I LIBRI DELLA SETTIMANA

29 luglio

Rob Doyle, CONFESSIONI DI UNO SCRITTORE IN BILICO, 8tto 2023
Cosa accade quando le domande sono più delle risposte? O addirittura le risposte non fanno altro che suscitare nuove domande? È facile entrare in un turbinio di pensiero che ti trasforma in uno scrittore, moderno sciamano il cui compito è accompagnarci nel mondo infero per curare il nostro vivere e riportarci poi di nuovo in superficie. Ed eccoci in viaggio. Il protagonista, Rob Doyle, che potrebbe essere, come anche no, l’autore stesso, ci accompagna in una sorta di sabbatico all’inseguimento di qualche verità nascosta tra le righe di Cioran, Bolaño e Bataille, o tra i fumi di alcol, droghe, sesso e meditazione. Rob ci racconta la sua vita mentre scrive e il suo scrivere mentre vive. Da Palermo a Parigi e Berlino, la Spagna, la Croazia, l’Oriente e il Sudamerica, incontro a tradizioni recenti o antiche per afferrare l’inafferrabile, per capire l’ineffabile, per morire senza perdere la vita. Un viaggio in tante tappe, fisiche, psichedeliche e metafisiche, alla ricerca di sé, dell’Uomo e di quella catarsi che rende tutto di nuovo possibile.
30 luglio

Ferzan Ozpetek, CUORE NASCOSTO, Mondadori 2024
Sicilia, agosto 1978. Alice ha appena sei anni quando una donna elegante e un po’ eccentrica si presenta a sorpresa a casa dei suoi genitori a Polizzi. È «zia» Irene, una parente di cui fino a quel momento non ha mai sentito parlare. Rimasta vedova di un uomo molto ricco e non più risposata, vive a Roma, dove fa l’artista e conduce una vita libera e anticonformista. Alice non lo sa, ma questo incontro segnerà in modo radicale il suo destino. Sarà infatti proprio Irene, imprevedibilmente, a consegnarle dodici anni dopo la chiave che le consentirà di conoscere davvero se stessa e di nutrire il sogno che custodisce fin da piccola: fare l’attrice. Inizia così l’ultima opera narrativa di Ferzan Ozpetek, che ancora una volta trasferisce nelle pagine di un romanzo il suo immaginario potente, colmo di spunti autobiografici e suggestive citazioni di suoi film. Una casa fascinosa nel centro di Roma piena di presenze e memorie del passato, una porta chiusa da troppo tempo, una stupefacente collezione di quadri, un amore appassionato e poi negato, come un cuore nascosto che ha smesso all’improvviso di battere, sono solo alcuni degli elementi di questo romanzo di formazione che è anche un noir dell’anima, una celebrazione del talento e del processo creativo, e un’indagine profonda sul dolore della perdita. Attraverso un sorprendente mosaico di appunti, bozzetti, foto, testimonianze di vita, Irene impartisce ad Alice una sorta di educazione sentimentale mentre la ragazza muove i primi passi nella Roma del 1990, tra l’animato quartiere di Campo de’ Fiori e gli studi cinematografici De Paolis e di Cinecittà, impegnata tra lezioni di recitazione e provini, nuovi amici, incontri pericolosi e amori inattesi. Fino a una rivelazione che cambierà la sua esistenza.
31 luglio

Filippo D’Antoni, LE CITTÀ E I GIORNI, Nottetmpo 2024
Maurizio ed Emanuele sono fratelli e, come spesso accade ai fratelli, sono molto diversi tra loro. Il primo ha proseguito la tradizione familiare ed è diventato architetto; il secondo, più piccolo, ha una vaga vocazione letteraria e lavora da anni in organizzazioni umanitarie. Maurizio vive a Parigi con la moglie argentina Consuelo e la figlia Cristina, ma rientra a Milano quando, grazie al padre, viene coinvolto in CityDays, ambizioso progetto di un’archistar americana. Lo ritroveremo poi, tra vita e lavoro, tra fughe e pentimenti, a New York, in Israele e a Buenos Aires, dove cercherà di salvare il suo matrimonio. Emanuele, dopo una missione in un campo profughi congolese della quale conserva un vergognoso segreto, accetta un incarico nella travagliata Repubblica Centrafricana, e lì, in mezzo a intrighi e lotte di potere, dovrà occuparsi di un difficile caso di abusi sessuali su minori. I destini di Maurizio ed Emanuele sono davvero così distanti come sembra?
1 agosto

Caterina Bonvicini, MOLTO MOLTO TANTO BENE, EInaudi 2024
Si possono inventare dei legami famigliari seguendo l’istinto, il desiderio e l’immaginazione? Si può davvero aiutare qualcuno? Ma soprattutto: si può salvare chi non vuole essere salvato? Molto molto tanto bene è una storia vera: la storia di una famiglia nata in mare, vitalissima e sgrammaticata come il titolo di questo libro.
A bordo delle navi Ong, Caterina scopre che il Mediterraneo ti sorprende sempre. È proprio durante un salvataggio al largo che compare Amy, una bambina di cinque anni: sorride, e porta un cappellino di strass che luccica sotto al faro di pattugliamento. È l’inizio di un amore impetuoso e accidentato. Del resto è sempre così difficile sapere qual è il nostro bene, figuriamoci quello degli altri.
C’è chi parte sulla scia dell’entusiasmo, chi decide di tornare per puro amore della vita, ma a spingerti su una nave Ong – una volta dopo l’altra – è soprattutto l’ostinazione. Caterina ormai conosce l’Endurance come casa sua, ogni corridoio, ogni boccaporto. Ha imparato i gesti per issare i naufraghi sul Rhib, a prendersi cura di loro quando dormono sul ponte, in salvo, distesi sui cartoni. Quel che Caterina non sa è che oggi, su quella nave, sta per comparire un futuro possibile. Succede in mezzo al Mediterraneo, a trenta miglia a nord di Zawiya. Il mare è mosso, lei è pronta: ha il casco, il salvagente a gas, i pantaloni impermeabili, gli stivali di gomma, i guanti. Il vento è forte e copre ogni voce. E all’improvviso appare Amy, una bambina di cinque anni. Durante il salvataggio sorride tranquilla, come una diva che sale su un motoscafo nella laguna di Venezia. Porta un cappellino di strass che luccica sotto al faro di pattugliamento. Inizia così un tentativo un po’ pazzo e visionario di comprendere l’altro: Caterina lo affronterà con passione e testardaggine. Ma nella vita non si può prevedere tutto, o meglio quasi niente. Forse perché gli amori nati in mare, nell’emergenza, sono più movimentati e imprevedibili di quelli che poggiano sulla terraferma. Molto molto tanto intensi, molto molto tanto feroci. «E ripete a raffica la sua parola italiana preferita: baci. Si appoggia le mani sulla bocca, picchiettando le labbra con le dita: baci, baci, baci. Spesso la saluto con un Ti voglio molto bene o Ti voglio tanto bene, e Amy fa due conti. Per aggiungere quantità, basta usare tutti gli aggettivi insieme».
2 agosto

Barry Gifford, CAMERA D’ALBERGO, Jimenez 2023
Nel 1993 l’emittente televisiva statunitense HBO mandò in onda “Hotel Room” (“Camera d’albergo”), miniserie in tre episodi, due dei quali diretti da David Lynch e uno da James Signorelli. Gli episodi erano tutti ambientati nella stessa camera di un albergo a New York. Per le sceneggiature, Lynch aveva interpellato lo scrittore Barry Gifford, con cui aveva già lavorato per la trasposizione cinematografica del romanzo “Cuore selvaggio” (1990), e al quale avrebbe continuato a ispirarsi portando sul grande schermo “Strade perdute” (1997). Nella versione televisiva di “Hotel Room” Lynch adattò due dei testi proposti da Gifford, realizzando gli episodi “Tricks”, con protagonista Harry Dean Stanton, e “Blackout”; quei testi più un terzo, “Mrs Kashfi”, furono poi pubblicati in volume, adattati per il teatro e interpretati sui maggiori palchi statunitensi ed europei. È questo che troviamo in “Camera d’albergo”, tre plays dalle atmosfere chiaramente “lynchiane”: oscure, ipnotiche, in cui gli spazi ristretti costringono i personaggi a confrontarsi tra loro e con sé stessi, con le proprie paure e fragilità, ma anche con la forza che ciascuno si porta dentro. Assoluti protagonisti delle opere sono i dialoghi – veri e propri modelli di scrittura per chiunque aspiri a fare letteratura, cinema o teatro – in cui bastano poche, scarne battute a rivelare il complesso mondo interiore dei protagonisti, l’epoca e il mondo a cui appartengono. Prefazione di Sandro Veronesi.
3 agosto

Claudia Cravens, LE SPIETATE, NNE 2024
Claudia Cravens ricostruisce il western con gli occhi di una donna, capace di superare i preconcetti del genere.
Arkansas, 1877. Bridget a sedici anni si ritrova sola e sa di poter contare solo su se stessa: arriva a Dodge City senza un soldo, ma i suoi capelli rossi e l’aria dolce e spavalda da ragazza di campagna attirano l’attenzione di Lila, maîtresse del bordello Buffalo Queen. Bridget abbraccia la nuova professione: buon cibo, letti morbidi, denaro e tante amiche con cui confidarsi. Ma l’arrivo in città di Spartan Lee, pistolera leggendaria, semina il caos, anche nel cuore di Bridget.
4 agosto

Luca Restivo, SAN MARINO GOODBYE, Blackie 2024
Un romanzo in cui ritroviamo tutti gli elementi che caratterizzano questi tempi inquieti: l’ossessione per i confini, i venti di guerra, l’odio per il diverso, i danni di una certa retorica. Fino al colpo di scena finale, la storia rimane in bilico tra commedia e tragedia. Come sempre avviene nel nostro Paese, e in quelli che esso contiene.
Un giorno i confini della repubblica più antica del mondo si chiudono. Secoli di convivenza terminano con il calare di una sbarra arrugginita. Gli animi si scaldano, mentre i conti correnti vengono congelati. Milioni di italiani si accorgono di avere uno Stato dentro il proprio Stato, e che ora è davvero arrabbiato. A questo punto succede di tutto. C’è chi cerca di varcare i confini con l’inganno e chi difende la frontiera con ogni mezzo. Ci sono Capitani Reggenti imbroglioni, giovani idealisti e doganieri integerrimi, vacanzieri con la passione per il duce e influencer con quella del fatturato. C’è la diplomazia internazionale che si muove, mentre l’ombra del complotto si allunga sul monte Titano. C’è chi trova il tempo per amare anche con la guerra alle porte.