I LIBRI DELLA SETTIMANA
15 novembre
Barry Windsor Smith, MOSTRI, Mondadori 2021
Mostri è sicuramente uno dei più intensi graphic novel mai scritti
Un’eccezionale impresa, 360 pagine di racconto per immagini: la trama di MOSTRI è ricchissima, in parte dramma familiare, in parte thriller, in parte viaggio metafisico. È il ritratto intimo di individui in lotta per riavere le proprie vite e un’odissea politica che si stende su due generazioni nella storia americana. MOSTRI è disegnato con l’impeccabile tecnica china e pennino di Windsor-Smith; la narrazione visiva, con la sua straordinaria sensibilità per il gesto e la composizione, è la più raffinata in tutta la produzione dell’artista. Ci sono momenti di struggente tenerezza, di dolore straziante, di redenzione e sacrificio, e violenza sconvolgente.
È il 1964. Quando entra in un ufficio di arruolamento dell’esercito degli Stati Uniti, Bobby Bailey non sa che il suo destino sta per compiersi. Riservato, ferito, innocente, Bobby vuole solo dimenticare il passato e costruirsi il proprio futuro: è il candidato ideale per un programma sperimentale segreto del governo, la diabolica continuazione di un progetto genetico scoperto quasi vent’anni prima nella Germania nazista, nei lontani giorni della Seconda guerra mondiale. L’unico alleato e protettore di Bailey, il sergente McFarland, interviene, mettendo in moto una catena di eventi che escono da ogni possibile controllo. A mano a mano che i mostri del titolo, reali o metaforici, si moltiplicano, la storia giunge all’apice fino alla resa dei conti.
https://www.obloaps.it/quasi/2021/07/25/monsters-di-barry-windsor-smith-una-lettura/
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16 novembre
Megan Nolan, ATTI DI SOTTOMISSIONE, NNE 2021
Quando lei, giovane e travolta dalla Dublino notturna, incontra lui, Ciaran, bello e risoluto, succede qualcosa di semplice e straordinario: l’attrazione rompe gli argini, si mescola alle fragilità e alle paure, diventa il significato stesso del vivere. Nasce così una relazione che per la protagonista è un alternarsi di estasi e sofferenza, di gelosia sfrenata unita a un piacere così intenso e bruciante da creare dipendenza: lei vuole annullarsi nel corpo di lui, dissolversi nei desideri fino a non lasciare più spazio alla propria identità. Mentre Ciaran, uomo emotivamente incapace e ferito, non trattiene i propri atteggiamenti malsani e crudeli. Fino all’epilogo, distruttivo e liberatorio, che apre la strada a una fuga e una rinascita. Megan Nolan racconta una storia di anti-amore, interrogandosi su cosa significa vivere in funzione del desiderio altrui, della volontà di essere amate a tutti i costi, rinunciando a ogni filtro che non sia lo sguardo dell’altro. Attraverso un serrato monologo interiore, sincero come il cristallo, Atti di sottomissione parla della seduzione del nulla, che può piegare il senso stesso dell’amore rovesciando certezze, moralismi, rivendicazioni e cliché, in un’estenuante battaglia interiore per la conquista delle proprie emozioni.
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17 novembre
Allan Gurganus, IL MIO CUORE È UN SERRAGLIO, Playground 2021
“Le persone sono proprio meravigliose.” Queste le parole pronunciate da Vernon Ricketts, il generoso proprietario del negozio d’animali locale, uno dei protagonisti di “Il mio cuore è un serraglio”. Parole che esprimono lo stupore e anche l’entusiasmo di fronte allo spettacolo dell’umanità, nei suoi tratti più evidenti, ma anche in quelli più nascosti, nelle sue virtù come nelle sue segrete perversioni. Poliziotti alle prese con reati scandalosi, un giovane giornalista sulle tracce di un miracolo inspiegabile, un energico studente affascinato da un vecchio dipinto, una bibliotecaria in pensione coinvolta in un sorprendente rapporto erotico con un avventuriero intraprendente. Nelle vite e nelle storie raccontate da Gurganus nulla è condannato a priori, nulla è cancellato per ipocrisia o pudore, tutto è meravigliosamente umano, comico e allo stesso tempo commovente. E Falls, la cittadina d’invenzione del North Carolina, è un microcosmo perfetto dove si muovono i tanti caratteri umani, dove emergono i moventi più imprevedibili, e dove si esprimono voci diverse, che l’autore sa riprodurre in una miscela di alto e basso, di grottesco e colto, di commedia e tragedia.
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18 novembre
Nona Fernàndez, LA DIMENSIONE OSCURA, Gran Via 2018
Il 27 agosto del 1984, in piena dittatura cilena, un uomo alto, magro, moro, con folti baffi neri arriva negli uffici di una rivista di opposizione. È un agente dei servizi segreti. Voglio parlare, dice, e la giornalista accende il registratore per ascoltare il racconto agghiacciante e inedito di chi ha eseguito sequestri e sotterrato cadaveri, una testimonianza che aprirà la porta verso una dimensione fino ad allora sconosciuta. Messaggero dell’altro lato dello specchio, con la sua confessione l'”uomo delle torture” confermava e rendeva irrefutabile l’esistenza di un universo parallelo e invisibile dominato dall’orrore e dal sopruso del potere. Prendendo le mosse da questa scena reale, Nona Fernández entra nella vita dei protagonisti di quella sinistra testimonianza, recupera le storie di quanti negli anni Settanta e Ottanta furono vittime della dittatura e attiva i meccanismi dell’immaginazione per accedere là dove documenti e archivi non sono stati in grado di arrivare, perché a volte l'”immaginazione è più nitida della memoria”. Tra cronaca, letteratura e diario personale, “La dimensione oscura” parla di colpa, pentimento e delle emozioni di un intero paese, il Cile, di fronte a un passato fosco e brutal
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19 novembre
Rebecca Wragg Sykes, NEANDERTAL. VITA, ARETE, AMORE E MORTE, Bollati Boringhieri 2021
Neandertal è un viaggio straordinario. Che è iniziato con una fascinazione d’infanzia verso il passato; ha guadagnato slancio con la scoperta della ricchezza del Pleistocene; ed è infine diventato una carriera accademica spesa alla scoperta dell’archeologia dei Neandertal. In questo stesso viaggio, Rebecca Wragg Sykes accompagna anche noi: scavando siti antichi, tenendo in mano gli eleganti manufatti che i Neandertal hanno lasciato, ma anche provando a esplorare – grazie a un amore di lunga data per la letteratura e la poesia come strumenti per evocare luoghi, tempi e sentimenti – connessioni emotive più profonde, attivate dai dettagli sorprendenti che possiamo ricostruire sulle loro vite. Dalla loro scoperta – avvenuta più di 160 anni fa – i Neandertal si sono trasformati, da perdenti dell’albero genealogico umano, in ominini di serie A. Rebecca Wragg Sykes usa la sua esperienza all’avanguardia nella ricerca paleolitica per condividere la nuova comprensione che abbiamo di loro, mettendo da parte il cliché dei bruti vestiti di stracci in una terra desolata e gelida. Ci rivela invece che erano curiosi, intelligenti conoscitori del loro mondo, tecnologicamente inventivi ed ecologicamente adattabili. Soprattutto, sono sopravvissuti con successo per più di 300.000 anni, durante tempi di massicci sconvolgimenti climatici. Pianificazione, cooperazione, altruismo, artigianato, senso estetico, immaginazione, forse anche un desiderio di trascendenza che guarda oltre la mortalità: molto di ciò che ci definisce era anche dei Neandertal, e il loro DNA è ancora dentro di noi. Questo libro fa per i Neandertal quello che Sapiens di Harari ha fatto per noi. Rivelando una storia più profonda e sfumata, dove l’umanità stessa cessa di essere nostra esclusiva prerogativa. E si rivela invece una comune, antichissima eredità condivisa.
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20 novembre
Markéta Pilàtova, CON BATA NELLA GIUNGLA, Miraggi 2021
Quella dei Bata è la storia di un successo mondiale, decenni prima della globalizzazione. Si trattava di un capitalismo a tratti ingenuo, seppure moderno. Illuminato, nel suo paternalismo: era attento alla qualità del lavoro e della vita dei dipendenti, fino a immaginare un vero e proprio “sistema Bata”, efficiente ed etico, comprensivo di buone paghe, istruzione, case, dettami morali.
Il romanzo ci dà l’occasione di rovistare nei cassetti e nelle scatole di latta di questa straordinaria famiglia di “calzolai che hanno conquistato il mondo”. Scatole e cassetti colmi di documenti, foto, diari.
Seguiremo Jan Antonín Baťa (così il vero cognome), uno dei più grandi uomini d’impresa di ogni tempo e luogo, visionario, caparbio e con un’incrollabile fiducia nel futuro, insieme modernissimo e d’altri tempi. Ci accompagneranno le sue figlie e nipoti, i cognati, con il loro racconto gustoso e dolente, sempre combattivo, tra i ricordi di mille peripezie affrontate procedendo a zig zag tra i dossi e le buche del Novecento.
La fuga dai nazisti prima e dai comunisti poi, che lo condannarono ingiustamente per collaborazionismo, il boicottaggio da parte di inglesi e americani, le beghe ereditarie, l’esilio e la nostalgia, con la lingua madre a fare da sottile e orgoglioso legame con le proprie origini.
E la giungla? Dei cechi, dei calzolai, nella giungla? Nulla di strano per uno che aveva immaginato di “trasferire” il popolo cecoslovacco in Patagonia per colonizzarla.
È in Brasile, infatti, che Jan Baťa si stabilisce una volta lasciata l’Europa, lì insedia fabbriche e fonda città, strappandole alla foresta. Dimostrando che con la volontà e la capacità, oltre che con il duro lavoro, si può ottenere molto, se non tutto.
E magari riuscire a far « venire a galla la verità come l’olio sull’acqua », come scrisse in punto di morte.
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21 novembre
Miguel Bonnefoy, IL MERAVIGLIOSO VIAGGIO DI OCTAVIOm 66than2nd 2015
Octavio è un uomo solitario, con gli altri scambia solo le parole dettate dalla necessità, finché nella sua vita non entra Dona Venezuela, attrice di Maracaibo che lo inizia alla scrittura e alla lettura, e con la quale instaura un rapporto di tenera amicizia. Ma questa relazione è destinata a non durare. Assoldato nella banda di ladri gentiluomini capeggiata dal carismatico Rutilio Alberto Guerra, Octavio è coinvolto in un furto proprio a casa della donna che ama. Qualcosa però va storto. Costretto a fuggire, intraprende un viaggio alla scoperta dell’universo venezuelano in un alternarsi di situazioni oniriche e avventurose. La sua peregrinazione alla ricerca di riscatto lo condurrà nei recessi di una natura indomabile, tra le pieghe di un paese misterioso, fino all’epilogo imprevedibile e affascinante. Romanzo picaresco in cui si intrecciano la storia, il mito, l’elemento religioso e quello irrazionale, “Il meraviglioso viaggio di Octavio” celebra la bellezza del Sud America e la straordinaria capacità del linguaggio di possedere il mondo.
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