I LIBRI DELLA SETTIMANA

6 giugno

Narine Abgarjan, SIMON, Brioschi 2022
Un ictus porta via Simon da questo mondo e dal suo mondo di donne a cui mai ha saputo rinunciare. Le stesse donne che si riuniscono per dirgli addio convocate dalla moglie Melan’ja, organizzatrice decisa e mesta insieme di una veglia quasi felliniana. Conosciamo così Sof’ja, Eliza, Susanna e Sil’vija, tutte con un passato che declina le varie facce della fatica, delle asperità, delle rinunce che chi abita sulle montagne armene impara presto, insieme però alla necessità inesorabile dell’umorismo, dell’aiuto reciproco, della magia che intride gli oggetti più comuni. “Simon” è un romanzo sulla forza trainante delle donne in una società di uomini. Un romanzo sulla durezza della realtà e la delicatezza dell’amore che non possono prescindere l’una dall’altro. Un romanzo sulla vita che può e deve cambiare. Sull’improbabile e l’impossibile che sono quanto di più reale esista. Un po’ come l’odore del mare che, inspiegabilmente, sale dalla forra tra le montagne. Narine Abgarjan torna dai suoi lettori con una storia che mescola con sapienza e cuore caldo la profondità tragica del quotidiano e la commovente ironia di chi lo deve affrontare.
7 giugno

Matteo Pollone (a cur di, JAMES BOND. FENOMENOLOGIA DI UN MITO (POST) MODERNO, Bietti 2016
“Il mio nome è Bond, James Bond”: frase cult, immutata da Agente 007 Licenza di uccidere a Spectre, ancora oggi tra le più ripetute e amate nella storia del cinema. Pronunciata negli anni da attori molto diversi tra loro – Sean Connery, Roger Moore, Pierce Brosnan fino a Daniel Craig, ultima incarnazione della spia inglese più sexy di sempre – che si sono fatti carico dei diversi portati politici, storici, sociologici e di gender messi in campo di volta in volta dalla saga di 007. Dalla letteratura allo schermo, passando per i videogiochi, l’enogastronomia, le riviste di gossip e la semiotica, la fenomenologia di Bond viene ricostruita attraverso i saggi di studiosi che si interrogano sull’attualità di un mito che continua a rilanciarsi senza perdere in grinta e smalto, alternando vodka martini (agitato, non mescolato) e birra, mai rinunciando ad avere una Bond-girl mozzafiato accanto a sé.
8 giugno

Marino Magliani, IL CANNOCCHIALE DEL TENENET DUMONT, L’orma 2021
Estate 1800. Tre soldati napoleonici stanchi della guerra. Alle loro spalle la campagna d’Egitto e i suoi inferni, leniti appena dalla scoperta di una nuova, dolce droga: l’hascisc. Travolti dalla baraonda di Marengo – «la battaglia che alle cinque era persa e alle sette era vinta» –, disertano e si danno alla macchia. Sulle tracce dei tre si mettono gli emissari del dottor Zomer, un medico olandese che ha orchestrato un singolare «esperimento sanitario» per indagare gli effetti della nuova sostanza. Smarriti in un paesaggio ligure che pullula di spie e uniformi ormai tutte indistintamente nemiche, Lemoine, Dumont e Urruti – un capitano erudito, un tenente sognatore e un rude soldato basco – incontrano sulla propria strada amori difficili, illusioni perdute e la gioia del sole. Scopriranno così la libertà di scrollarsi di dosso la Storia per inseguire una vita fatta di attimi e di scelte. Forte di una prosa di precisa bellezza, Marino Magliani dirige una narrazione mossa e visionaria, alternando la velocità della grande avventura all’ampio respiro della pittura di paesaggio.
Proposto da Giuseppe Conte al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«Il romanzo di Magliani si configura come romanzo storico, narra infatti le vicende di tre disertori dell’armata napoleonica durante la campagna d’Egitto e il loro avventuroso ritorno in patria, con attenzione ai personaggi e alle vicende che si svolgono su diversi piani e con diversi linguaggi narrativi. Ma è anche un romanzo di paesaggi, e in particolare quelli liguri sono descritti magistralmente con un linguaggio che conserva echi boiniani e biamontiani, di grande suggestione.»
9 giugno

Costantino D’Orazio, ANDARE PER LE PIAZZE D’ITALIA, Il Mulino 2022
La piazza custodisce l’anima di ogni località, grande o piccola che sia. Punto d’arrivo e di partenza offre la chiave di lettura per comprendere intere civiltà: la piazza siamo noi.
Sin dalla loro nascita, le piazze hanno rappresentato l’habitat più congeniale per l’umanità occidentale. Ripercorrendone la storia, dal foro romano, dove convivono il sacro e il profano, alla piazza d’armi medievale, asserragliata in difesa del borgo fortificato, al «sagrato» cristiano, dove si sviluppa la narrazione della religione, scopriamo che ogni angolo d’Italia offre una tipologia di piazza che è contenitore e contenuto di un’epoca, uno spazio apparentemente «vuoto», ma pieno di senso per ogni comunità. L’itinerario illustra, nel loro susseguirsi storico, peculiarità e curiosità delle piazze d’Italia, dalle più celebri alle meno note, senza trascurare le più contemporanee.
10 giugno

Matteo Strukul, IL CIMITERO DI VENEZIA, Newton Compton 2022
Venezia, 1725. Mentre un’epidemia di vaiolo miete vittime tra la popolazione, una delle donne più illustri della città viene trovata con il petto squarciato nelle acque nere e gelide del Rio dei Mendicanti. In un clima di crescente tensione, Giovanni Antonio Canal, detto Canaletto, viene convocato dagli Inquisitori di Stato, insospettiti da una sua recente opera, che ritrae proprio quel luo­go malfamato: c’è forse un legame tra il pittore e l’omicidio? Mentre, sconvolto, sta lasciando il Palazzo Ducale, Canaletto viene fermato e portato al cospetto del doge, anche lui interessato a quel quadro, il Rio dei Mendicanti. Nel dipinto c’è qualcosa che, se rivelato, potrebbe mettere in grave imbarazzo un’importante famiglia veneziana: un nobile, ritratto in uno dei luoghi più popolari e plebei di Venezia. Perché mai si trovava in un posto simile? Canaletto riceve dal doge l’ordine di scoprirlo e riferire direttamente a lui. L’indagine – che all’inizio lo spaventa e poi, lentamente, lo cattura – lo porta però a frequentare ambienti apparentemente illustri in cui sembrano consumarsi oscuri riti, e nei quali si aggirano figure ambigue, dal passato avvolto nel mistero. Quali segreti si celano nei palazzi veneziani? Quali verità sarebbe meglio rimanessero sepolte?
11 giugno

Emanuel Pietrobon, ZELENSKIJ. LA STORIA DELL’UOMO CHE HA CAMBIATO (PER SEMPRE) IL MODO DI FARE LA GUERRA, Castelevecchi 2022
Zelenskij è l’uomo del momento, ma se ne parlerà ancora a lungo: verrà ricordato come colui che ha compiuto la costruzione dell’identità nazionale ucraina, come il primo “leader online in tempo di guerra”, che si è rifugiato nei social network anziché nei bunker, e come il presidente che ha trasformato la comunicazione in un’arma letale quanto i carri armati nemici. Con le sue dirette, infatti, è diventato la “variabile impazzita” capace di ribaltare un risultato dato per certo. Zelenskij ha applicato alla guerra competenze acquisite negli anni del cabaret e si è circondato di strateghi militari, di social media manager e di spin doctors, facendo di una propaganda innovativa, modellata sui canoni pubblicitari, lo strumento in grado di smuovere l’intero Occidente. Una cosa è certa: se nelle relazioni internazionali ci saranno un prima e un dopo Ucraina, nelle guerre ibride ci saranno un prima e un dopo Zelenskij. Prefazione di Salvatore Santangelo.
12 giugno

Jazmina Barrera, LINEA NIGRA, La nuova frontiera 2022
Linea nigra comincia con la scoperta di una gravidanza e finisce con una madre che allatta suo figlio. Tra questi due estremi si snoda quel viaggio enigmatico, impervio e incredibile che è l’inizio della vita e che l’autrice ci fa percorrere attraverso il suo corpo, gli affetti e la letteratura. Grazie al suo spirito da collezionista, Jazmina Barrera richiama la lezione di alcune grandi scrittrici e artiste del passato: da Tina Modotti a Mary Shelley passando per Frida Kahlo, Ursula K. Le Guin, Virginia Woolf, Natalia Ginzburg e Margaret Atwood. Tutte queste voci, guidate e tenute insieme con grande perizia dall’autrice, riescono in un’impresa affascinante: fare della maternità un romanzo e donare a noi lettrici e lettori del XXI secolo un prezioso testo che guarda al futuro aiutandoci a decifrare un presente complesso.