I LIBRI DELLA SETTIMANA

22 agosto

Natasha Solomons, IO, MONNA LISA, Neri Pozza 2022
Firenze, 1504. A cinquantun anni, con addosso una corta tunica di colore rosato e un mantello di velluto verde, Leonardo da Vinci incarna in tutto e per tutto il rinomato artista che da Milano è piombato fra i tradizionalisti repubblicani fiorentini, con le loro vesti lunghe e semplici e i capelli tagliati corti. Nel suo studio, tra disegni sparpagliati ovunque, garzoni che macinano pigmenti, mecenati e muse scontente, prende vita, pennellata dopo pennellata, il ritratto di Lisa del Giocondo, la graziosa moglie di un mercante di sete. Ma la figura che affiora dalla tavola di pioppo, il suo sorriso, soprattutto, non hanno molto a che fare con la modella in posa davanti al ca – valletto. Come Prometeo, Leonardo ha infuso nella sua opera migliore il fuoco della vita, e ora Monna Lisa ha un’anima propria che le consente non solo di percepire tutto ciò che la circonda, ma anche di farsi sentire dal suo creatore, a cui la lega un amore assoluto. Per anni da Vinci e il suo dipinto peregrinano da una città all’altra, incapaci di vivere l’uno senza l’altro, fino a quando la morte dell’artista non giunge a separarli, lasciando l’opera in balia di un incerto destino. Cinquecento anni dopo, Monna Lisa osserva il mondo dalla sua prigione di vetro al Louvre, visitata ogni giorno da migliaia di turisti disposti a fare ore di coda solo per guardarla a bocca aperta. È considerata l’opera d’arte più celebre del mondo, ma nessuno conosce il segreto della sua esistenza. Eppure, le sue avventure meritano attenzione, poiché ha vissuto molte vite ed è stata amata da imperatori, re e ladri. È sopravvissuta a rapimenti e aggressioni, a una rivoluzione e due guerre mondiali. E ora vuole solo raccontare la sua storia, una storia di rivalità, intrighi e potere. Ma anche una grande storia d’amore, la storia di ciò che siamo disposti a fare per coloro che amiamo.
23 agosto

Hans Tuzzi, MA COS’É QUESTO NULLA? LE INDAGINI DI NORBERTO MELIS, Bollati Boringhieri 2022
Autunno 1994: il governo presieduto da un industriale Cavaliere del Lavoro sta per cadere. Melis, disgustato da alcuni episodi che hanno segnato i vertici della Polizia, ha dato le dimissioni. Non può non stupirlo, perciò, la visita improvvisa e riservata di colui che fu il suo primo questore a Milano, e che da anni è un importante funzionario di Stato. Accetta così di occuparsi di un vecchio caso irrisolto che, proprio perché irrisolto, potrebbe gettare ombre sul candidato in pectore a un ruolo di ministro del probabile nuovo governo. Una vecchia, brutta storia: un’adolescente uccisa nell’appartamento dove svolgeva mansioni di baby-sitter. E intorno, una setta esoterica. Una cittadina di provincia, nel Nord Est, dove da alcuni anni miete successi un movimento politico separatista. Una storia, l’omicidio di quella povera ragazza, che nessuno, né coloro ai tempi coinvolti né le autorità locali, ha più voglia di rivangare. E Melis – in questa ultima indagine che chiude la serie – per la prima volta in vita sua si muove senza l’autorità di un ruolo ufficiale, conscio, al contrario, che in caso di necessità nessuno gli porterebbe aiuto. Invece di aiuto avrebbe proprio bisogno, poiché sono in tanti, senza volto e senza nome, a volere il suo fallimento. Sono in tanti a essere infastiditi, o peggio, allarmati dalla sua sorda tenacia. Perché, sì, lui non intende mollare la presa: al di là dei giochi politici quella povera morta chiede ancora giustizia.
24 agosto

Andrew Smiler, LA MASCOLINITÀ È TOSSICA? LIBRI DI BASE PER IL XXI SECOLO, Nutrimenti 2022
Sulla scia del movimento #MeToo e la crescita dell’attivismo per i diritti degli uomini, la mascolinità tradizionale è diventata un tema al centro di un appassionato dibattito. Ma cosa intendiamo esattamente quando parliamo di ‘mascolinità’ e in che senso si può sostenere che sia dannosa? Questo volume lucido e approfondito esplora le capacità positive della mascolinità a fronte del suo potenziale distruttivo. Ripercorre le sue definizioni, in costante evoluzione sin dall’età della cavalleria, e indaga le nostre attuali aspettative riguardo ai comportamenti, ai ruoli e alle responsabilità degli uomini. Rivela la pressione sociale che grava su di loro affinché agiscano in modo aggressivo, sopprimano le emozioni e prendano sempre il controllo della situazione; infine, il volume studia l’impatto che l’imperativo a essere un “vero uomo” ha sul singolo e sugli altri.
25 agosto

Atticus Lish, IN GUERRA PER GLORIA, Garzanti 2022
Boston, primi anni Duemila. Corey Goltz e sua madre Gloria sembrano aver trovato finalmente pace in una casa nei sobborghi della città. Della ragazza che è stata, Gloria ha conservato lo yoga, un fisico asciutto e la dieta vegana. La sua ambizione più grande – scrivere un libro che stupisse il mondo – è sfumata con l’arrivo imprevisto di Corey, e da quel giorno la sua vita è stata un susseguirsi di occupazioni saltuarie, traslochi e momenti di disperazione. Nel frattempo Corey è diventato un adolescente dai lineamenti affilati, schivo, che a scuola non brilla, ma che per sua madre sarebbe capace di uccidere. Ha un unico amico, Adrian, body builder spaventato dalle donne e appassionato di Nietzsche, e un padre, Leonard, che è soltanto un miraggio della sua infanzia.Questo equilibrio precario vacilla quando a Gloria viene diagnosticata la Sla. È allora che Leonard ricompare e si insedia nel loro appartamento. Del padre, il giovane ha un’immagine vaga e abbagliante di uomo geniale che disdegna le convenzioni sociali. Ma mentre Corey si divide tra gli allenamenti di arti marziali e il lavoro in cantiere per sostenere e assistere Gloria, Leonard si rivela per quello che è sempre stato: un manipolatore con un passato oscuro e violento, che metterà alla prova tutto l’amore e l’odio di cui solo un figlio è capace. Da uno degli scrittori più originali della sua generazione, In guerra per Gloria è un romanzo viscerale e commovente che racconta i sogni perduti dell’America di oggi attraverso gli occhi di un ragazzo costretto a correre dall’adolescenza all’età adulta.
26 agosto

Enrico Prevedello, LE STELLE MOBILI DEL SOTTOSUOLO, Neo 2022
Quando Antonio ? affranto dalla perdita della compagna ? tenta il suicidio, il mondo si capovolge. E lo salva. Tutto cade e lui deve lottare per non precipitare in un cielo che inghiotte ogni cosa. Sopra la testa ci sono strade su cui non cammina più nessuno; sotto, il vuoto. L’unico che gli è rimasto vicino è Ctonio, l’avvoltoio che credeva d’aver cacciato da tempo insieme al ricordo di lei. Dal suo appartamento, Antonio osserva l’assurda catastrofe, ne ascolta il silenzio. Sa che ci sono dei superstiti e deve capire come trovarli. Tra droni sentinella, orti in cassetta e ponti sospesi tra le nuvole, scoprirà un’umanità che resiste e capirà che la speranza, a volte, è dove non l’avresti mai cercata.
27 agosto

Ethan Hawke, UN RAGGIO DI BUIO, SUR 2022
Da uno degli attori/registi più amati della scena statunitense arriva un romanzo autobiografico e corale che racconta con onestà, ironia e autentico brio narrativo la tensione fra la vita privata e l’immagine pubblica, fra il narcisismo e il desiderio di incontro con l’altro; e alla possibile disumanità della fama e del successo contrappone la potenza della creazione artistica individuale e collettiva.
William Harding, poco più che trentenne, è un attore di talento sposato con una rockstar. Ha raggiunto il successo a Hollywood e sta per affrontare una nuova sfida: debuttare sulle scene di Broadway in un allestimento dell’Enrico IV di Shakespeare. Proprio alla vigilia dell’inizio delle prove, però, una sua scappatella finisce sui giornali e sui siti di gossip di mezzo mondo. William si ritrova a dover gestire le reazioni dell’opinione pubblica, un matrimonio che va in pezzi, il rapporto con i due figli piccoli che adora e le delicatissime dinamiche di gruppo all’interno della compagnia teatrale, in vista di una delle performance più importanti della sua carriera. Da uno degli attori/registi più amati della scena statunitense arriva un romanzo autobiografico e corale che racconta con onestà, ironia e autentico brio narrativo la tensione fra la vita privata e l’immagine pubblica, fra il narcisismo e il desiderio di incontro con l’altro; e alla possibile disumanità della fama e del successo contrappone la potenza della creazione artistica individuale e collettiva.
28 agosto

Roberto Festi, Eugenio Manzato, RENATO CASARO. L’ULTIMO CARTELLONISTA, Antiga 2021
“Quello del cartellonista è prima di tutto un mestiere d’arte, con uno scopo ben preciso: invogliare la gente ad andare al cinema.” Dalla istintiva pennellata degli esordi, alle composizioni in parte fotografiche degli anni Settanta, sino alle raffinate maquettes ad aerografo, Renato Casaro – l’ultimo dei grandi cartellonisti che vanta collaborazioni con le più grandi case di produzioni americane – è raccontato in una speciale mostra a Treviso e nelle pagine di questo importante catalogo. I rari e introvabili fogli del decennio 1955-1965 presentano un artista in rapida formazione, che grazie al fertile ambiente romano riesce a dare il meglio di sé in ogni genere: storico, peplum, commedia, noir e nel “Western all’italiana”. Tra i titoli dei suoi capolavori: I magnifici sette, C’era una volta in America, Amadeus, Il nome della rosa, Il tè nel deserto, L’ultimo imperatore. Artigiano di genio, misurò la sua arte con quanto Cinecittà e il cinema internazionale andavano proponendo. Via via il suo stile conquistò grandi registi e Hollywood; tra gli altri: Dario Argento, Ingmar Bergman, Bernardo Bertolucci, Luc Besson, Liliana Cavani, Francis Ford Coppola, Pietro Germi, Claude Lelouch, Sergio Leone, Sidney Lumet, Mario Monicelli, Alberto Sordi, Giuseppe Tornatore, Francois Truffaut. Nel volume si trovano testi critici sull’artista, immagini d’epoca, fotografie di scena e un primo analitico repertorio delle sue opere.