Lo scorso 18 novembre 2021 Severino Galbiati appassionato di arte di origini corbettese, che ha collaborato anche con Patrizia Comand, e che dipinge nei suoi quadri la città di Bergamo, ha fatto dono al Comune di Corbetta di molte sue opere che saranno posizionate presso la Casa di Riposo di Corbetta.

Galbiati ha inoltre fatto dono al Comune di sei splendide incisioni di Federica Galli che  ritraggono scorci di Corbetta.

Queste opere sono state posizionate in biblioteca e sono da questa settimana visibili a tutti nel mezzanino della scala.

L’artista

Federica Galli ha segnato la storia dell’arte incisoria italiana degli ultimi cinquant’anni con uno stile inconfondibile in cui regnano poesia, autenticità e uno sguardo inedito.
Nata a Soresina, Cremona, nel 1932, si spegne a Milano nel 2009. Compie gli studi a Milano, prima al Liceo artistico e poi all’Accademia di Brera. Dopo pochi dall’inizio dell’attività professionale intuisce che con l’acquaforte può diventare davvero significativa nel panorama dell’arte e a questo si dedica in esclusiva.
L’artista ha avuto grande fortuna di pubblico sin dalla prima esposizione che risale al 1956. Un consenso che successivamente contagiò anche la critica più accreditata che da allora ne condivise l’entusiasmo, ancora attuale. Eppure era una donna che lavorava in un mondo maschilista, praticava un’arte seriale e l’acquaforte si esprime solo con il bianco e nero. Sulla carta nessun argomento vincente.
Alcune delle sue mostre hanno segnato la storia della museografia contemporanea, è stata infatti la prima artista italiana ad essere invitata all’Archivio Imperiale nella Città Proibita in Cina nel 1985; la sua esposizione alla Fondazione Cini a Venezia (1995) spinse l’ente a modificare il proprio statuto e da allora aprì le porte anche agli artisti viventi; epocali sono state le rassegne a Palazzo Tè a Mantova (1987) e al Castello Sforzesco di Milano (1990) entrambe curate da Giovanni Testori, suo critico di riferimento.

Federica Galli inizia a dipingere, e poi a incidere, ispirandosi alla propria terra d’origine, la pianura lombarda, luoghi in cui troverà sempre motivo di spunto creativo e che restituisce con sguardo inedito e poetico sapendo esaltare le atmosfere lattiginose. Nella sua opera è frequente la rappresentazione della neve, tema ostico agli incisori per la difficoltà tecnica che pone, che lei supera tanto da trasformarla in uno dei suoi punti di forza. Bellissima è la cartella dedicata alla grande nevicata del 1985 che sommerse Milano e dintorni. A partire dal 1982 Federica Galli si è dedicata agli alberi monumentali più significativi della nostra penisola con oltre sessanta piante scelte per interesse storico, letterario,  naturalistico o estetico. Il ciclo, singolare, di rara bellezza e interesse scientifico, le fanno guadagnare l’appellativo di “Signora degli Alberi”.
Nel 1984, affronta la monumentale serie dedicata a Venezia, composta da trentanove tavole di cui due di dimensione enorme.
Alle opere di Federica Galli si sono ispirati scrittori celebri come Dino Buzzati e Giovanni Testori e critici di fama internazionale quali Franco Russoli, Mario de Micheli, Mina Gregori Gian Alberto dell’Acqua, Roberto Tassi, Renzo Zorzi, Carlo Bo, Daniel Berger (Metropolitan Museum of New York), Gina Lagorio, Giuseppe e Francesco Frangi, Marco Fragonara (autore anche del catalogo generale, edizione galleria http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_BoBellinzona), Gioirgio Soavi, David Landau e Flavio Arensi.