I LIBRI DELLA SETTIMANA

8 agosto

François Hartog, CHRONOS. L’OCCIDENTE ALLE PRESE CON IL TEMPO, EInaudi 2022
Il tempo è onnipresente e ineluttabile. Innanzitutto è ciò che non può essere afferrato. Ma pur essendo l’inafferrabile, gli uomini non hanno mai smesso di cercare di padroneggiarlo. Innumerevoli sono state le strategie messe in campo per comprendere il tempo, o per illudersi di riuscirci, dall’antichità classica ai giorni nostri, passando per il famoso paradosso di Agostino: finché nessuno ti chiede che cos’è il tempo, lo sai; ma appena te lo chiedono, non lo sai piú. In questa ricostruzione storica e filosofica di uno dei misteri piú affascinanti della realtà, François Hartog distingue diverse epoche: dai vari modi che i greci avevano di definire il tempo, alla particolare concezione cristiana di un presente compreso tra la nascita di Cristo e giudizio finale, dall’affiorare del tempo moderno, frutto del progresso, alle incertezze contemporanee.
9 agosto

Sabina Macchiavelli, CHISSENEFREGA DEGLI ANNI OTTANTA, Sem 2022
Bologna, fine anni Ottanta. Sandra, ventenne soffocata dalle dinamiche familiari e dall’immobilismo della provincia italiana, sogna una vita diversa. L’unica soluzione è di lasciare Bologna e trasferirsi a Londra. Insieme a Lidia, con cui nasce un’amicizia speciale, si ritrova in una città creativa, smodata, irregolare, al centro dell’Europa e forse del mondo. Inizia così un viaggio alla scoperta di sé, dei sottili meccanismi dell’amore e della forza ambigua del sesso, immersa in nuove comunità di incontro. Rimasta senza un soldo, finisce a lavorare come barista, mentre prova a pubblicare articoli e racconti. Si immerge nella complessità londinese, con il delirio del pub crawl, i quartieri popolari, il Notting Hill Carnival, la psichedelia della Tate Gallery, la monumentalità del Barbican Centre; e poi le audiocassette dei Roxy Music e dei Depeche Mode, le gonne plissettate coi collant e i calzini, gli anfibi dalle stringhe slabbrate. Sandra costeggia la controcultura punk, l’universo del rave e il mito delle nuove droghe. Conosce la realtà della discriminazione e la lotta per i diritti degli ultimi. Intanto continua a viaggiare fra Italia, Gran Bretagna, Francia e Paesi Bassi. Quando Lidia scompare, qualcosa si spezza nell’incanto e nell’entusiasmo della scoperta… “Chissenefrega degli anni Ottanta” è il racconto di un’educazione sentimentale, sullo sfondo dei cambiamenti epocali che hanno plasmato la politica e la cultura europea: il crollo del Muro di Berlino, il dissolvimento dell’Urss, l’ascesa della Thatcher, l’edonismo e il mito della carriera, la crisi della sinistra… Sabina Macchiavelli regala ai lettori un fotogramma intenso che ci proietta direttamente nella fulgida Londra degli anni Ottanta e travolge un’intera generazione. Una storia che mescola diario intimo e cronaca, tono tragico e leggero, in un fluire irresistibilmente variopinto
10 agosto

Matt Haigh, IL CLUB DEI PADRI ESTINTI, E/O 2022
Philip Noble è un adolescente di undici anni in crisi. Suo padre, proprietario di un pub, è morto in un incidente stradale, mentre sua madre soccombe al fascino subdolo del cognato, fratello del defunto marito, lo zio Alan. Le restanti certezze nella vita di Philip crollano quando il fantasma di suo padre appare nel pub rivelandogli che è stato ucciso dallo zio Alan. Philip allora reperisce delle armi dagli scaffali dell’aula di chimica della scuola e promette di adempiere all’inflessibile richiesta di vendetta del fantasma di suo padre. Ma le parole di un fantasma sono più credibili delle bugie dei vivi? Improbabile Amleto del XXI secolo, Philip cercherà di portare a termine la vendetta del padre fantasma in un crescendo di avventure, disavventure ed episodi esilaranti fino alla tragedia finale. Un libro toccante e profondo, narrato dalla voce freschissima di un ragazzino strambo, che obbliga noi adulti a fare i conti con le nostre meschinità e ipocrisie quotidianE
11 agosto

Valentina De Poli, UN’EDUCAZIONE PAPEROPOLESE. DIZIONARIO SENTIMENTALE DELLA NOSTRA INFANZIA, Il Saggiatore 2022
In ogni casa ce n’è almeno uno, basta solo guardare bene: sono nascosti sugli scaffali della sala, con le coste gialle che si intravedono dietro a tomi seriosi e capolavori della letteratura; spuntano fuori a sorpresa da un portariviste, tra un quotidiano e un settimanale politico; appaiono magicamente nelle mani di figli e nipoti, cuginetti e fratelli minori, che sgranano gli occhi su quelle vignette con la stessa meraviglia con cui lo abbiamo fatto noi anni fa e i nostri genitori prima di noi. Da quelle pagine traboccano becchi e orecchie tonde, investigatori improvvisati e criminali da strapazzo, ghette e cappelli a cilindro, bretelle e giubbe alla marinara, risate e sganassoni; tutti i quack e gli yuk di cui è fatta la nostra vita. Da novant’anni gli albi a fumetti di Topolino sono parte integrante dell’immaginario di milioni di italiani. Valentina De Poli, che della rivista è stata prima assidua lettrice per poi diventarne redattrice e infine direttrice, ci racconta la sua lunga storia d’amore con il mondo dei Paperi e dei Topi. Dagli episodi memorabili, come «L’inferno di Topolino », «I promessi Paperi» o la serie di Pk, ai riti degli appassionati – l’attesa del nuovo numero il mercoledì, le lettere dei lettori, gli albi del passato scovati sulle bancarelle; dai grandi maestri, quali Romano Scarpa e Giovan Battista Carpi, Giorgio Cavazzano e Silvia Ziche, all’indimenticabile lessico topolinese fatto di onomatopee, italiano desueto e neologismi; dai grandi ospiti del mondo reale alle parodie di film e romanzi. Di avventura in avventura Valentina De Poli ci conduce attraverso i corridoi e le scrivanie degli autori che hanno scritto e disegnato i nostri beniamini, facendoci rivivere da tutti i punti di vista l’epopea del giornalino più amato d’Italia e della sua infinita galassia di personaggi. Un’educazione paperopolese è il diario personale e collettivo del sogno a colori di un paese intero. Un’opera sulla nostra infanzia e i suoi eroi, e su come ci hanno fatto diventare quelli che siamo oggi: un ritratto unico delle piume e delle code che, sotto a giacche eleganti, tailleur e cravatte, portiamo ancora oggi tutti i giorni con noi.
12 agosto

Mirko Casadei, Zibba, FIGLIO DEL RE. STORIA E STORIE DI RAOUL CASADEI, Bompiani 2022
«Mio padre era un mare, un luogo speciale nel quale convergevano una serie di fiumi; profondo e immenso, inesplorabile, pieno di vita»: così Mirko Casadei, figlio di Raoul, suo successore sul palco e da oltre vent’anni al comando dell’orchestra più famosa d’Italia, ricorda suo padre. E nel farlo ci porta in un viaggio caldo e avvincente nel mondo del Re del Liscio, tra musica, avventure e idee geniali, intrecciando le esperienze personali con il racconto del mito che Raoul ha fatto di sé stesso. La storia del Figlio del re è una specie di matrioska: una serie di esperienze una nell’altra, un racconto che ne racchiude altri cento, e che svela le cose che pochi sanno e che molti si sono chiesti, l’universo di un figlio d’arte che ha scelto di difendere il nome e la tradizione di famiglia, di continuare a costruire attorno alla musica da ballo, il nostro folk, un genere sempre in evoluzione, di lasciare che il nuovo frughi nel passato per creare la propria versione di qualcosa, non solo nella musica. Scritto con Zibba, produttore e coautore delle nuove canzoni di Mirko, il libro è una collezione di ricordi ed episodi condivisi, fatti e racconti di quei fatti, montati con taglio cinematografico e organizzati rivisitando luoghi, ripescando dettagli, secondo il disordine ordinato della memoria.
13 agosto

Jennifer Egan, LA CASA DI MARZAPANE, Mondadori 2022
Bix Bouton è assurto a “semidio della tecnologia” grazie allo straordinario successo della sua società, Mandala. Bix ha quarant’anni ed è alla disperata ricerca di una nuova idea, quando s’imbatte in una discussione in cui si parla di download o dell'”esternalizzazione” della memoria. È il 2010. Nel giro di un decennio la nuova tecnologia di Bix, “Riprenditi l’Inconscio”, che ti consente di accedere a qualsiasi ricordo tu abbia mai avuto e di condividerlo in cambio dell’accesso ai ricordi degli altri, ha sedotto moltitudini. Ma non tutti. Attraverso una serie di affascinanti narrazioni a incastro, Egan mette in luce le conseguenze di “Riprenditi l’Inconscio” illustrando le vite di diversi personaggi i cui percorsi si intersecano nel corso dei decenni. La casa di marzapane non è solo intellettualmente folgorante, ma è anche una testimonianza della straordinaria tenacia dell’aspirazione umana ai rapporti autentici, all’amore. Nello spettacolare mondo dell’immaginazione dell’autrice, ci sono i “contatori” (che tracciano e sfruttano i desideri) e ci sono gli “elusori” (che hanno capito quanto costi dare un morso alla casa di marzapane). Se Il tempo è un bastardo era stato organizzato come un concept album, La casa di marzapane adotta la poetica della Electronic Dance Music, e richiama anche giochi, portali e mondi alternativi dando spesso l’impressione di muoversi tra le dimensioni di un gioco di ruolo. La casa di marzapane è senza ombra di dubbio il romanzo più atteso degli ultimi anni: una sorta di sequel del celebratissimo Il tempo è un bastardo, di cui riprende alcuni personaggi, alcuni punti della trama e la polifonicità ipnotica e meravigliosa degli stili. È un romanzo elettrizzante e commovente che ci parla di noi oggi, della ricerca di autenticità e significato in un mondo dove ricordi e identità non sono più privati e dove le nuove tecnologie aprono continuamente ulteriori, inquietanti scenari. Un libro selvaggiamente ambizioso per i temi che tratta e per il modo in cui li tratta.
14 agosto

Simone Suaza, TUTTO ERA CENERE, Nottetempo 2022
La figura del serial killer costituisce la lente attraverso cui Simone Sauza legge alcuni fondamentali nodi filosofici e culturali, dalla rappresentazione della violenza agli aspetti più oscuri della sessualità. La domanda centrale che l’autore si pone, avventurandosi nella mente e nella storia dei personaggi più celebri della cronaca nera globale, riguarda ciò che un omicida seriale vede “quando guarda il mondo che abbiamo in comune”: è in questo senso che, come sottolinea Luciano Funetta nella prefazione, si potrebbe sostenere che “tutto ciò che Sauza scrive sia il tentativo di restituzione di uno sguardo impossibile. Che il soggetto titolare dello sguardo sia, in questo caso, l’omicida seriale ha forse un’importanza relativa, perché l’opera di indagine che viene portata avanti in Tutto era cenere ha un intento più vasto”. L’esperienza del serial killer costituisce un caso limite dell’esperienza umana, dunque proprio per questo, al di là delle interpretazioni strettamente criminologiche, l’atto seriale di uccidere rivela l’intima fragilità di concetti come io, interiorità, mondo. In questo libro che oscilla tra saggio e autofiction, le parole di filosofi e scrittori, oltre all’analisi di film e fenomeni web, accompagnano il lettore in un percorso narrativo e fenomenologico che si articola tra trauma, influenza dei media, desiderio e soprattutto sguardo. Perché, scrive Sauza, il serial killer “abita lo stesso pezzo di realtà di ogni individuo, ma lo attraversa con uno sguardo che viene da un altrove”, restituendoci così una lettura altra di ciò che abbiamo sotto gli occhi.