I LIBRI DELLA SETTIMANA
17 luglio
Paul Scraton, BERLINO BLUES, 8TTO Edizioni 2022
Le città sono animali strani, brulicano di persone, di storie e di storia. Berlino è una di queste: sempre in movimento, mai uguale a se stessa, un luogo che quasi non ha senso di esistere, costruita su una palude che minaccia costantemente di riprendersi il proprio spazio, insieme ai boschi che la circondano. È qui, in questa città in eterna trasformazione, che si dipanano le vicende dei personaggi che il nostro narratore senza nome incontra al pub di Franz: Annika, l’artista che disegna mappe; Markus, l’anziano ex impiegato della Stasi; Boris, l’amico di mille avventure; Charlotte, che dal Canada impara ad amare la Germania e in modo particolare Berlino solo dopo la morte del nonno. Storie individuali che rispecchiano la storia del luogo, dei luoghi, che Berlino incarna e ha incarnato nei secoli. Città simbolo, prima della divisione della Germania, poi di rinnovamento; tutt’uno, nel suo continuo divenire, con le memorie che racchiude. Berlino blues è un racconto corale, che prende vita attraverso lo sguardo del narratore, capace di cucire insieme ogni storia come la città ha fatto con i villaggi che ha inglobato nel tempo.
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18 luglio
Edith Wharton, FANTASMI, Neri Pozza 2022
All’età di nove anni, Edith Wharton contrasse la febbre tifoidea e rimase confinata nel suo letto per settimane. La sua preghiera era: datemi dei libri da leggere. Fu cosí che la madre le diede una storia di fantasmi. A una bambina poco dotata d’immaginazione una storia del genere poteva fare poca o nessuna impressione, ma sulla piccola Edith ebbe un effetto dirompente: da quel momento si ritrovò a vivere in uno stato di terrore costante, con un senso di minaccia che accompagnava ogni suo passo, incapace di stare al buio, angosciata dalla solitudine. Dovette arrivare ai trent’anni perché, da donna pragmatica qual era diventata, trovasse l’unico modo efficace per gestire, da scrittrice, le proprie paure: diventare maestra nel genere letterario di quelle storie di spettri che tanto a lungo avevano infestato le sue notti. «Se il racconto vi manda un brivido gelato giú per la spina dorsale, ha fatto il suo dovere, e l’ha fatto bene» scriveva. Cosí Edith scrisse le sue storie del brivido, che apparvero in antologie accanto a Edgar Allan Poe e Henry James, in una produzione parallela ai suoi romanzi per tutta la vita: piú di ottantacinque, e molte avevano per protagoniste presenze spettrali. La raccolta Fantasmi fu concepita nella sua forma attuale dalla stessa Wharton prima di morire ma, pubblicata postuma nel 1937, finí ingiustamente dimenticata. In questi piccoli capolavori ritrovati, sottilmente inquietanti, ora presentati nella nuova traduzione di Tiziana Lo Porto, si possono riconoscere tutti i temi cari alla sua letteratura: la crudeltà di certi destini femminili, la costrizione all’interno di matrimoni claustrofobici, lo sradicamento dal paese natio, la prepotenza delle convenzioni sociali. Avvolti nell’abito sontuoso che tanto bene le conosciamo: la prosa nitida e affilata che sa illuminare i territori nascosti della realtà quanto, insospettabilmente, quelli del soprannaturale.
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19 luglio
Paul Lynch, OLTREMARE, 66thand2nd
Bolivar, noto anche come Porky, è un pescatore esperto, con le mani grandi e i sandali rattoppati col nastro adesivo. È il tipo che esce in mare a qualsiasi ora e, se necessario, si spinge più a largo di chiunque altro, fino ad arrivare «ai limiti del mondo». In passato però ha commesso un errore stupido, che continua a perseguitarlo. E per saldare il debito non ha altra scelta che montare in barca per fare il lavoro che gli riesce meglio. Senza badare alle nuvole minacciose che orlano l’orizzonte. Come assistente, stavolta potrà contare solo sul giovane Hector, un novizio che si presenta a bordo con un cellulare e una felpa dei pirati, e che non si è mai avventurato a pescare oltre la laguna. E così, quando la tempesta li travolge – con il motore in panne, la radio e il Gps fuori uso, la barca in balia delle correnti – l’uomo e il ragazzo si ritrovano da soli nell’abbacinante immobilità dell’oceano Pacifico, costretti a centellinare l’acqua piovana, a cibarsi di piccoli volatili, ma soprattutto a venire a patti con le loro differenze per tentare a tutti i costi di sopravvivere. Liberamente ispirato alla vera storia di due naufraghi sudamericani, “Oltremare” è insieme un’avventura marinaresca, violenta e inquietante, e una parabola esistenziale dagli accenti lirici che indaga il significato dell’amicizia e dell’essere padre, e come sia possibile rimediare ai propri sbagli in un mondo sempre più prossimo a soccombere alle forze della natura.
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20 luglio
Jennifer Pashley, GLI OSSERVATI, Carbonio
Nella cittadina di Spring Falls, Stati Uniti, tutti si conoscono da generazioni. Eppure in questo freddo e desolato angolo di mondo c’è chi nasconde dei segreti. Come Pearl Jenkins e suo figlio Shannon, che vivono al limitare del bosco, lontano dagli occhi della gente ma inconsapevoli di una presenza che li osserva costantemente… Shannon è bello, intraprendente, deciso a riscattare un’infanzia degradata e cambiare il suo destino, ma quando sua madre scompare nel nulla, senza lasciare alcuna traccia se non una pozza di sangue sul pavimento, Shannon è il primo sospettato. Niente però è come sembra, e l’unica che può tentare di scoprire la verità è la giovane detective Kateri Fisher, che sa bene cosa sono il vuoto e il dolore. Dopo “Il caravan”, Jennifer Pashley confeziona un thriller pieno di suspense ma anche ipnotico e disturbante, che con una prosa raffinata e poetica indaga nei meandri più oscuri di una provincia americana dove sembrano prevalere il degrado e la violenza, l’abbandono e il pregiudizio; l’America dei dimenticati, dei dannati, che però non smettono di lottare.
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21 luglio
Ben Gijsemans, AARON, Coconino Press 2023
Aaron è uno studente universitario di vent’anni che trascorre l’estate a studiare, confinato nella sua stanza. Ma ha altre cose per la testa. Amici, amori, il futuro che gli si apre davanti: passa tutto in secondo piano. Neanche i suoi amati fumetti di supereroi riescono più a distrarlo. L’unica attività che lo placa è osservare dalla finestra un ragazzino che gioca a calcio sotto casa, tutto solo. Emerge pian piano un’attrazione tanto inaccettabile quanto impossibile da ignorare. Come reagire, a chi dirlo? Si può continuare a negare ciò che già si sa? Aaron si sta realmente trasformando in un mostro? Ben Gijsemans scandaglia le profondità dell’animo umano, prendendo di petto il tabù più intollerabile. L’inquietudine che ribolle silenziosamente sotto la pelle, lo scontro tra attrazione e disgusto, rassegnazione e riluttanza, accettazione e rifiuto di sé, sono ritratti con un segno meticoloso che trova ispirazione nell’età d’oro delle strisce a fumetti per arrivare fino alle forme più consapevoli dell’avanguardia.
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22 luglio
Laurent Mauvignier, LA FESTA DI COMPLEANNO, Feltrinelli 2023
Campi, filari di alberi e strade provinciali, qualche fabbrica abbandonata e pugni di case abitate dai pochi agricoltori che decidono di non cedere alle sirene del posto in banca in città. In uno di questi borghi – due case, più una terza in vendita, e una stalla – abitano Patrice e Marion con la figlia Ida e, accanto, una pittrice parigina ritiratasi in campagna: Christine – aria eccentrica, capelli rosso fiamma e tutto l’anticonformismo d’ordinanza del parigino trasferito nella Francia profonda. In questo micromondo irrompe un bel giorno non soltanto un terzetto di personaggi inquietanti, ma il passato di Marion. È il giorno del suo compleanno e il marito e la figlia le organizzano una festa a sorpresa. Ma la festa non si farà, l’arrivo prima di Christophe, poi di Tartaglia e infine di Denis, manderà all’aria i programmi in un crescendo di tensione e di terrore degno, con il procedere della storia, di un ottimo thriller..
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23 luglio
Louis-Ferdinanda Céline, GUERRA, Adelphi 2023
Primo, folgorante scampolo dei famigerati inediti rubati nel 1944 dall’abitazione di Céline, e rocambolescamente ricomparsi più di settant’anni dopo la sua morte, Guerra narra episodi contemporanei alla prima parte del Viaggio al termine della notte. Nel racconto, scandito in sei sequenze, seguiremo il giovanissimo Ferdinand, alter ego dell’autore, ferito a un braccio e con una grave lesione all’orecchio dovuta a un’esplosione, mentre cerca come un sonnambulo di guadagnare le retrovie attraverso campi di battaglia disseminati di cadaveri martoriati dalle bombe, in una notte visitata da presenze ostili, fantasmi quanto mai reali. Lo ritroveremo poi in un ospedale, in mezzo a infermi d’ogni risma, circondato da infermiere vampiresche nella foia scatenata dal clima bellico. Qui fa amicizia con un altro parigino, malavitoso intraprendente e cinico al punto di far venire la moglie al fronte perché batta il marciapiede per lui. Spunto per nuovi episodi grotteschi, esilaranti e raccapriccianti al tempo stesso, dove Céline preme come mai avrebbe fatto, né prima né dopo, sul pedale di una sessualità estrema. Céline è scrittore da dimenticare, hanno detto, se vuoi vivere, anche se vuoi soltanto leggere, capace com’è di rendere illeggibili gli altri scrittori. Con lui non resta che lasciarsi portare da quel parlottio ipnotico, sbracato e ininterrotto, come il fischio del rimorchiatore sulla Senna, nella notte, che chiudeva il Voyage. Dai primi velenosi accordi di quella petite musique spiritata che seduce, cattura e non lascia scampo. Alla fine, attraverso il suo delirio, ci si accorge che Céline è l’unico scrittore che sia stato capace di nominare quegli avvenimenti. Dalla parte dei Buoni nessuno ha trovato la parola.
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