaggi sono animati e scossi da una comune forza, che li tiene in vita e li consuma, segnando la loro sorte: il disagio esistenziale.
|
![]() |
15 aprile
Michael McDowell, BLACKWATER, Beat 2023
Saga in 6 volumi
1) LA PIENA
1919. Le acque nere e minacciose del fiume sommergono la cittadina di Perdido, Alabama. Come gli altri abitanti, i ricchissimi Caskey, proprietari di boschi e segherie, devono fronteggiare il disastro provocato dalla furia degli elementi. Ma il clan, capeggiato dalla potente matriarca Mary-Love e dal figlio devoto Oscar, dovrà anche fare i conti con un’apparizione sconvolgente. Dalle viscere della città sommersa compare Elinor, donna dai capelli di rame con un passato misterioso e un oscuro disegno: insinuarsi nel cuore dei Caskey.
2) LA DIGA
1922. Mentre Perdido si sta riprendendo dalla devastante inondazione, la costruzione di una diga è l’unico baluardo possibile contro la furia dell’acqua. Ma il cantiere riversa sulla cittadina il suo carico di imprevisti: la rivolta degli operai, il capriccio delle correnti, il mistero di alcune sparizioni. La matriarca Mary-Love si scontra con Elinor, ora parte della famiglia Caskey. Macchinazioni, alleanze innaturali, sacrifici: a Perdido i mutamenti saranno profondi, le conseguenze irreversibili. La lotta è appena cominciata.
3) LA CASA
1928, Perdido. Il clan Caskey è dilaniato dalla spietata lotta tra Mary-Love ed Elinor. Ma all’orizzonte si allungano altre ombre: sui legami, sui patrimoni, sulle anime. E le ripercussioni varcheranno i confini dell’immaginazione. Da quando Elinor ha preso possesso della casa più bella di Perdido, negli angoli bui della magione allignano ricordi spaventosi che, come ragni instancabili, tessono tele mortali.
4) LA GUERRA
È l’alba di una nuova èra per il clan Caskey e nulla sarà mai più come prima. La determinazione di Elinor finalmente dà i suoi frutti. I nemici di ieri diverranno gli amici di domani e i mutamenti giungeranno da luoghi inaspettati. Anche per il mondo si apre una nuova èra, portatrice però di pericolo e distruzione: il conflitto in Europa farà affluire sangue nuovo a Perdido. Nella proprietà dei Caskey, gli uomini vanno e vengono. Come marionette che non sanno di essere appese a un filo.
5)LA FORTUNA
946. Come un organismo vivente, la famiglia Caskey si sviluppa e si trasforma. Alcuni affrontano la morte, altri accolgono la vita: tra riavvi¬cinamenti inattesi, rancori sordi e separazioni inevitabili le relazioni si evolvono. Ormai a capo della segheria e punto di riferimento del clan, Miriam lavora instancabilmente per rendere i Caskey sempre più ricchi. Una scoperta sorprendente e miracolosa – eccetto che per una persona – distribuirà la ricchezza anche in città. Ma sarà sufficiente questa improvvisa fortuna, ora che la natura reclama il suo debito?
6) LA PIOGGIA
1958. Gli anni passano, tra ricevimenti fastosi, unioni insolite e rivelazioni travolgenti, ma non portano quiete per i membri della famiglia Caskey. Dopo l’età dell’oro, ritornano giorni foschi. Qualcosa di terribile incombe su Perdido, i suoi abitanti e i suoi fiumi. Il tempo delle profezie è ormai giunto.
|
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
16 aprile
Dario Ferrari, LA RICREAZIONE E’ FINITA, Sellerio 2023
Marcello è un trentenne senza un vero lavoro, resiste ai tentativi della fidanzata di rinsaldare il legame e cerca di prolungare ad libitum la sua condizione di post-adolescente fuori tempo massimo. La sua sola certezza è che vuole dirazzare, cioè non finire come suo padre a occuparsi del bar di famiglia. Per spirito di contraddizione, partecipa a un concorso di dottorato in Lettere, e imprevedibilmente vince la borsa. Entra così nel mondo accademico e il suo professore, un barone di nome Sacrosanti, gli affida come tesi un lavoro sul viareggino Tito Sella, un terrorista finito presto in galera e morto in carcere, dove però ha potuto completare alcuni scritti tra cui le Agiografie infami, e dove si dice abbia scritto La Fantasima, la presunta autobiografia mai ritrovata. Lo studio della vita e delle opere di Sella sviluppa in lui una specie di identificazione, una profonda empatia con il terrorista-scrittore: lo colpisce il carattere personale, più che sociale, della sua disperazione. Contemporaneamente sperimenta dal di dentro l’università: gli intrighi, le lotte di potere tra cordate e le pretestuose contrapposizioni ideologiche, come funziona una carriera nell’università, perfino come si scrive un articolo «scientifico» e come viene valutato. Si moltiplicano così i riferimenti alla vita e alla letteratura di Tito Sella, inventate ma ironicamente ricostruite nei minimi dettagli; e mentre prosegue la sarcastica descrizione della vita universitaria, il racconto entra nella vita quotidiana di Marcello e nelle sue vitellonesche amicizie viareggine. Realtà sovrapposte, in cui si rivelano come colpi di scena delle verità sospese. Che cosa contiene l’archivio Sella, conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi? Perché il vecchio luminare Sacrosanti ha interesse per un terrorista e oscuro scrittore? E che cosa racconta, se esiste, La Fantasima, l’autobiografia perduta? La ricreazione è finita è un’opera che si presta a significati e interpretazioni molteplici. Un narrato in cui si stratificano il genere del romanzo universitario – imperniato dentro l’artificioso e ossimorico mondo dell’accademia -, con il romanzo di formazione; il divertimento divagante sui giorni perduti di una generazione di provincia, con la riflessione, audace e penetrante, sulla figura del terrorista; e il romanzo nel romanzo, dove l’autore cede la parola all’autobiografia del suo personaggio. Questo libro racconta la storia di due giovinezze incompiute, diversissime eppure con una loro sghemba simmetria.
|
![]() |