I LIBRI DELLA SETTIMANA

14 agosto

Edward Wilson-Lee, UNA STORIA D’ACQUA. DOVE SI NARRA DI UN OMICIDIO, DI UN POEMA EPICO E DI DUE VISIONI CONTRAPPOSTE DELLA STORIA GLOBALE, Bollati Boringhieri 2023
La scena è il Cinquecento, il centro è il Portogallo, nazione di navigatori che va «scoprendo» una terra dopo l’altra, ampliando ogni giorno la mappa del mondo conosciuto. I protagonisti sono due figli di quella nazione, diversi tra loro quanto più non si potrebbe. Damião de Góis è filosofo, archivista di Stato, amico di Erasmo da Rotterdam, studente a Padova, viaggiatore nelle terre del Nord, primo traduttore portoghese della Bibbia. Processato dall’Inquisizione, viene ucciso in circostanze misteriose e presto dimenticato. Luis Vaz de Camões, invece, è un vagabondo, ruffiano, spaccone e avventuriero, cacciato di porto in porto, ricercato dal Mozambico al Giappone. Dopo un naufragio compone “I Lusiadi”, un poema epico nel quale il Portogallo è raffigurato come una nazione nobile e civilizzatrice in un mondo di barbari. È tuttora celebrato come il poeta nazionale portoghese. La prosa di Edward Wilson-Lee apparecchia in questo libro le biografie alternate di questi due personaggi e, tramite loro, ci racconta due visioni antitetiche di quel tempo in cui l’Europa scoprì il mondo e l’altro da sé: una pluralità di culture eterogenee che sorprendevano e meravigliavano alcuni, inorridivano e spaventavano altri. L’archivista Damião de Góis ne è entusiasta, e – dagli etiopi ai lapponi, dai quadri di Hieronymus Bosch alla polifonia vocale – non manca di registrare minuziosamente ogni particolare, intrecciando ogni cosa con la cronaca ufficiale del regno portoghese. Il poeta Luis Vaz de Camões la pensa diversamente: con l’Europa al centro, tutto il resto del mondo non è altro che territorio barbaro da colonizzare. De Góis e Camões rappresentano così gli impulsi contrastanti della curiosità e della diffidenza. In “Una storia d’acqua” – libro inaspettato, composito, ma soprattutto disarmante nella sua attualità –, la loro vita diventa la storia di un momento in cui le cose sarebbero potute andare diversamente, in cui saremmo potuti diventare globali, ma non l’abbiamo fatto.
15 agosto

Monica Acito, UVA SPINA, Bompiani 2023
È nato con una voglia sotto l’occhio sinistro, come un pallido frutto incastonato nella pelle: Uvaspina si è abituato presto a essere chiamato con quel nome che lo identifica con la sua macchia. A quasi tutto, del resto, è capace di abituarsi: a suo padre, il notaio Pasquale Riccio, che si vergogna di lui; alla Spaiata, sua madre, che dopo aver incastrato Pasquale Riccio con le sue arti di malafemmina e chiagnazzara non si dà pace di aver perduto il proprio fascino e finge di morire ogni volta che lui esce di casa. Ma soprattutto Uvaspina è abituato a sua sorella Minuccia, abitata fin da bambina da un’energia che tiene in scacco il fratello con le sue esplosioni imprevedibili, le ripicche, la ferocia di chi sa colpire nel punto di massima fragilità, come quando gli dice: “Avevano ragione i compagni tuoi, sei veramente un femminiello.” Eppure, solo Uvaspina conosce l’innesco che rende la sorella uno strummolo, una trottola capace di ferire con la sua punta di metallo vorticante. E solo Minuccia intuisce i sogni di Uvaspina, quando lo strummolo la tiene sveglia e può scrutare i suoi finissimi lineamenti nel sonno. Intorno a loro, Napoli: la città dalle viscere ribollenti, dai quartieri protesi verso il cielo, dai tentacoli immersi in quel mare che la fronteggia e la penetra. È proprio sul confine tra la città e il mare, tra la storia e il mito, che Uvaspina incontra Antonio, il pescatore dagli occhi di colori diversi, che legge libri e non ha paura del sangue, che sa navigare fino a Procida e rimettere al mondo un criaturo che dubita di se stesso. La purezza del loro incontro, però, non potrà nascondersi a lungo nelle grotte di Palazzo Donn’Anna: la città li attira a sé, lo strummolo gira e il suo laccio unirà per sempre i loro destini. Una passione assediata dallo scherno e dallo scuorno. L’ambiguità dell’amore fraterno, la necessità dell’ombra perché ci sia luce. Infine una scrittura, quella della giovane Monica Acito, che sa inserirsi con originalità in una grande tradizione letteraria e, mescolando la forza tellurica del vernacolo alla freschezza di un racconto sulla giovinezza, invoca la fame di felicità che abita ciascuno di noi.
16 agosto

Joshua Piven e David Borgenicht, WORST CASE SCENARIO. MANUALE DI SOPRAVVIVENZA PER SITUAZIONI ESTREME, Blackie 2023
Pericolo! Si nasconde dietro ogni angolo. Per fortuna hai tra le mani la guida indispensabile per restare vivo in un mondo sempre più insidioso e incerto. I migliori esperti di sopravvivenza ti forniranno istruzioni dettagliate e facili da comprendere quando devi sapere al volo come… Sopravvivere al fallout nucleare, Scappare da un’auto che affonda, Sfondare una porta, Difenderti da uno squalo, Orientarti senza GPS, Far nascere un bambino in un’automobile, Riconoscere le fake news, Sopravvivere a uno tsunami, Accendere un fuoco senza fiammiferi, Depurare l’acqua. … E altre 75 situazioni estreme. Perché non puoi mai sapere cosa il destino ha in serbo per te.
17 agosto

Massimiliano Parente, Giulia Bignami, VOLEVO ESSERE FREDDIE MERCURY, la nave di Teseo 2023
Massimiliano Parente, sfinito dal mondo e da se stesso, ripercorre, in uno scambio epistolario con la sua migliore amica, Giulia Bignami, la sua patologica ossessione per la star dei Queen, Freddie Mercury, il suo primo amore fin dall’infanzia, ben prima che decidesse di diventare uno scrittore. Di fronte al successo planetario della sua adorata rock star, messo a confronto con l’esistenza di uno scrittore schivo e isolato, Parente medita di scrivere un ultimo romanzo, e viene incoraggiato dal suo editore, l’eclettica Betty Wrong. La profondità della sua opera letteraria gli appare però ormai inesistente, e il talento, il carisma, la libertà, la vitalità di Mercury molto più importanti di qualsiasi libro: più la ricerca del suo mito progredisce, più Parente sente di non potersi neanche avvicinare allo splendore di Freddie. Ormai completamente vuoto, decide di farla finita ma, in un estremo tentativo di salvataggio, Giulia decide di assecondarne l’ossessione, convincendo Massimiliano della possibilità di intraprendere una terapia genetica all’avanguardia che promette una progressiva, ma inesorabile e totale trasformazione dello scrittore nella sua amata rockstar. Tragico ed esilarante al tempo stesso, Volevo essere Freddie Mercury è un romanzo dai temi forti e al tempo stesso delicati, tra depressione, senso di inadeguatezza e sentirsi senza scampo e privi di scopo, in un mondo a cui sentiamo di non appartenere più e che per questo ci fa rifugiare nelle vite e nelle storie degli altri.
18 agosto

Joris-Karl Huysmans, VITE DI COPPIA, Prehistorica 2023
“Controcorrente” del resto, lo è sempre Huysmans, soprattutto in questo romanzo del 1881 che esaspera i principi del Naturalismo di Zola fino a incrinarli, dall’interno. Prendendo le distanze dall’ingenuità degli ideali Romantici così come dall’ipocrisia della società borghese positivista. “Vite di coppia” mette in scena le figure di due artisti parigini (un pittore e uno scrittore) messe ai margini della società e posti di fronte al dramma della crisi coniugale.
19 agosto

Demented Burrocacao, SI TRASFORMA IN UN RAZZO MISSILE. SIGLE DEI CARTONI, SPERIMENTAZIONE MUSICALE E VITA VISSUTA, Rizzoli Lizard 2019
Capitan Harlock ci ha insegnato a non abbassare mai la testa, Lamù a desiderare, Ranma a fregarcene delle differenze. Se l’infanzia è una guerra, le sigle dei cartoni animati sono state i nostri canti di battaglia.
Dalla metà degli anni Settanta fino ai primi Novanta, intere generazioni di ragazzini sono cresciute davanti alla tv, ingerendo massicce dosi di cartoni animati: robottoni spaziali, aliene folgoranti e simpatici animaletti riempivano le giornate di quei bambini che oggi hanno trenta-quarant’anni. In pochi ricordano le confuse trame di quelle storie, ma basta sentire due note delle sigle di quei cartoni per rivivere i momenti chiave della nostra infanzia.
20 agosto

Massimo Bubola, SOGNAI TALMENTE FORTE, Mondadori 2022
Il vecchio Callimaco, giunto alla fine di una vita vissuta nel canto e nella musica, trascorre il suo ultimo giorno circondato dalle tante persone che lo hanno amato, e con loro ripercorre i momenti cruciali della sua vita, tra ricordi, sogni e visioni. Racconta così di quando, bambino, era il piccolo “servo pastore”, amato e temuto dalla comunità, per il suo indomito spirito di eretica libertà; dialoga, in sogno, con la figlia Teresa dagli occhi secchi, che per amore dal mare di Rimini finisce a morire nell’Argentina delle torture e della dittatura; si diverte a ricordare la filastrocca di Volta la carta , e si commuove nel ricordo degli amici nativi americani che gli raccontarono la strage del Fiume Sand Creek … E poi ancora, Callimaco rievoca Il cielo d’Irlanda , l’ Hotel Supramonte e tanti altri luoghi e immagini che – attraverso le canzoni – sono entrati nell’immaginario collettivo degli italiani. Quella di Bubola è una grande operazione letteraria, destinata a lasciare un segno profondo nella storia della cultura contemporanea: le sue canzoni tornano qui in un’altra forma, quella della prosa d’arte, e rivivono, arricchite di nuove suggestioni, nuove sfaccettature, nuova luce.