I libri della settimana
15 febbraio
Alastair Bonnett, FUORI DALLE MAPPE UN VIAGGIO FANTASTICO IN LUOGHI INESPLORATI, Blackie Edizioni 2020
Immagina di:
~ Crogiolarti al sole su un’isola creata artificialmente con schiuma ghiacciata.
~ Colonizzare una città vicino a Chernobyl che non è mai stata abitata.
~ Passare la notte in un cimitero popolato (da gente viva) nel nord di Manila.
~ Visitare un microstato situato su una piattaforma militare nel mezzo dell’oceano.
~ Incontrare l’amore della tua vita nella campagna britannica, dove si trova la capitale del sesso open air.
Alastair Bonnett racconta 48 luoghi che non si trovano sulle mappe. Un inno all’imprevisto su un pianeta ormai interamente mappato (e quindi spiegato) da Google. Un omaggio emozionante ai confini sfocati e alle fantasie vere, all’idea che l’uomo non conosce tutto, né tutto può essere scoperto e conquistato.
E ancora, un’ode al territorio come fabbrica delle nostre vite, dove costruiamo la nostra identità e la nostra memoria.
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16 febbraio Massimo Tedeschi, IL GRANDE FLAGELLO. COVID-19 A BERGAMO E BRESCIA, Scholé 2020 “Pochi luoghi come le province di Brescia e di Bergamo si sono trovate a dovere gestire, praticamente da un giorno a quello successivo, l’epicentro dell’epidemia di Covid-19 in Italia. Tutto il mondo ha condiviso con bresciani e bergamaschi la dolorosa impotenza di non riuscire a fermare il contagio; un dolore sentito ancora più profondamente dagli abitanti di queste terre laboriose, solitamente lontani dai riflettori, convinti che rimboccarsi le maniche senza lamentarsi ma spaccandosi la schiena di lavoro sia la soluzione per tutto. Stavolta, purtroppo, non è stato così. Il merito di avere spinto il mondo intero a interrogarsi su cosa, in quei drammatici mesi, non abbia funzionato (sempre ricordando che un’epidemia non è qualcosa di programmabile), va ai giornalisti.
Tra loro, Massimo Tedeschi – giornalista bresciano con una lunga esperienza nei quotidiani locali – prova a tracciare un bilancio con questo saggio, ricco di voci umane e anche di numeri. Tedeschi ha il pregio di farci leggere un lavoro di ricostruzione basato sulla sua voce, che nella prima parte del libro parte dalla fine per tornare all’inizio, ma raccogliendo anche le testimonianze di quelli che sono stati chiamati ad affrontare l’emergenza in primo piano, come i sindaci e i vescovi delle due città. Il tutto è arricchito da un prezioso Diario di bordo in cui Tedeschi elenca, a partire da gennaio, i dati presi dai quotidiani nazionali e poi – con l’avanzare dell’epidemia – da Giornale di Brescia, Eco di Bergamo e dalle edizioni locali del Corriere della Sera.
Una lettura necessaria, ora che la tempesta sembra essersi calmata, perché elenca dati, emozioni e reazioni, a perenne ricordo di quello che è stato. Nella speranza di fare prima o poi chiarezza sui motivi e sulle responsabilità di quello che la politica lombarda poteva – e doveva – gestire meglio”.
Recensione di Iuri Moscardi nell’articolo “I migliori saggi del 2020” di Esquire
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17 febbraio
Michele Masneri, STEVE JOBS NON ABITA PIU’ QUI, Adelphi
Racconti e cronache dalla Silicon Valley tra scantinati dove nascono colossi tech e speranze liberal frantumate contro il muro della Right Nation di Trump. I reportage di Masneri si leggono quasi come un romanzo, un racconto unitario e appassionante del luogo che negli ultimi vent’anni è stato l’epicentro della trasformazione globale delle nostre vite: la California e in particolare San Francisco e la Silicon Valley, fotografati proprio nel momento in cui l’apogeo era appena superato e da lì in poi (il 2016-2017) sarebbero iniziati i guai e i problemi, le grane di Zuckerberg, l’ascesa di Trump e via dicendo. Dentro ci si trovano anche il racconto spassoso e istruttivo di come funziona e quanto sia avanzata la comunità Lgbt nella città che nelle parole di Masneri è «un parco a tema dei diritti», e bellissimi ritratti e interviste a personaggi come Jonathan Franzen e Bret Easton Ellis.
https://www.lindiceonline.com/geografie/michele-masneri-steve-jobs-non-abita-piu/
https://www.vogue.it/news/article/steve-jobs-non-abita-piu-qui-michele-masneri
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18 febbraio
Aleksej Ivanov, I CINOCEFALI, Voland 2020
Tre giovani moscoviti vengono ingaggiati da un personaggio misterioso per recuperare un antico affresco nella chiesa di uno sperduto villaggio: un lavoretto da nulla, un weekend remunerativo che li convince ad allontanarsi dalla capitale. Nella primitiva Kalitino gli arroganti moscoviti sono però accolti con ostilità dai locali, l’affresco – un san Cristoforo con testa canina – sembra muovere gli occhi, nella scuola abbandonata dove i ragazzi pernottano si sentono unghie di cane grattare il pavimento, e chi si inoltra nella foresta non torna indietro. Gli abitanti del paese alludono a segreti sepolti da tempo, ogni avvenimento si collega a eventi del passato: gli eretici, il Gulag, gli inquisitori dello zar e i bolscevichi, in una parabola della storia russa che genera mostri e colpisce chiunque calpesti questa terra maledetta.
In un thriller magistrale e insolito, Aleksej Ivanov demolisce uno dei miti più persistenti della letteratura russa, quello della campagna come sede sacrale dell’anima nazionale. La Russia profonda è ormai un inferno da cui fuggire, a costo di stringere un patto col diavolo.
https://www.linkiesta.it/2020/12/cinocefali-russia-post-sovietica/
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19 febbraio
Diamela Eltit, MANODOPERA, Alessandro Polidoro Editore 2020
Cilena di origine palestinese, nata nel 1949, con una forte coscienza (e forse esperienza) politica, Diamela Eltit ha osato affrontare un tema insolito, né più né meno che gli effetti della nuova economia e del dominio della merce.L’anonimo dipendente di un supermercato racconta le sue giornate tra i corridoi e gli scaffali, descrive il feticismo delle merci, il controllo sui corpi, gli effetti inesorabili di un mondo dove tutto si vende e si compra.
Ad accompagnarlo ci sono altre voci, più riconoscibili: Isabel, Gloria, Enrique, Gabriel, Sonia, Andrés, Pedro, conviventi forzati di uno spazio che non può dirsi casa, dove l’empatia della condivisione è soppiantata dalle logiche ciniche della sopravvivenza, dove ciò che conta è la tirannia del contratto, l’oscenità del turno, il licenziamento di massa, l’occhio implacabile del supervisore; dove il corpo è l’ultimo vestigio di un’irreversibile degradazione.
Manodopera offre una cruda, eppure profondamente realistica, lettura del sistema di produzione neoliberale, interpretando in filigrana le sue perversioni.
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20 febbraio
UN LIBRO AL GIORNO
Pablo Servigne, Raphael Stevens, Gauthier Chapelle, UN’ALTRA FINE DEL MONDO E’ POSSIBILE, Treccani 2020
La situazione critica in cui si trova il pianeta è ormai chiara: i cambiamenti a cui stiamo assistendo a ogni livello (economico, sociale, ambientale) lasciano prefigurare un mondo diverso da come lo conosciamo. Facile quindi lasciarsi attrarre da immaginari distopici e catastrofisti. Ma deve per forza andare così? Dobbiamo davvero accontentarci di sopravvivere e lasciarci sopraffare da questo diluvio di cattive notizie? Servigne, Stevens e Chapelle dimostrano in questo libro che la consapevolezza del crollo della società termoindustriale non esclude la possibilità di proiettare lo sguardo oltre l’orizzonte cupo che ci attende, e indicano un cambiamento di rotta non solo credibile ma necessario.
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21 febbraio
J.W. Rinzler, DIETRO LE QUINTE DI ALIEN, Saldapress 2020
Nel 1979 esce al cinema ALIEN, un film destinato a entrare nella leggenda e a dare origine a lungo e fortunato franchise. Nato da un’idea dello scrittore Dan O’Bannon e diretto da Ridley Scott, ALIEN è un mix perfetto di horror e fantascienza, costruito attorno a una nuova icona della paura: lo xenomorfo immaginato dall’artista visionario H. R. Giger.
Prodotto in occasione del 40esimo anniversario del film, DIETRO LE QUINTE DI “ALIEN” è un elegante e prestigioso volume che, attraverso interviste inedite e rarissimi materiali iconografici provenienti dagli archivi della produzione, ricostruisce in modo unico ed emozionante la genesi di una pietra miliare del cinema, ancora oggi capace di affascinare e spaventare il pubblico di tutto il mondo
https://www.tomshw.it/culturapop/dietro-le-quinte-di-alien-recensione/
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