I LIBRI DELLA SETTIMANA
25 luglio
Alberto Ravasio, LA VITA SESSUALE DI GUGLIELMO SPUTACCHIERA, Quodlibet 2022
Guglielmo Sputacchiera, inetto sociale e sessuale, si sveglia trasformato in ciò che più gli manca: una donna, è diventato una donna. Ma cosa è stato? l’abuso di pornografia, la masturbazione ambidestra, il surriscaldamento globale, gli amici del liceo, uno scherzo di dio? Un po’ Samsa, un po’ Fantozzi, un po’ soldato Sc’vèik, il giovane Sputacchiera lascia la casa dei suoi e parte per un’avventura pesantemente surreale e realista. Sulla sua strada incontrerà paesani cattonazisti, l’odiato parentume, la dottoressa che palpa, il santone mariano: la tipica fauna dell’orrore provinciale lombardo, fino a un epilogo un po’ osceno, ma che è anche il solo possibile. Scritto in una prosa alta e forse anche piuttosto alticcia, questo pirotecnico romanzo affronta con crudele sarcasmo alcuni temi del nostro tempo: la digitalizzazione della vita e della sessualità, l’inconciliabile rapporto con la generazione dei padri e la disperazione economica del nuovo proletariato colto.
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26 luglio
Ernst T. A. Hoffmann , AUTOMI, BAMBOLE E FANTASMI, L’orma 2022
E.T.A. Hoffmann: per Baudelaire era l’autore del «comico assoluto», per Walter Scott più che di un critico, avrebbe avuto bisogno di uno psichiatra, per Goethe i suoi spettri facevano troppa paura, mentre per Freud era il maestro del «perturbante». Pareri discordi di fronte a uno scrittore originalissimo, capace di far affiorare regioni inesplorate della fantasia. In “Automi, bambole e fantasmi” troviamo alcune tra le figure più suggestive e affascinanti che costellano le sue pagine: giocattoli animati, violinisti folli, ossessionanti apparizioni e presenze fantasmatiche. E poi scenari che evocano mondi vertiginosi: gli abissi di una miniera, le finestre di una casa desolata, la guerra in miniatura di una stanza di bambini, il labirinto della città. I racconti che compongono questa antologia, mossi da una scrittura effervescente e trascinante, insegnano a guardare la realtà con gli occhi porosi e lucenti del sogno.
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27 luglio
Tsutomu Takahashi, NEUN (7 volumi), Edizioni Bd 2021
Il genio di Tsutomu Takahashi torna con un appassionante thriller storico, ambientato durante la seconda guerra mondiale!
Germania nazista, 1940: il Reichsführer delle SS Heinrich Himmler, braccio destro di Hitler, sguinzaglia i suoi sicari più crudeli in una missione segreta: i frutti di un esperimento genetico che coinvolge il Führer devono essere eliminati, insieme a tutti i suoi testimoni. Tra gli obiettivi da eliminare c’è Neun, il nono bambino a portare in sé il DNA proibito di Hitler… ma il suo guardiano, Theo Becker, è pronto a mettere a ferro e fuoco il Reich pur di mantenere in vita il suo protetto! Un thriller storico spietato, dalla raffinata mente di Tsutomu Takahashi (Jiraishin, Detonation Island, Sidooh)
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28 luglio
Sophy Roberts, IL SUONO PERDUTO DELLA SIBERIA, Mondadori 2021
Una sera d’estate del 2015, in una gher mongola non lontano da Karakorum, la capitale dell’antico impero di Gengis Khan, una giovane pianista dal talento straordinario esegue brani di Chopin e Beethoven. Quel pianoforte moderno, però, non sembra essere all’altezza né della musica né della sua interprete. Forse, suggerisce qualcuno, si dovrebbe provare con uno strumento antico, uno di quelli in cui è ancora possibile cogliere la forza, l’emozione, il respiro delle grandi composizioni del XIX secolo. Uno di quegli innumerevoli pianoforti che le vicissitudini degli uomini e della Storia hanno disperso nell’immenso territorio che si estende per migliaia di chilometri a est degli Urali. Inizia così, da un altopiano ventoso della Mongolia, l’incredibile viaggio della giornalista inglese Sophy Roberts alla ricerca dei pianoforti perduti della Siberia. Un viaggio che ripercorre duecento anni di storia russa, nel quale si intrecciano racconti, miti, vicende tragiche e imprese straordinarie, e dove personaggi dai tratti quasi fiabeschi incrociano le loro vite con quelle di letterati e musicisti, esploratori e rivoluzionari, detenuti e avventurieri. Dall’epoca di Caterina la Grande alla rivoluzione d’Ottobre, dal Terrore staliniano al crollo dell’Unione Sovietica, i pianoforti seguirono le strade che i sogni e le ossessioni degli uomini tracciarono per loro, diffondendosi in tutti i territori a oriente del fiume Ob’. Nascosti a Novosibirsk per sfuggire al furore nazista o suonati nel gelo dei gulag della Kolyma, diventarono legna da ardere durante l’assedio di Leningrado, marcirono abbandonati sull’isola di Sachalin e nell’era sovietica celebrarono i fasti di una diffusa e orgogliosa educazione musicale, riecheggiando ovunque le voci di quanti, con maestria o noncuranza, avevano fatto scorrere le dita sulle loro tastiere, li avevano comprati, venduti, rubati, ritrovati, protetti come un bene prezioso perché testimoni della necessità dello spirito umano di trovare nella musica la forza e il ristoro necessari per affrontare ogni tipo di calamità e sciagura.
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29 luglio
Fernanda Trìas, MELMA ROSA, Sur 2022
In una città portuale devastata da una peste misteriosa, una donna tenta di capire perché il suo mondo sta crollando. Un vento tossico avvelena le strade e costringe a chiudersi in casa o fuggire, i supermercati si svuotano e la melma rosa prodotta con scarti animali è ormai l’unico alimento reperibile, ma c’è dell’altro: il collasso di tutti i suoi legami affettivi, l’incertezza, il peso dei ricordi. Mentre mette insieme i risparmi con l’idea di partire per il Brasile, la protagonista si muove fra la madre, a cui da sempre la lega un rapporto fortissimo ma conflittuale; Max, l’amore che non riesce a dimenticare, ora ricoverato dopo il contagio; e Mauro, il ragazzino di cui si prende cura, afflitto da una fame insaziabile. Partire equivale a salvarsi, eppure farlo senza di loro è impossibile. Con una scrittura luminosa e immagini potentissime, Fernanda Trías mette a nudo la schizofrenia di una società sempre più simile alla nostra – trovando bellezza anche nel caos – e la fragilità dei rapporti umani, l’unica cosa che conta quando si è sull’orlo dell’abisso.
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30 luglio
Pilar Quintana, LA CAGNA, La Tartaruga 2022
Un paesaggio colombiano a metà tra la selva e l’oceano, dove si è condannati alla resistenza inquieta. Un matrimonio distante con un pescatore, destinato ad amplificare la solitudine di una donna dal corpo che sfascia le cose. In questo scenario «al di là dell’ultimo cerchio dell’inferno», la protagonista de “La cagna” decide di adottare una cagnolina chiamata Chirli: è il nome che avrebbe voluto dare alla figlia mai nata, un nome da «reginetta di bellezza». Da quel giorno Damaris inizia a creare un legame simbiotico con l’animale; Chirli viene colonizzata da un carico di amore a cui reagisce sparendo. Brutalmente addomesticata da un’esistenza con poche risorse, Damaris prova a fare da madre a un animale, ma la tentazione di trasformare l’altro nel mezzo della propria felicità si fa miseria. “La cagna” è il romanzo con cui Pilar Quintana si è imposta al mondo; il suo Il vecchio e il mare personale: anche qui la narrazione riflette il desiderio di creare un legame a tutti i costi con qualcosa fuori da sé. Ma fino a che punto si possono avere rapporti liberi e autonomi in mezzo a una natura violenta e povera? Quando si è privati di tutto, il male che si fa agli altri si chiama ancora violenza
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31 luglio
Pietro Trifone, BRUTTE, SPORCHE E CATTIVE. LE PAROLACCE DELLA LINGUA ITALIANA, Carocci 2022
Le parolacce sono i palliativi verbali delle molteplici miserie e angosce che segnano l’umano arrancare. Con vivacità e ironia, il volume racconta la storia del colorito frasario volgare e mostra che il linguaggio basso e sprezzante, per la sua straordinaria potenza emotiva, esiste da sempre. Negli ultimi decenni, però, il turpiloquio ha infranto le barriere che ne regolavano la circolazione: non è più “una cosa da uomini” né una risorsa espressiva di uso marginale, ma è sconfinato dal privato al pubblico, nella fluviale comunicazione social e perfino nel dibattito politico. Ecco perché la nostra è stata definita «l’epoca d’oro dell’ingiuria».
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