I LIBRI DELLA SETTIMANA
14 giugno
Dino Pirri, LO STRANO CASO DEL BUON SAMARITANO, Rizzoli 2021
Il Vangelo ci racconta di un dottore della Legge che, per mettere alla prova Gesù, gli chiede come ottenere la vita eterna. Sa di dover amare Dio sopra ogni cosa e il suo prossimo come se stesso, ma si domanda chi sia, in definitiva, quel «prossimo». La risposta, in forma di parabola, la conosciamo tutti: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto…».Se Gerusalemme è la città dell’Altissimo, Gerico sorge quasi trecento metri sotto il livello del mare. È quel fondo che – prima o poi, in una forma o nell’altra – tocchiamo tutti. Perché, come ci ricorda don Dino Pirri, «scivolare verso la depressione di Gerico non significa vivere da depravati o da nemici di Dio. Basta essere rassegnati davanti alla vita che scorre. Senza fantasia, senza sogni, senza passione».Intrecciando la parola delle Scritture a quelle di Guccini, Gaber e Vasco Rossi, e affiancando il proprio percorso di credente a riflessioni sulla Chiesa e sulla vita quotidiana, don Dino ci guida a comprendere il senso profondo della parabola più rivoluzionaria dell’intero Vangelo, che va ben oltre l’esortazione a compiere buone azioni. Un racconto che ci chiede di immedesimarci, di prendere posizione; che ci mette di fronte a domande capaci di interrogare tutti, credenti e non. Cosa rende felice una vita? Qual è il nostro posto nel mondo? Cosa significa amare ed essere amati?Con la spontaneità e l’ironia che l’hanno reso celebre sui social e in televisione, don Dino condivide con noi la sua esperienza personale – piena dei dubbi che costellano ogni esistenza, tra scelte e contraddizioni, gioie e paure, rivelazioni e resistenze – e ci ricorda che la fede è amore e gioia prima che leggi e comandamenti. Un invito al dialogo rivolto ai credenti che non si accontentano di risposte preconfezionate e ai non credenti che hanno voglia di confrontarsi. Senza la pretesa di trovare risposte definitive, ma con la voglia costante di continuare a cercarne.
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15 giugno
Hala Kodmani, LA SIRIA PROMESSA, Francesco Brioschi Editore 2020
Dallo schermo di un computer la voce del padre scomparso risponde alle riflessioni di Hala. Così, in uno scambio immaginario di email, la nostalgia per la patria perduta rievoca i ricordi di un’intera famiglia. Dopo l’esilio forzato negli anni Sessanta, per il diplomatico Nazem la Francia diventa l’unica casa possibile, di cui presto imparerà ad amare i viali alberati, i colori, le boulangerie e le opportunità che può elargire. E della Siria, la terra natia, sua figlia conosce quasi solo l’immagine restituita dalle pagine della storia. È attraverso il racconto paterno che Hala può finalmente scoprire le pieghe più intime di quel passato, non troppo lontano, che appartiene anche a lei. La lotta per l’indipendenza, la rinascita araba e la fine del colonialismo, un risveglio rivoluzionario che sembra inaspettatamente ripetersi nel presente. Sono gli anni caldi della Primavera araba, e al di là del Mediterraneo, di nuovo, si leva un grido di libertà. In Egitto, Tunisia e Siria dilagano le proteste. A cosa ha portato, oggi, l’entusiasmo di quella gioventù?
Così questo romanzo in forma di dialogo ci permette di conoscere meglio la storia e la situazione attuale della Siria ma anche di riflettere sui meccanismi della giustizia, sul colonialismo passato e su quello presente, sulle dinamiche economiche e politiche che causano povertà e guerre, sulla mancanza di istruzione, sui fragili equilibri in Medio Oriente, su chi è costretto a lasciare il proprio paese per dare ai figli un futuro migliore e sulle dinamiche culturali che influenzano la nostra vita.
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16 giugno
Alberto Meomartini e Andrea Villa, IDENTITY MEN: GLI UOMINI E LE DONNE CHE HANNO DIFESO IL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO 1943-1951), Skira 2021
Il racconto di una pagina di storia che a lungo è stata dimenticata: quella delle persone che hanno contribuito a salvare il nostro patrimonio culturale
Ricostruendo le biografie dei componenti britannici e americani della sottocommissione Monuments, Fine Arts and Archives (i noti Monuments Men) che operarono nella Penisola e le vicende dei tanti funzionari che si preoccuparono di mettere in salvo monumenti e opere d’arte, colpisce che a tutela del nostro patrimonio artistico fossero impegnati in quegli anni persone che ricoprivano ruoli e responsabilità diverse.
Dai funzionari dello stato fascista che temevano le conseguenze della risalita in Italia degli Alleati, ai funzionari che opponendosi al regime cercavano di ostacolare le razzie, dagli studiosi anglosassoni spinti dall’amore per la storia dell’arte della nostra Penisola, agli alti prelati della Santa Sede, fino alle donne, ausiliarie delle forze armate angloamericane o funzionarie delle sovrintendenze e dell’amministrazione pubblica italiane: la pletora delle personalità impegnate nella salvaguardia del nostro patrimonio artistico e culturale durante e dopo la seconda guerra mondiale, è davvero vasto. E questo volume ne racconta la storia.
Persone che sono andate ben oltre i compiti loro assegnati e le mansioni previsti dal loro lavoro, perché avevano interiorizzato il valore dell’Arte e a tale valore hanno corrisposto con i loro comportamenti.
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17 giugno
Giovanni Capecchi e Maurizio Pistelli (a cura di ), TRENI LETTERARI: BINARI, FERROVIE E STAZIONI IN ITALIA TRA ‘800 E ‘900, Lindau 2020
Il treno, con la sua comparsa e la sua diffusione, ha modificato il modo di viaggiare e di concepire gli spostamenti, ma ha trasformato profondamente anche lo sguardo sul mondo circostante, ha inciso sulla concezione del tempo e ha alimentato l’immaginario, divenendo protagonista di molte pagine letterarie, realistiche o simboliche, demonizzatrici nei confronti del nuovo mostro meccanico o dominate dall’entusiasmo per la velocità e il progresso.
Un unico mezzo di trasporto (il treno), per quanto tecnologicamente modificato nel tempo, e le sue molteplici rappresentazioni, stanno alla base di questo volume. Dai treni letterari del secondo ’800 (tra Carducci, Pascoli, Verga, Tarchetti e Fogazzaro) si passa così alle locomotive novecentesche di Pirandello e di Svevo, delle avanguardie, del Neorealismo, di Sciascia e Brancati, di Buzzati, Calvino e di Anna Maria Ortese, con percorsi tematici sui treni parlamentari, di guerra, in «giallo e in nero», utilizzati per le vacanze o per il lavoro, al centro di narrazioni fantastiche o di storie d’amore, tra incontri e addii.
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18 giugno
Matthew McConaughey, GREEENLIGHTS: L’ARTE DI CORRERE IN DISCESA, Baldini+Castioldi 2021
«Sono in questa vita da cinquant’anni, ne scruto l’enigma da quarantadue, e da trentacinque tengo un diario pieno di idee su come risolverlo. Appunti su successi e fallimenti, gioie e dolori, cose che mi hanno stupito o che mi hanno fatto ridere di cuore. Appunti su come essere sereno. Come stressarmi di meno. Come godermela. Come fare meno male agli altri. Come fare meno male a me stesso. Come diventare un brav’uomo. Come dare un significato alla mia vita. Come essere più io. Solo di recente ho trovato il coraggio di riprendere in mano i miei diari: vi ho trovato storie del mio passato, lezioni apprese e dimenticate, poesie, preghiere, rimedi, convinzioni, alcune fotografie molto belle e un mucchio di adesividaparaurti (nel libro vi spiego cosa intendo). Ho trovato anche un filo conduttore, un approccio alla vita che mi ha dato soddisfazione allora e che funziona anche oggi: se sai come, e quando, affrontare le sfide, puoi sperimentare quello stato glorioso che io chiamo “greenlight”, semaforo verde. Così ho preso un biglietto di sola andata per il deserto, ed è nato questo libro: un album, una testimonianza, una storia della mia vita finora. Qui sono racchiusi cinquant’anni di cose che ho sperimentato, sognato, inseguito, dato e ricevuto; alcune valide, altre vergognose. Le volte in cui l’ho fatta franca, quelle in cui mi hanno beccato, e quelle in cui mi sono bagnato ballando sotto la pioggia. Spero che sia come una medicina con un buon sapore, come un paio di aspirine invece del pronto soccorso, come un’astronave verso Marte senza bisogno di avere la patente e come le risate tra le lacrime. È una lettera d’amore. Alla vita. (È anche un manuale per trovare più “greenlight” e su come imparare a gestire le delusioni. Buona fortuna.)»
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19 giugno
Bob Dylan
LYRICS 1962-1968
LYRICS 1969-1982
LYRICS 1983-2020
Feltrinelli 2021
In tre volumi la più ampia raccolta di testi di Bob Dylan finora pubblicata.
Bob Dylan è l’artista che più di ogni altro ha rivoluzionato la forma della canzone, unendo in una sola ispirazione le tradizioni del folk anglosassone e del blues, del gospel, del rhythm and blues e del rock and roll. Le traduzioni di Alessandro Carrera, frutto di tre anni di lavoro, sono accompagnate da un apparato di note e informazioni che facilita al lettore l’impresa di addentrarsi tra gli innumerevoli riferimenti, richiami e citazioni di cui Dylan si serve liberamente, attingendo di volta in volta al patrimonio folklorico, alla Bibbia o alla poesia inglese e americana, da Shakespeare a Ginsberg: un universo ricchissimo, inesauribile, nel quale risiede gran parte del fascino intramontabile esercitato dalle canzoni dylaniane. Per la prima volta il lettore italiano ha a disposizione traduzioni filologicamente accurate, rispettose dei significati letterali e idiomatici dei testi, e insieme estremamente attente alla resa poetica in lingua italiana. Con questa edizione di Lyrics 1962-2001 i lettori scopriranno un Dylan che non conoscevano o conoscevano solo in parte, ancora più unico, imprevedibile e sorprendente di quello che potevano immaginare.
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20 giugno
Fran Lebowitz, LA VITA E’ QUALCOSA DA FARE QUANDO NON SI RIESCE A DORMIRE, Bompiani 2021
Fran Lebowitz è senza dubbio la voce umoristica più sferzante d’America. Ha un’opinione su qualsiasi argomento e non si fa pregare per esternarla. La sua grande amica Toni Morrison diceva: “Ha sempre ragione perché non è mai imparziale.” È arguta, crudele, pungente, se colpisce è per affondare. Newyorchese impenitente, amante della moda, dei mobili di lusso e dell’arte, è diventata suo malgrado un’icona di stile: dagli anni Settanta porta occhiali tondi tartarugati, camicia con gemelli, jeans, giacca di taglio maschile e camperos. Ha ufficialmente smesso di scrivere nel 1981 e da allora non ha mai smesso di parlare: si è ritagliata una carriera come public speaker e ha tenuto conferenze e interviste pubbliche praticamente su tutto: dalla politica alla moda, all’arte, al cinema, al teatro. Nessuno ha mai osato contraddirla. Qui sono raccolti quasi tutti i suoi scritti, tratti dagli unici due libri per adulti che abbia mai pubblicato (Metropolitan Life e Social Studies), corredati da un’intervista realizzata da George Plimpton all’indomani dell’inizio del blocco dello scrittore più famoso del mondo, e da un’intervista inedita realizzata dal curatore, che restituisce la viva voce di Lebowitz sui tempi (incerti) che corrono.
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