I LIBRI DELLA SETTIMANA
10 gennaio
Gian Luca Margheriti, MILANO DEI VISCONTI E DEGLI SFORZA: IL RACCONTO DELLE GESTA DELLE DUE DINASTIE PIÙ IMPORTANTI DELLA STORIA MILANESE, Newton Compton 2021
Dalla vittoria di Ottone Visconti alla morte di Francesco II Sforza: storie e leggende di oltre due secoli milanesi
A partire dal 1277, quando Ottone Visconti entra da trionfatore in città e ne prende il controllo, Milano è stata sottoposta al dominio della famiglia Visconti, prima, e della famiglia Sforza, poi. La loro egemonia termina solo duecentocinquant’anni dopo, quando Francesco II Sforza muore senza eredi e lascia la città nelle mani degli spagnoli di Carlo V. La storia di quegli anni è piena di feroci lotte dinastiche, incesti e delitti compiuti nel nome del potere. E anche di leggende: patti con il demonio, tombe che rifiutano le persone che vi sono seppellite, magia nera usata per liberarsi di scomodi nemici, fantasmi vendicativi e draghi capaci di divorare un uomo in un solo boccone. Gian Luca Margheriti racconta due secoli e mezzo di storia milanese: i personaggi che l’hanno plasmata, gli eventi più importanti che l’hanno caratterizzata, e le storie e gli aneddoti che l’hanno colorita.
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11 gennaio
Michela Grasso, IL FUTURO NON PUÒ ASPETTARE. PERCHÉ LA MIA GENERAZIONE È COSTRETTA A PARTIRE, De Agostini 2021
L’Italia è davvero condannata a restare “un paese per vecchi”? Una testimonianza personale, un’analisi lucida e approfondita e un grido d’allarme sul futuro dei giovani costretti a emigrare all’estero.
“Giovani via dall’Italia”, “Fuga di cervelli in aumento”, “Emorragia di talenti”: nei titoli dei giornali e nei discorsi dei politici, espressioni come queste si ripropongono ciclicamente. Ma in questo dibattito, che si trascina in modo piuttosto stanco e sterile, capita raramente di sentire la voce dei diretti interessati. Cosa significa vivere sulla propria pelle la totale miopia che l’Italia dimostra nei confronti delle nuove generazioni? E cosa si prova davvero a fare un biglietto di sola andata per un paese straniero? Partendo dalla sua esperienza personale di studentessa universitaria ad Amsterdam, e attingendo ai dati sempre più allarmanti degli ultimi rapporti e studi sociali, Michela Grasso esplora il caleidoscopico mondo degli “expat”, raccogliendone le storie, le motivazioni, i sentimenti contraddittori. C’è chi è partito per conoscere altre realtà e mettersi alla prova in un sistema educativo più stimolante, chi per inseguire i propri sogni, chi per trovare un’occupazione e una stabilità che il mondo del lavoro italiano gli nega, chi per vedere pienamente riconosciuti i propri diritti e non sentirsi discriminato… In comune hanno un profondo amore per le proprie radici, e un’altrettanto profonda disillusione verso la possibilità di avere un futuro in Italia. Perché, se anche molti maturano il desiderio di tornare, farlo sembra impossibile. Smontando gli stereotipi in cui spesso i suoi coetanei sono incasellati, l’autrice di @spaghettipolitics getta un sasso nello stagno e rivendica per la sua generazione l’attenzione, l’investimento e l’impegno che potrebbero mettere un freno alla partenza delle migliori risorse del nostro paese.
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12 gennaio
Giuseppina Torregrossa, MORTE ACCIDENTALE DI UN AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO, Marsilio 2021
Michele Noci è un anziano amministratore di condominio. Per vivere non ha mai avuto bisogno di lavorare, e tuttavia ha deciso di occuparsi dello stabile in cui risiede per proteggerlo dall’incuria dei suoi predecessori. L’edificio, costruito negli anni Settanta, è pretenzioso; all’epoca gli appartamenti erano stati acquistati da persone di potere, commercianti abbienti, ricchi professionisti, ma la recente crisi economica ha messo a dura prova le finanze di molti condomini, e la nomina di Michele come amministratore sembrava poter essere d’aiuto: certo, l’uomo era nervoso, senza alcun titolo di studio e un po’ grossolano, ma finalmente qualcuno avrebbe garantito una gestione oculata, ché risparmiare sarebbe stato anche nel suo interesse. Le spese condominiali, tuttavia, non accennano a diminuire, ma nessuno ha il coraggio di chiedere spiegazioni. Nel nuovo melting pot di malattie dismetaboliche e intrighi amorosi che da alcuni anni anima il condominio, i rapporti interpersonali si fanno tesi: esplodono litigi, e i vicini – ormai perlopiù anziani e incattiviti – smettono di salutarsi, finché, alla vigilia di Natale, il cadavere dell’amministratore viene ritrovato riverso al piano terra di una delle palazzine. Sembra trattarsi di un incidente: l’ispettore Mario Fagioli detto il Gladiatore, chiamato sul posto, viene così invitato ad archiviare il caso come “morte accidentale”. Incuriosito dalle donne intraviste sulla tromba delle scale – mogli devote, vedove agguerrite, amanti impenitenti – il poliziotto decide però di non volgere lo sguardo altrove, e inizia a fare domande, rendendosi presto conto di trovarsi di fronte a una situazione ben più complessa: rispolverati i ferri del proprio mestiere, a soli due anni dalla pensione, decide così di andare contro tutto e tutti, per scoprire cosa si celi dietro quella morte solo in apparenza fortuita.
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13 gennaio
Shirley Jackson, LA MERIDIANA, Adelphi 2021
Una famiglia che pullula di svitati, un codazzo di parenti e amici e servitori, una villa monumentale in mezzo a un parco. Sono gli ingredienti di questo travolgente romanzo di Shirley Jackson, che si apre con i protagonisti – di tutte le età e affetti da ogni forma di mania – di ritorno dal funerale del figlio di Mrs. Halloran, che, dice serafica la piccola Fancy, la nonna ha buttato giù dalle scale: per tenersi stretta la villa. Come se non bastasse, poco dopo zia Fanny riferisce di aver avuto un incontro in giardino con il padre, defunto da tempo, il quale le ha annunciato che la fine del mondo è imminente e che loro saranno gli unici a salvarsi. E non è finita: qualcuno va a riferire la notizia in città, ed ecco presentarsi la delegazione locale dei Veri Credenti, i quali non possono che condividere la logica apocalittica, ma, siccome sono convinti che a salvarli ci penseranno gli alieni, sono venuti a chiedere di farli atterrare nel parco. E noi lettori, ormai completamente in balìa di una Jackson in stato di grazia, che dispensa a piene mani uno humour che si potrebbe definire vitreo, ci lasceremo trascinare da un crescendo di follie e sorprese – sino, letteralmente, alla fine (del mondo?).
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14 gennaio
Roberto Livi, SOLO UNA CANZONE, Marcos y Marcos 2021
Il ristorante va a rotoli, e lui non vorrebbe certo farlo andare meglio. Non ne può delle recensioni crudeli su Google, del mal di piedi, di essere libero solo di martedì. Comincia a essere stufo anche dell’Ave, la moglie paleontologa che sa sempre tutto, e quando parla sembra un fiume in piena. A lui basterebbe riuscire a scrivere una canzone, solo una; trovare il ritornello per quella che ha già in testa, che intona nel ristorante di notte, o sull’acqua, tra le gole dei monti, sognando un pubblico che non c’è. E non è per una folla che lui vorrebbe cantare; è destinata ad Agnese, la sua canzone. Se riuscisse a farle venire le carni cappone, potrebbe smettere di vestirsi sempre di nero, potrebbe fare quel che non ha mai fatto, non lo fermerebbe più nessuno.
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15 gennaio
Roberto Recchioni, CANE GRINTA, Edizioni Bd 2021
Grinta non è più un cucciolo e, decisamente, non è mai stato un eroe. Ama le crocchette, le passeggiate e il suo padrone… peccato che tema letteralmente ogni altra cosa! La superstar del fumetto italiano Roberto Recchioni (Il Corvo: Memento Mori, Dylan Dog/Batman) si svela in questo autoritratto d’autore, visto attraverso gli occhi (molto spaventati) del cane che lo accompagna anche nel mondo reale.
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16 gennaio
Rodrigo Fresàn, LA PARTE INVENTATA, LiberAria 2019
In un mondo impazzito, dove gli autori non contano più molto, uno scrittore anziano e disilluso tenta di scomparire nel modo più definitivo possibile: viaggiando verso l’Hadron Collider, per fondersi con la particella di Dio e trasformarsi in una divinità onnipresente – quasi un meta-scrittore – capace di riscrivere tutto, la sua vita, i suoi ricordi. Con umorismo pungente e uno stile brillante e ricercato, mescolando romanzo, auto-fiction e saggio pop, Rodrigo Fresàn conduce il lettore in un viaggio fantasmagorico tra le sue ossessioni, in un frenetico tour de force tra genio e follia, famiglie spezzate e realtà parallele, esplorando i temi, a lui cari, dell’infanzia, della perdita e della memoria. La parte inventata è la nuova, affascinante sfida letteraria della nostra contemporaneità, al pari di Infinite Jest, 2666 e L’arcobaleno della gravità. Lo scrittore argentino offre al lettore una potente difesa della letteratura, ma soprattutto una celebrazione gioiosa della lettura e della scrittura, e di quelle parti inventate delle nostre vite, le storie che ci raccontiamo per dare forma al mondo. Prefazione di Vanni Santoni.
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