LIBRI DELLA SETTIMANA

25 ottobre

Don Robertson, LA SOMMA E IL TOTALE DI QUESTO PRECISO MOMENTO, Nutrimenti 2021
È il 1948 e la città di Cleveland è in fermento perché la squadra di baseball degli Indians è in corsa per il titolo nell’American League. Al cinema spopolano grandi pellicole come Ti amavo senza saperlo e L’isola di corallo, ma soprattutto Il tesoro della Sierra Madre, con quel demoniaco personaggio di Fred C. Dobbs che a Morris Bird III (che il film lo ha visto dieci volte) ricorda così tanto sua madre. Mentre lei si preoccupa soltanto dei soldi e dei suoi gufi di ceramica, intorno a Morris Bird III le poche certezze dell’infanzia sembrano improvvisamente sgretolarsi. Già, perché il bambino che quattro anni prima, nella drammatica esplosione dei serbatoi di gas, era diventato quasi un eroe cittadino, ora ha iniziato a interessarsi all’altro sesso, e non solo alle attrici del cinema, ma anche alle ragazze intorno a lui; soprattutto a Julie Sutton, la più fantastica creatura della terra. Ma c’è qualcos’altro che rende inquieto Morris Bird III. A Paradise Falls sua nonna sta morendo, e sua nonna è tutto per lui: è stata lei a insegnargli che nella vita ci vuole coraggio. Coraggio, però, è una parola difficile quando hai tredici anni e ti rendi conto che le cose cambiano in continuazione e inesorabilmente. Così, di fronte a tutto questo tumulto di incertezze e turbamenti, Morris Bird III imparerà sulla propria pelle che, se non vuole diventare un Fred C. Dobbs qualsiasi, deve saper gettare il cuore oltre l’ostacolo.
26 ottobre

Edgar P. Jacobs, IL MARCHIO GIALLO, Alessandro Editore 2020
Questa avventura di Blake e Mortimer è da considerarsi il vero cuore dell’opera di Jacobs, fatta di superba sintesi grafica, gusto per la ricerca veritiera negli sfondi londinesi della storia, mistero e anche un particolare tipo di suggestione fantascientifica. I gioielli della corona custoditi nella torre di Londra sono certo una preda ambita per il misterioso colpevole, e Jacobs dimostra un’alchimistica abilità nel mutare le sue risorse documentarie in paura e mistero con un certo gusto tutto inglese per il giallo.
Un capolavoro della linea chiara belga
Qui sotto due articoli di approfondimento
https://www.lospaziobianco.it/edgar-p-jacobs-il-marchio-giallo/
https://www.fumettologica.it/2013/12/il-marchio-giallo/
27 ottobre

Stefano, Melloccaro, COLPI DI GENIO, Sperling&Kupfer 2021
Stefano Meloccaro, in preda a una sana e disincantata nostalgia, seleziona e racconta con la consueta brillante competenza una galleria di campioni straordinariamente imperfetti, riconoscibili e amati per le loro vittorie tanto quanto per i loro evidenti nei. Una vulnerabilità che era però l’essenza stessa del fascino geniale e innovatore che emanavano, fatta di rivalità e isterie, virtuosismi e gesta irreplicabili, magie e furia agonistica.
Osserviamo i Big Three: Federer, Nadal, Djoković; poi allarghiamo lo sguardo sugli altri fenomeni attuali e futuri del tennis, italiani compresi. Berrettini, Tsitsipas, Sinner, Musetti, Zverev, la lista sarebbe lunga. Tennisti di ogni età e livello, accomunati da una parola buona per tutti: perfezione. Eccezionali nel fisico, tecnica impeccabile, stabili di testa, in grado di lottare per ore fino alla vittoria. Privi di sbavature, educati, rispettosi. Insomma, nulla a che vedere con il passato. Quante intemperanze e «cadute» tornano in mente pensando all’epoca d’oro, i meravigliosi anni Settanta e Ottanta, fatti di tennisti spesso «difettosi». Il dritto marcio di Connors, le follie autolesioniste di Năstase, la compiaciuta indolenza panattiana, la furia artistoide di McEnroe. E ancora: le volée artigianali di Borg, Noah e i suoi colpi strappati, l’ottusa testardaggine di Becker, la fissità crudele di Lendl, i tormenti vacui del giovane Agassi. Stefano Meloccaro, in preda a una sana e disincantata nostalgia, seleziona e racconta con la consueta brillante competenza una galleria di campioni straordinariamente imperfetti, riconoscibili e amati per le loro vittorie tanto quanto per i loro evidenti nei. Una vulnerabilità che era però l’essenza stessa del fascino geniale e innovatore che emanavano, fatta di rivalità e isterie, virtuosismi e gesta irreplicabili, magie e furia agonistica. Ogni partita era una storia diversa e imprevedibile, ogni scambio una meraviglia, ogni incontro uno scontro tra personalità che usciva dal campo e diventava stile, rivoluzione e vita. Un tennis rock and roll suonato dal vivo, e quindi unico e irripetibile. Il libro si avvale di importanti contributi, tra gli altri, di Rino Tommasi, Gianni Clerici, Paolo Bertolucci, Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli.
28 ottobre

Fiston Mwanza Mujila, LA DANZA DEL BIFOLCO, Nottetempo 2021
Mwanza Mujila, la cui scrittura è stata paragonata alla musica di Coltrane per il ritmo, a García Márquez per l’incandescenza e a Boris Vian per la visionarietà, racconta magnificamente questa danza infaticabile della frontiera africana, in cui le sciagure della storia e le commedie della vita si scontrano di continuo come i corpi dei ballerini nel purgatorio del Mambo della festa.
Una rumba indiavolata a cui è impossibile resistere, una sarabanda centroafricana tra profluvi di birre e trance da possessione: è la Danza del Bifolco, che si balla conciati di tutto punto al Mambo della festa, un locale di Lubumbashi, in Zaire.Siamo tra gli anni ’80 e ’90, il paese dopo l’Indipendenza passa per le mani di un dittatore cleptocrate, tra sommosse, tensioni etniche, fazioni nemiche, cambi di nome e di regime e una forsennata corsa ai diamanti del fiume Congo, il grande “serbatoio di sogni” anche per i derelitti e i senza-denti. Al centro del romanzo, un gruppo di bambini di strada che crescono in mezzo al bazar urbano con vari rovesci di fortuna, arrabattandosi a vivere di traffici loschi tra profetesse bicentenarie, scavatori di fango, faccendieri a vario titolo, arricchiti alcolizzati, polizia segreta e bande rivali. Col progetto finale, da adulti, di una macchina sforna-dollari, che chissà come andrà a finire…
29 ottobre

Susan Minot, LA LINGUA DEI CANI E DEI GATTI, Playground 2021
Una giovane studentessa universitaria alle prese con le molestie di un professore istrionico; la notte d’amore di una documentarista americana nel cottage di un giornalista kenyano; una madre single a Zuccotti Park durante il movimento di Occupy Wall Street; un ragazzo adolescente violentato da una donna misteriosa; una coppia stremata dalle gelosie reciproche. Sono questi alcuni dei protagonisti della nuova raccolta di racconti di Susan Minot, un’esplorazione attenta e originale in particolare del complicato rapporto tra donna e uomo all’interno di relazioni sentimentali straordinarie e ordinarie, nelle quali emergono gli entusiasmi ma anche le ipocrisie, le toccanti devozioni ma anche le insopportabili esibizioni di forza. Ma per Minot l’esame delle complesse geometrie umane è anche l’occasione per ragionare sul valore della memoria come esperienza ripetuta e nuova, sul senso dell’impegno politico, sulla irrisolvibile ambiguità del quotidiano, oscillando continuamente tra le ragioni dell’individuo e quelle della collettività, tra il personale e il politico, in una tensione costante verso l’amore e nella costante ricerca di senso e di legami. Legami autentici, per quanto ai protagonisti di questi racconti appaia spesso difficile, se non impossibile, tracciarne con precisione i contorni.
30 ottobre

Colson Withehead, IL RITMO DI HARLEM, Mondadori 2021
Per i suoi clienti e vicini su 125th Street, Ray Carney è un commerciante serio: sgobba da bravo padre di famiglia nel suo negozio dove vende mobili a prezzi contenuti. Sua moglie Elizabeth aspetta il secondo figlio e, sebbene i suoceri non mostrino di apprezzare granché il fatto che la figlia e i nipoti vivano in un piccolo appartamento vicino ai binari della sopraelevata, Ray sembra soddisfatto così. Ma dietro questa apparente normalità si aprono delle crepe: sono in pochi a sapere che suo padre era un membro piuttosto temuto della criminalità locale. Per giunta, con tutti quei divani venduti a rate, i soldi cominciano a scarseggiare. Per cui, se suo cugino Freddie occasionalmente gli porta in negozio qualche anello o una collana, Ray non vede la necessità di informarsi sulla loro provenienza; inoltre conosce un gioielliere in centro, anche lui molto poco propenso a fare domande e assai discreto. Inizia così il conflitto interiore tra Ray l’onesto commerciante, padre di famiglia, e Ray il malvivente. Ma quando Freddie decide di prendere parte alla rapina allo storico Hotel Theresa, una serie di terribili malavitosi irrompe nella vita di Carney: dal gangster Chink Montague, «noto per la sua abilità con il rasoio a mano libera», a Pepper, reduce della Seconda guerra mondiale dalla pistola facile, fino al micidiale Miami Joe con i suoi eleganti completi viola. Barcamenarsi in questa doppia vita diventa sempre più difficile e pericoloso: riuscirà il nostro eroe a evitare di essere ucciso, a salvare suo cugino e ottenere la sua parte del colpo grosso? Ma, soprattutto, riuscirà a mantenere intatta la sua reputazione?
Questo ennesimo exploit letterario di Whitehead, già vincitore di due premi Pulitzerr, non è solo un esilarante dramma morale mascherato da poliziesco: è anche un romanzo sociale su razza e potere. Ma è in primo luogo una lettera d’amore nella quale Harlem – animata da una sfilata dickensiana di personaggi colorati e originalissimi – ha la stessa vivacità e ricchezza della Dublino di Joyce.
31 ottobre

Tonia Mastrobuoni, L’INATTESA. ANGELA MERKEL : UNA BIOGRAFIA POLITICA, Mondadori 2021
Angela Merkel è la misteriosa scienziata emersa dalle macerie del Muro di Berlino che in pochi anni conquista il partito di Helmut Kohl. È la cancelliera che trasforma la Germania nel Paese più potente d’Europa. È la donna dell’Est, la figlia di un pastore protestante che blinda precocemente la sua vita privata e occupa per trent’anni il centro della scena politica tedesca: batte i rivali e cannibalizza gli alleati. È quasi sempre la donna più intelligente nella stanza, raccontano unanimi i suoi confidenti e persino i suoi nemici. Tonia Mastrobuoni, con il piglio narrativo e la capacità analitica che si riscontra nei suoi reportage, nelle interviste e nei commenti sul quotidiano «la Repubblica» per cui è corrispondente da Berlino, alla trama dei documenti politici e storici riguardanti la cancelliera intreccia l’ordito di racconti e retroscena inediti, mostrando il raro talento politico di Angela Merkel. Un Proteo che assorbe le istanze migliori di tutti, una leader postideologica che, con istinto infallibile, sfrutta le debolezze degli avversari. Non sempre le sue strategie hanno garantito progressi all’Europa: a volte i suoi limiti caratteriali hanno portato il continente sull’orlo della catastrofe. Ma la più longeva cancelliera della storia lascia un’eredità difficile da sottovalutare e una generale nostalgia. Dopo sedici anni alla guida della Germania, c’è ancora chi la considera un corpo estraneo, quasi un incidente o un episodio irripetibile. Alla vigilia del suo addio, Merkel è ancora, per tanti aspetti, l’inattesa