I LIBRI DELLA SETTIMANA

13 maggio

Tommaso Giartosio, AUTOBIOGRAMMATICA, Minimum fax 2024
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2024
L’Autobiogrammatica è un gioco sorprendente e vertiginoso: il racconto di un’esistenza – unica e comune – come la storia di un linguaggio. Esiste un legame segreto tra le due linee sinuose lungo cui si snoda la nostra vita: da una parte l’apprendistato dell’alfabeto, dei nomi, del lessico famigliare, dell’insulto, dello scherzo, delle lingue straniere, dei codici segreti, della poesia; dall’altra l’invadente amore per i genitori, la scuola che è un viaggio nell’ignoto, le seduzioni e dilazioni dell’amicizia e del desiderio, la contrattazione di un posto nel mondo – in un’Italia in cui regnano il privilegio, il pregiudizio, la violenza politica e privata. Tommaso Giartosio traccia tutti i legami che connettono questa doppia elica, e sa che imbarcarsi in un’impresa del genere significa chiedersi: quali lettere hanno il sapore dello zucchero sulle nostre labbra, e da dove nasce questo godimento? Qual è l’abbecedario dei nostri amori? Quali parole racchiudono le nostre paure?
Proposto da Emanuele Trevi al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione:
«La lingua, e il rapporto intimo che ogni scrittore instaura con le parole della sua vita, quelle che lo hanno formato e ne hanno scandito il percorso intellettuale e umano, sono stati per lungo tempo confinati al mondo della saggistica e della critica letteraria. In “Autobiogrammatica”, con la sapienza e la profondità che da sempre connotano la sua scrittura, Tommaso Giartosio li trasforma nel cuore e nel motore di un testo che è al contempo romanzo di formazione e memoir, cronaca famigliare e autoritratto, dizionario pubblico e privato: un’impresa che a me sembra preziosa quanto necessaria.»
14 maggio

Chiara Bianchi, CANTO DELLA FORTUNA. LA SAGA DEI RIZZOLI, Salani 2024
Intrecciando la parabola dirompente dei Rizzoli con le loro passioni private, sullo sfondo di un’Italia che attraversa due guerre e profondi cambiamenti sociali, Chiara Bianchi ricostruisce il complesso mosaico di una dinastia che ha incarnato le laceranti contraddizioni di un secolo e tutto il suo fascino.
Milano, fine Ottocento. Quando varca per la prima volta la soglia dell’orfanotrofio, Angelo Rizzoli ha otto anni, indossa un maglione più grande di un paio di misure e delle scarpe da adulto che lo fanno camminare come una papera. Il funzionario che lo registra all’ingresso scrive sulla scheda d’ammissione: ‘Una vita di stenti’. In quel piccolo mondo pieno di regole – e di punizioni – Angelo è felice: povero tra i poveri, impara che per fare strada bisogna compiere sacrifici, correre dei rischi e, soprattutto, credere in se stessi. Prende la licenza elementare e viene impiegato nella bottega di un orafo, ma quel lavoro non fa per lui, come non fa per lui stare sotto un padrone. Poi, quasi per caso, si propone a una tipografia. Inebriato dall’odore di inchiostro, stregato da tutti quei caratteri ordinati nei cassetti dei compositori, trova il suo mestiere. E diventa ogni giorno più bravo, ogni giorno più determinato. Qualche decennio dopo, Angelo è su un volo diretto a Los Angeles. Stringe tra le labbra una sigaretta finta. È il re delle riviste, dei libri, del cinema. Parla alla pari con il Presidente del Consiglio. È circondato da attrici e scrittori, da arrivisti e da nemici. Ha fatto di Ischia un piccolo paradiso. È il patriarca di una famiglia turbolenta, di cui tiene le fila grazie a sua moglie Anna. Il figlio Andrea è diventato il primo presidente di una squadra di calcio ad alzare la Coppa dei Campioni. I suoi nipoti sono gli eredi di un impero che sembra indistruttibile.
15 maggio

Camilla Gaiaschi, DOPPIO STANDARD. DONNE E CARRIERE SCIENTIFICHE NELL’ITALIA CONTEMPORANEA, Craocci 2022
Doppio standard, che cosa vuol dire? Si usa quando si applicano criteri di valutazione diversi nei confronti di persone che si trovano nella stessa situazione o hanno le stesse caratteristiche. In ottica di genere, e guardando al mondo del lavoro, è il metro di giudizio – generalmente più severo – utilizzato nei confronti delle donne quando si tratta di valutarle. Che produce svantaggi nel reclutamento, nella promozione e nella retribuzione. Trucca la corsa. La rende più faticosa. Doppio Standard è il titolo di questo libro, che lascia ben poche ambiguità in merito ai risultati di almeno otto anni di ricerche sulle disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro, della scienza e della ricerca. Un testo che, rivolgendosi ad esperte, esperti e non solo, restituisce il ricco dibattito internazionale sul tema per poi focalizzarsi sul nostro paese. Lo fa, da una parte, inquadrando l’Italia all’interno del contesto europeo in prospettiva comparata e, dall’altra, soffermandosi su quattro casi studio nei settori dell’accademia, delle scienze biologiche e delle carriere medico-chirurgiche. Dicono che la parità sia solo una questione di tempo. Ma è davvero così? Dati alla mano, l’autrice alza il velo sulle ragioni strutturali e sui meccanismi, spesso invisibili, alla base delle disuguaglianze di genere nel lavoro e nella scienza, sul loro continuo riprodursi, sulle resistenze che provocano e sui paradossi che le accompagnano.
16 maggio

Manu Larcenet, LA STRADA, Coconino Press Fandango 2024
Dal celebre romanzo di Cormac McCarthy, premio Pulitzer 2007, Manu Larcenet ha tratto un adattamento a fumetti di strabiliante potenza visiva e narrativa.
Un padre e un figlio attraversano le rovine di un mondo post-apocalittico ridotto in cenere. Camminano da soli in direzione dell’oceano, sostenendosi a vicenda e lottando passo dopo passo contro la fame, il freddo, le bande di predoni e ogni sorta di insidie, mentre la civiltà non esiste più e la sopravvivenza sembra essere l’unica legge. In questa oscurità senza speranza resta solo il fuoco dell’amore a indicare loro la via.
17 maggio

Laurence Leamer, CAPOTE’S WOMEN, Garzanti 2024
«Alcune donne», scrive Truman Capote, «sono nate per essere ricche.» A Barbara «Babe» Paley, Gloria Guinness, Marella Agnelli, Nancy «Slim» Keith, Pamela Churchill Harriman, C.Z. Guest, Lee Radziwill (sorella di Jackie Kennedy), questa descrizione calzava a pennello: belle, raffinate e ricchissime, sfavillanti sotto i riflettori dell’alta società newyorchese, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta erano considerate delle vere e proprie icone di stile. Capote, sulla cresta dell’onda dopo il successo diA sangue freddo e Colazione da Tiffany, era riuscito a entrare nelle loro grazie e dunque nei circoli più esclusivi dell’epoca, diventando egli stesso una figura di spicco del jet-set. Tra il 1975 e il 1976, la pubblicazione dei primi capitoli del nuovo libro “Preghiere esaudite” arrivò come un fulmine a ciel sereno: dietro la maschera del romanzo Capote divulgò le più intime confidenze delle sue facoltose amiche, esponendole così alla pubblica gogna. La reazione del mondo newyorchese fu spietata.
18 maggio

Emily Austin, MORIREMO TUTTI MA NON OGGI, Blackie 2024
Gilda ha paura della morte, come tutti. Solo che la spaventa anche continuare a vivere, e tutto ciò che questo comporta: gestire una famiglia incapace di affrontare i problemi. O pagare le bollette. O ancora, dare finalmente una svolta alla sua relazione con Eleanor. Quando, un po’ per caso, inizia a lavorare come segretaria nella chiesa di St. Rigobert, scopre una nuova prospettiva sulla morte e la sopravvivenza. Lì conoscerà persone indimenticabili come il parroco Jeff, che piange in segreto dopo ogni funerale; Giuseppe, un motivatore profondamente demotivato, che la chiama ogni sera per chiederle un appuntamento; una donna anziana, amante dei gatti, con cui scambia e-mail. Persone a cui la vita non sorride più di quanto faccia a lei, e che nonostante questo continuano a provarci. Perché un giorno moriremo tutti, è vero. Ma non oggi.
19 maggio

Barbara Alberti, TREMATE, TREMATE. LE STREGHE SON TORNATE, Rizzoli 2024
Barbara Alberti torna a scrivere del mondo in cui viviamo e lo fa con un libro affilato, irriverente, ironico e controcorrente. Tremate, tremate è un racconto del reale attraverso le donne, gli uomini, le femministe, i corpi, i media, la politica, la televisione, il cinema e la letteratura. Uno sguardo sull’oggi che mette in luce le isole di disobbedienza e bellezza che tengono accesa la scintilla vitale dell’umanità.
La mala stupidità dei social e gli atti di guerra ci fanno credere che siamo tutti domati, che la bruttezza s’è mangiata il mondo. Piano! In contrasto con tutto ciò, ti guardi intorno e vedi che l’arte è viva, vivo il pensiero, che c’è una fioritura di ingegno e di coraggio, un esercito di folli, di resistenti che vive, agisce, crea anche solo esistendo. Dove ti giri, scopri la dissidenza del meraviglioso. Nel cinema, in letteratura, musica, pittura e negli studi umanistici nascono capolavori anarchici, e luminosa è la ricerca scientifica. In questo libro non ho voluto contare i vivi, ma le streghe. Le disobbedienti. E i disobbedienti. Le streghe non sono mica solo donne. Ci sono pure gli streghi, ce ne sono di tutti i sessi, compresi quelli che non sanno ancora bene a quale genere vogliono appartenere, o inventarne uno nuovo. Se io così disinformata ne conosco tante, quante ce ne saranno in giro? Persone che non obbediscono, che lavorano per la bellezza. E non nelle catacombe, pubblicano libri fanno film studiano le scienze vanno in tv e sono letti ascoltati visti seguiti. Un tessuto parallelo al mostruoso, che sconfessa e combatte la furia mortuaria e censoria della politica e della storia.