I LIBRI DELLA SETTIMANA
5 agosto
Kevin Lambert, AMERAI QUEL CHE HAI UCCISO, Playground 2024
Una fiaba nera, ambientata a Chicoutimi, un distretto del Québec, borghese, pacifico, tradizionale, che dietro l’apparenza rispettabile nasconde del marcio: violenze, sopraffazioni, pulsioni proibite. Il sindaco indossa di nascosto gli abiti della moglie defunta, un libero professionista si approfitta della figlia adolescente e gli operai della fabbrica del posto affollano il locale per spogliarelliste. Ma quel che lascia davvero interdetti sono le morti ripetute dei bambini, i quali, una volta sepolti, tornano nelle loro case, nelle loro scuole, nei loro giardini. Il loro ritorno non è affatto senza conseguenze, anzi risponde a un disegno, di cui è consapevole da sempre Faldistoire, il protagonista e narratore che, dai primi anni delle elementari fino agli ultimi giorni delle superiori, racconta le vite di Chicoutimi, ma soprattutto pianifica e prepara la vendetta, quella che finalmente regalerà giustizia agli innocenti, quella che libererà le infanzie e le adolescenze soffocate.
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6 agosto
Marlon Brando con Robert Lindsey, LE CANZONI CHE MI INSEGNAVA MIA MADRE. AUTOBIOGRAFIA, La nave di Teseo 2024
Dai ricordi commoventi dell’infanzia al suo impegno da attivista che ha sconvolto l’America puritana, dai rapporti focosi e incostanti con le donne agli scontri con gli studios di Hollywood, fino al sogno di un paradiso incontaminato su un atollo della Polinesia. Un libro senza concessioni, brillante, seducente e magnetico come il suo autore.
“Ho sempre considerato la mia vita una questione privata, che non doveva interessare nessuno, tranne la mia famiglia e le persone che amo. Fatta eccezione per alcuni temi morali e politici che mi hanno spinto a prendere una posizione, per tutta la vita ho cercato di restare in silenzio. Ora ho deciso di raccontare la mia vita per separare la verità da tutte le leggende inventate su di me, perché questo è il destino di chiunque sia travolto dal vortice distorto della celebrità.” Questa è la storia di Marlon Brando, l’ultimo mito del cinema: brutale Stanley Kowalski in Un tram che si chiama desiderio, ribelle nella giacca di pelle di Fronte del porto, implacabile e maestoso Don Corleone nel Padrino, scandaloso e sconfitto in Ultimo tango a Parigi, dannato come il colonnello Kurtz in Apocalypse Now. L’attore che ha cambiato per sempre il modo di recitare davanti alla macchina da presa, interpretando ruoli leggendari attraverso una carriera avventurosa, racconta la storia della sua vita in un’autobiografia feroce e sincera.
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7 agosto
Jude Archer, STELLE E OTTONE. THE HIDDEN SOCIETY, Il castoro 2024
Ambra Valmori pensa che i suoi unici problemi siano l’imminente esame di archeologia persiana e la competizione spietata con il suo odiato rivale accademico, Ismael Sagredo. Ma gli astri hanno altri piani per il suo destino. Nel giro di una notte scopre che la magia esiste ed è ovunque intorno a lei, che i professori dell’Academia delle arti magiche di Seledia la considerano una minaccia alla loro segretezza e, peggio ancora, che il brillante mago che sarà costretto a farle da maestro è proprio Ismael. In una Venezia affascinante e inedita, insieme faranno luce sul misterioso passato di Ambra, che capirà di se stessa molto più di quanto aveva mai immaginato. E scoprirà che le stelle possono essere crudeli.
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8 agosto
Mino Petazzini, LA POESIA DEGLI ALBERI. UN’ANTOLOGIA DI TESTI SU ALBERI, ARBUSTI E QUALCHE RAMPICANTE, Sossella 2020
Un’antologia che colma un vuoto e promette delizie ai suoi lettori, conducendoli lungo un percorso pieno di sfumature sorprendenti tra autori e antichi e moderni, che hanno dedicato agli alberi parole smaglianti. Dall’Epopea di Gilgameš, il più antico poema dell’umanità, a Walt Whitman, che nel sacrificio di una grande sequoia legge il destino di una nazione, per arrivare alla minuziosa conoscenza sulle piante di un autore come Pascoli e alla manifesta prossimità con la natura degli autori più vicini alla sensibilità moderna, gli alberi hanno sempre rappresentato una presenza insostituibile e ricorrente nelle letterature di tutte le epoche e di tutte le aree geografiche. Il libro è un inno a questa vicinanza tra gli uomini e i silenziosi e fondamentali compagni delle nostre esistenze, per raccontare le gioie o le tragedie dell’amore, la bellezza e la crudeltà del mondo, la sua immane potenza e la sua nuda fragilità, lo stupore di fronte alla ricchezza di forme, colori, sapori, sfumature che regalano gli alberi.
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9 agosto
Patricia Gibney, LA VERITÀ SUL CASO CARA DUNNE, Newton Compton 2024
In una fredda mattina d’inverno, Cara Dunne viene trovata impiccata nel suo bagno. È vestita da sposa e tutto fa pensare che si tratti di un suicidio, anche se c’è uno strano dettaglio: le manca una ciocca di capelli. Nello stesso pomeriggio, però, viene trovato un secondo corpo: la giovane infermiera Fiona Heffernan è precipitata giù dal tetto della casa di riposo dove lavorava. Anche lei indossa un abito bianco e anche lei è priva di una ciocca di capelli. L’ispettore Lottie Parker, a cui è stato affidato il caso, intuisce che queste morti non sono semplici suicidi e, mentre iniziano le indagini, scopre un altro pezzo dell’inquietante puzzle: Lily, la figlia di otto anni di Fiona, è scomparsa. Da quel momento in poi, Lottie intraprende una disperata corsa contro il tempo per catturare l’assassino. Chi è questo individuo? Perché ha ucciso le due donne? E, cosa più importante, è la povera Lily la prossima vittima designata? Due giovani donne, un macabro rituale e un misterioso serial killer.
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10 agosto
Helen Humphreys, LE AVIATRICI, Playground 2024
Grace O’Gorman, detta anche L’Asso del Volo, è un’aviatrice canadese, beniamina delle riviste patinate degli anni Trenta del secolo scorso, nell’epoca d’oro e pionieristica dell’aviazione. Splendida, sicura di sé, capace di imporsi in un mondo prepotentemente maschile, decide nell’agosto del 1933 di infrangere il record di durata in volo, che però detiene il marito, Jack Robson. “Perché vuoi batterlo a tutti i costi?”, le chiede il marito. “Perché so di poterlo fare”, risponde lei. Per venticinque giorni volerà in tondo su Toronto, insieme alla sua copilota, Willa Briggs, giovane, inesperta, insicura, con una grande passione per il volo, che incarna il desiderio di un luogo autentico per sé, lontano dalla terra, dove soffre un doloroso isolamento. E se nell’aria Grace e Willa affrontano tutte le complicazioni, e gli entusiasmi, di un volo di durata, a terra, un’adolescente, Maddy Stewart, figlia di un giostraio scozzese e di una chiaroveggente ebrea, è alle prese con la sua fascinazione per l’aviatrice Grace O’Gorman, ma anche con la spinosa questione della sua identità. Scopre, infatti, che l’essere ebrea le procura ostilità nella società canadese dell’epoca, dove imperversa il Club della Svastica, composta da giovani simpatizzanti del nazismo. In questo movimento costante tra il cielo e la terra, il romanzo di Helen Humphreys racconta lo sforzo delle sue protagoniste di trovare un luogo libero dove condurre la propria vita, dove essere sé stesse, superando i condizionamenti personali e sociali.
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11 agosto
Amets Arzallus, Antia, Ibrahima Balde, FRATELLINO, Feltrinelli 2021
«Leggetelo e vedrete il dramma dei migranti prima di imbarcarsi.» – Papa Francesco.
In occasione della 77esima assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, Papa Francesco ha regalato ai vescovi italiani una copia di Fratellino
Scritto con voce pura, potentissima, Fratellino è la storia vera del viaggio di Ibrahima Balde, dalla Guinea ai Paesi Baschi. Un libro che ci porta in un altro mondo, con costumi, popoli, linguaggi e paesaggi diversi, che ci racconta una storia che pensiamo di conoscere ma che in realtà non riusciamo neanche a immaginare
È alla ricerca del fratello piccolo, partito con l’intenzione di raggiungere l’Europa e mai arrivatoci, che Ibrahima Balde lascia la Guinea, il lavoro di apprendista camionista, per intraprendere un viaggio che non aveva intenzione di fare, ma che è comune a migliaia di africani. Il romanzo è la cronaca, lucida ed essenziale, della vita di Ibrahima Balde, da lui stesso raccontata, e trascritta dal poeta Amets Arzallus Antia. Una voce che ci fa conoscere, senza vittimismo ma in tutta la sua drammaticità, da chi l’ha vissuta in prima persona, cos’è la traversata del deserto, il traffico dei migranti, la prigionia, le torture, la polizia, il viaggio in mare, la morte. Una voce ferma, così chiara e profonda da diventare a tratti poetica, che ci racconta cosa significa conoscere la sete, la fame, la sofferenza. Esistono mille motivi e storie che portano una persona ad attraversare il Mediterraneo per cercare di raggiungere l’Europa. La disumanizzazione delle loro morti, espulsioni, vite illegali sembra necessaria per alimentare la nostra indifferenza. In realtà ognuna di queste vite è unica e pertanto universale e raccontarlo sottolinea proprio questo.
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