I LIBRI DELLA SETTIMANA

27 dicembre

Marina Visentin, RAFFASOFIA. PER TROVARE LA FELICITÀ-TÀ-TÀ (L’ACCENTO SULLA A), Libreria Pienogiorno 2021
Se i filosofi che nei secoli si sono arrovellati sulla questione avessero avuto la tivù, avrebbero trovato in Raffaella Carrà l’anello mancante tra gli esseri umani e la felicità. Così spontaneamente libera da giudizi e pregiudizi e aperta all’inclusività da aver acceso arcobaleni su schermi ancora tutti in bianco e nero. Così abilmente in equilibrio tra incoscienza e virtù – Tanti auguri docet – da rappresentare perfettamente il valore della medietà, uno dei fondamenti della felicità secondo la “gente più competente”. Insieme alla condivisione, come canta in Chi l’ha detto: «Il segreto è che la luce sono quelli intorno», e qui persino Aristotele applaudirebbe. Ben prima che le Cinquanta sfumature solleticassero i desideri segreti delle donne, Raffa ha gettato i falsi pudori alle ortiche, perché «è bello far l’amore da Trieste in giù». La verità è che in ognuno di noi sonnecchia una Carrà: una sfera di gioia e sete di libertà, di immense potenzialità e capacità di relazionarsi con gli altri, di autostima e rispetto per le differenze del mondo. Insomma proprio questioni da filosofi . Ed è una filosofa pop a svelarci la formula per far risplendere la Raffa che è in noi e trovare la strada della felicità (tàtà) al ritmo delle sue canzon
28 dicembre

Ian Williams, RIPRODUZIONE, Keller 2021
Siamo alla fine degli anni Settanta a Toronto quando Felicia, studentessa diciannovenne proveniente da una piccola e non meglio identificata isola caraibica, e Edgar, viziato rampollo di una ricca famiglia tedesca, si incontrano in una stanza d’ospedale dove le loro madri sono ricoverate. Tra i due nasce una strana relazione che si interrompe bruscamente non appena lei rimane incinta. Passano gli anni e Felicia e il figlio Army prendono in affitto il seminterrato dell’abitazione di Oliver, un uomo divorziato di origini portoghesi, padre di Heather e Hendrix. Army non ha mai conosciuto Edgar, eppure il legame genetico tra i due è innegabile: del padre ha gli stessi comportamenti, gesti e predilezioni, in particolare l’attrazione per i soldi e le donne. Quarant’anni dopo il loro primo incontro, le strade di Felicia e Edgar – che nel frattempo ha conosciuto il figlio – si incrociano di nuovo, lì dove tutto era cominciato… “Riproduzione” è un romanzo gioioso e poetico, una riflessione sui legami di sangue, sull’evoluzione del concetto di famiglia, sul confronto tra culture diverse e sul delicato equilibrio tra la vita e la morte.
29 dicembre

Julia Alvarez, ALDILÀ, Black Coffe 2021
La vita di Antonia Vega subisce una brusca virata. è da poco andata in pensione dopo anni trascorsi a insegnare al college e improvvisamente il suo adorato marito, Sam, muore. Ma c’è dell’altro: la sparizione della sorella, generosa ma instabile, e una ragazzina incinta e senza documenti che fa la sua comparsa sulla porta di casa. Antonia, che ha sempre fatto affidamento sulla letteratura come guida e colonna sonora della propria vita, si trova improvvisamente di fronte a un mondo che esige altro da lei, oltre alle parole. Aldilà, in un’attualità politica fatta di tribalismo e diffidenza, si domanda: qual è il nostro dovere nei momenti di crisi, specialmente nei confronti della famiglia? Come si abita un mondo a pezzi senza perdere la fiducia gli uni negli altri, o in noi stessi? E come rimanere fedeli alle persone che ci hanno lasciato?
30 dicembre

Fabio Stassi, MASTRO GEPPETTO, Sellerio 2021
Se le avventure di Geppetto, il creatore di Pinocchio, fossero del tutto diverse da come le conosciamo? Se accanto alle peripezie del burattino che si è fatto bambino vi fossero anche quelle di un padre che tanto ha voluto un figliolo da costruirselo con le proprie mani?
Fabio Stassi ha scritto una storia nuova a partire da una storia classica, quella di uno dei più grandi romanzi della letteratura italiana. Nelle sue pagine l’anziano falegname diviene un uomo febbrile animato dal desiderio della paternità, vittima di uno scherzo crudele dei suoi concittadini. Le gesta del burattino, buffe, drammatiche, violente, si mischiano alle sue avventure, a loro volta sorprendenti e a tratti sconcertanti. L’uomo Geppetto sembra uscire dalla fiaba per grandi e piccini di Collodi e spostarsi su un palcoscenico contemporaneo dove la povertà, la malattia, il bisogno di amore, la crudeltà e il riscatto sono al centro della scena, motore concreto dell’azione. Così Geppetto diventa il ritratto di un uomo introverso e temerario, candido e visionario, che si accinge ad affrontare il mondo e a scoprirlo di nuovo, inseguendo il sogno di una creatura che sia carne della sua carne, in cui riversare le emozioni e l’affetto che porta dentro. Ma quel mondo lo disprezza e lo deride, rivelando tutta la sua ferocia in una condanna impietosa della solitudine e della diversità.
In Mastro Geppetto Stassi si abbandona con evidente piacere a uno dei suoi grandi talenti, quello di plasmare la materia reale e immaginaria delle storie e dei personaggi per trarne un racconto che affonda le radici nel desiderio e nella fantasia, producendo la metamorfosi che trasforma la finzione dell’arte letteraria nella verità più luminosa e commovente, più dolorosa e umana.
31 dicembre

Mircea Cărtărescu, SOLENOIDE, Il Saggiatore 2021
Dentro una strana casa a forma di barca uno scrittore fallito consuma la vita creando pianeti nella propria testa, annotando sogni e incubi su un diario folle, vagando con la mente per una Bucarest allucinata, pulsatile, ectoplasmatica. Divenuto professore di romeno in una scuola di periferia, lavoro che detesta e ripudia, in quel tetro edificio conosce figure che diventano per lui punti di riferimento: un matematico che lo inizia ai segreti più reconditi della sua materia, gli adepti di una setta mistica che organizza manifestazioni contro la morte nei cimiteri della città e infine Irina, la donna di cui si innamora. In un delirio abbacinante di immagini assurde, lo scrittore tenta disperatamente di sfuggire alla tirannia dei nostri cinque sensi e di accedere a un’altra dimensione dell’esistenza. “Solenoide” è il capolavoro di Mircea Cărtărescu, l’opera monumentale che ingloba e fagocita tutte le precedenti, restituendoci la totalità del suo pensiero e l’eccezionalità della sua scrittura, la quale ricorda Kafka, Borges, Pynchon, Bolaño. C’è qui l’impronta di un visionario, un profeta che ci svela in tutta la sua evidenza la «cospirazione della normalità», la gabbia che il nostro cervello ha costruito per noi. Perché per Cărtărescu la realtà è un carcere e noi, come il protagonista di questo libro, abbiamo il dovere di evadere, di cercare, anche a rischio di impazzire, un’altra verità. “Solenoide”, è questa la sua grandezza, apre uno squarcio e illumina la via di fuga.
1 gennaio

Domenico Starnone, VITA MORTALE E IMMORTALE DELLA BAMBINA DI MILANO, Einaudi 2021
Immaginate un bambino sognatore, sempre affacciato alla finestra. La nonna sfaccenda in cucina, e ogni tanto butta un occhio a guardarlo. Lui invece fissa sedotto il balcone del palazzo di fronte, dove la bambina dai capelli neri danza la sua danza temeraria. Per un amore cosí, un ragazzino ardimentoso può spingersi a prodezze estreme, duelli all’ultimo sangue, addirittura a parlare l’italiano. Sarà la nonna – che per lui ha un’adorazione smisurata – a vegliare sulle sue millanterie, seduta nel cantuccio della cucina. Lei non ha dimestichezza con le parole, ma non difetta di fantasia. Quando, forte della sua lunga vedovanza, gli racconta della fossa dei morti, scolpisce immagini indelebili nella mente del nipote. Da bambini si può essere tutto. L’esploratore o il mozzo, il naufrago o «il caubboi», Ettore o Ulisse. Da bambini ci si può innamorare guardando il balcone tutto celeste del palazzo davanti, o credere di aver trovato la fossa dei morti proprio dietro l’aiuola del cortile, da dove si sentono salire inequivocabili tonfi sinistri. Un libro irresistibile, tagliente come le spade della fantasia nascoste sotto il letto, prezioso come un gioiello di famiglia, in cui la scoperta dell’amore e la scoperta della morte si inseguono segnando la fine dell’infanzia. O, chissà, prolungandola al punto che ci si attarda nei giochi e, come teme la nonna, non si cresce piú.
2 gennaio

Ludovi Deuberm, EPHIPANIA (3 volumi), Coconino Press
Un viaggio tra gli impulsi più oscuri della nostra epoca. Una serie mozzafiato, che ricorda le intriganti atmosfere di The Leftovers e che oscilla tra il quotidiano e il soprannaturale come Black Hole di Charles Burns.
1) Jeanne vuole un figlio, a David l’idea della paternità procura incubi tremendi. Sono su una piccola isola al largo della costa, per un’insolita terapia di coppia, la notte in cui i meteoriti solcano il cielo e un tremendo maremoto porta distruzione ovunque. Delle misteriose creature, intanto, iniziano a formarsi nel grembo della terra.
2) Una nuova specie è apparsa sulla Terra: gli Epifaniani, metà uomini e metà animali. E con gli umani è guerra. Koji si è messo in viaggio con i suoi nuovi amici dalle sembianze bestiali: vanno alla ricerca delle Rocce dell’Origine, là dove tutto ha avuto inizio… Dopo aver attentato alla biodiversità, fatto collassare ecosistemi e devastato il pianeta, è arrivato il momento che gli esseri umani si facciano da parte? È questa la domanda che riecheggia nel secondo volume di Epiphania, la serie a fumetti più avvincente degli ultimi ann
3)reature giganti camminano sulla terra seminando distruzione, la sentenza è implacabile per il genere umano. Il visionario finale di stagione di Epiphania: è ancora possibile l’inizio di una nuova era?