I consigli della settimana

18 gennaio

Brian Greene, FINO ALLA FINE DEL TEMPO. MENTE, MATERIA E RICERCA DI SIGNIFICATO IN UN UNIVERSO IN EVOLUZIONE, Einaudi 2020
Nel tempo e nello spazio, il cosmo è sorprendentemente vasto, eppure è governato da leggi matematiche semplici, eleganti e universali. All’interno della linea temporale cosmica, la nostra era risplende ma è effimera. Un giorno, lo sappiamo, il genere umano scomparirà. E sappiamo che l’universo farà la stessa fine… >Brian Greene accompagna i lettori in un viaggio mozzafiato dal Big Bang alla fine del tempo e ci invita a riflettere su cosa significhi l’inimmaginabile vastità che ci circonda. Ci mostra come, a partire dal suo ordinato stato originario, l’universo si sia inesorabilmente spostato verso il caos e tuttavia si siano contemporaneamente formati i pianeti, le stelle e le galassie: isole in un mare di disordine. I meccanismi biochimici, di mutazione e selezione, la vita animata, i neuroni, i dati della realtà e il pensiero si sono evoluti in una coscienza complessa, che a sua volta ha dato origine alle culture, ai miti, alla creatività artistica, alla scienza e a un’incessante ricerca di verità ed eternità. Nel piú profondo futuro, la natura dell’universo minaccerà l’esistenza della materia stessa. Attraverso una serie di storie concatenate che spiegano i diversi strati intrecciati della realtà, dalla meccanica quantistica alla coscienza e ai buchi neri, Greene chiarisce la nostra origine, e ci offre un nitido quadro di dove ci troviamo in questo momento e qualche certezza in piú su dove siamo diretti. Una prospettiva completamente nuova sul nostro posto nell’universo e su cosa significhi essere umani.
19 gennaio

Stuart Turton, IL DIAVOLO E L’ACQUA SCURA, Neri Pozza 2020
Vi siete mai chiesti come vi sentireste a imbarcarvi su un veliero, a solcare le acque tumultuose per dieci mesi, e assistere lungo il tragitto ai più efferati crimini… tutto sotto l’ombra di un’oscura maledizione?
Il diavolo e l’acqua scura di Stuart Turton (Neri Pozza, traduzione di Alessandra Maestrini e Anna Ricci) è la nuova avventura dalle tinte poliziesche che esplora un mondo di pirati, compagnie commerciali e oscuri arcani da risolvere affinché il vascello Saardam possa approdare in sicurezza nel porto di Amsterdam.
Batavia, Indie orientali olandesi, 1634. La Saardam, col suo carico di pepe, spezie, sete e trecento anime tra passeggeri e membri dell’equipaggio, è pronta a salpare alla volta di Amsterdam. Una traversata non priva di insidie, tra malattie, tempeste e pirati in agguato in oceani ancora largamente inesplorati.
 
Le vele ripiegate, il galeone accoglie nel suo ventre il corteo dei passeggeri aperto da Jan Haan, il governatore generale di Batavia. In sella a uno stallone bianco, seguito da un’accozzaglia di cortigiani e adulatori e da quattro moschettieri che reggono una pesante cassa dal contenuto misterioso, Haan procede impettito. Ad Amsterdam riceverà l’ambito premio per i suoi servigi: sarà uno degli enigmatici Diciassette del consiglio direttivo della Compagnia. Poco dietro avanza il palanchino che ospita Sara Wessel, sua moglie, una nobildonna dai capelli rossi decorati di gemme preziose e un segreto ben custodito nel cuore, e Lia, sua figlia, una ragazzina insolitamente pallida. Seguono dignitari e passeggeri di riguardo, ciambellani, capitani della guardia e viscontesse e, alla fine, a chiudere il corteo, un uomo coi ricci scuri appiccicati alla fronte e un altro con la testa rasata e il naso schiacciato. Sono Samuel Pipps, celebre detective appena trasferito al porto dalle segrete del forte, dov’era recluso con l’accusa di aver commesso un crimine meritevole di processo in patria, e il tenente Arent Hayes, sua fedele guardia del corpo.
 
Le operazioni di imbarco proseguirebbero secondo un consolidato copione se un oscuro evento non funestasse la partenza. In piedi su una pila di casse, un lebbroso vestito di stracci grigi, prima di prendere stranamente fuoco, annuncia che «il signore dell’oscurità» ha decretato che ogni essere vivente a bordo della Saardam sarà colpito da inesorabile rovina e che la nave non arriverà mai alla sua meta. Non è il solo segno funesto. Non appena il galeone prende il largo, sulle vele compare uno strano simbolo: un occhio con una coda.
20 gennaio

Lorenzo Marone, LA DONNA DEGLI ALBERI, Feltrinelli 2020
La donna è sola, inquieta, in fuga: non vuole più restare dove non c’è amore. Ha lasciato la città, nella quale tutto è frenetico e in vendita, ed è tornata nella vecchia baita dell’infanzia, sul Monte. Qui vive senza passato, aspetta che la neve seppellisca i ricordi e segue il ritmo della natura.
C’è un inverno da attraversare, il freddo da combattere, la solitudine da farsi amica. Ci sono i rumori e le creature del bosco, una volpe curiosa e un gufo reale che bubola sotto un pergolato. E c’è l’uomo dal giaccone rosso, che arriva e che va, come il vento.
A valle lo chiamano lo Straniero: vuole risistemare il rifugio e piantare abeti sul versante nord della montagna, per aiutarla a resistere e a tornare fertile.
Una notte terribile riporta la paura, ma la donna si accorge che ci sono persone che vegliano su di lei: la Guaritrice, muta dalla nascita, che comprende il linguaggio delle piante e fa nascere i bambini; la Rossa, che gestisce la locanda del paese; la Benefattrice, che la nutre di cibo e premure. Donne che sanno dare riparo alle anime rotte, e che come lei cercano di vivere pienamente nel loro angolo di mondo.
Mentre la montagna si prepara al disgelo e a rifiorire, anche la donna si rimette in cammino. Arriverà un altro inverno, ma ora il Monte la chiama.
Un romanzo lirico e poetico sulla forza d’animo che, a volte senza saperlo, custodiamo dentro di noi. Un invito a coltivare la bellezza del minuscolo e dell’essenziale, a preoccuparsi anche per ciò che verrà e che è altro da noi. Una piccola intima rivoluzione, quella di una donna che con un gesto antico sovverte il suo – e il nostro – stare al mondo.
 
Una baita nel bosco e una donna.
Un inverno da attraversare.
La legge del Monte e il miracolo della vita.
 
Nel link un video dove lo stesso autore presenta il libro https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2020/11/Lorenzo-Marone-La-donna-degli-alberi-6c6fa5f0-1c92-4739-b689-a13382aa5de4.html
21 gennaio

Lorenzo Fantoni, VIVERE MILLE VITE. STORIA FAMILIARE DEI VIDEOGIOCHI, Effequ 2020
Questo libro sulla storia dei videogiochi non ha alcuna pretesa di raccontare ogni avvenimento del medium che in pochissimo tempo è diventato il più ricco, diffuso, criticato, influenzato e culturalmente rilevante di tutti i tempi. Eppure, questo libro passa in rassegna le tappe fondamentali del percorso che ha portato quel sistema di intrattenimento a diventare una parte fondamentale della nostra cultura. Si parla in queste pagine di tecnologia e famiglia, di storia universale e personale, di scoperte continue, curiosità, notti insonni. Di genitori nerd che portano in casa un Atari in finta radica e che poi ti restano accanto, anche quando non ci sono più. Corredato di percorsi diversi per lettori diversi, e di una ‘videoludografia ragionata’ a corredo, questo tomo è un po’ saggio e un po’ memoir, come quei videogiochi di una volta, che mettevano insieme più elementi per poter regalare un’esperienza totale.
Nel link un’approfondita recensione
22 gennaio

Anna Wiener, LA VALLE OSCURA, Adelphi 2020
Cosa succede, nella Silicon Valley?
Per quale ragione gli spazi di lavoro sono disegnati come appartamenti, e gli appartamenti come spazi di lavoro?
In base a quale idea del mondo anche chi hai seduto di fronte comunica con te solo via messaggio?
Come mai gli unici scambi diretti fra umani ruotano intorno alle ordinazioni del delivery successivo?
E soprattutto, oltre a imporre una vita quotidiana così diversa da tutte le altre, cosa fanno veramente le startup?
Accumulano quantità inimmaginabili di dati su ciascuno di noi, e li organizzano secondo strategie sempre più veloci e sofisticate, ma perché? Per vendere, d’accordo. Per sorvegliare, come no. Ma poi?
Su domande come queste speculiamo ogni giorno, senza peraltro neppure sapere bene come sia fatta, Silicon Valley, e cosa sia. Anna Wiener ci ha lavorato per cinque anni, e quando ne è uscita ha deciso di scrivere questo straordinario rapporto, che ha assunto quasi da solo la forma di un romanzo.
Si ride molto, a leggerlo. Ma si ride sempre, quando si ha paura.
 
https://www.illibraio.it/news/dautore/anna-wiener-la-valle-oscura-1392263/
23 gennaio

Martin Michael Driessen, FIUMI, Del Vecchio Editore 2020
Un attore alcolizzato ridiscende un fiume impetuoso combattendo allo stesso tempo contro la corrente e contro i demoni che minacciano di allontanarlo dalla sua stessa vita. Due ragazzi molto diversi tra loro, ma accomunati da un profondo affetto reciproco, cercano vite diverse, meno piccine. Sognando un viaggio che conduca oltre i confini conosciuti, o la libertà di esplorare un sentimento tanto vero e giusto quanto sconveniente, i due ragazzi seguiranno il corso del fiume, impotenti di fronte allo scorrere di questo come all’incombere della Storia. In una valle che appare incontaminata e fuori dal tempo, due famiglie, divise dalla religione come da un fiume senza nome, combattono una faida antica senza inizio né fine. Questi tre racconti spaziano tra tempi e luoghi diversi, ma sono connessi e sostenuti dall’imprevedibilità e dalla languida bellezza dei fiumi. Con una coralità degna di un romanzo, i personaggi tracciano percorsi narrativi che procedono da una dimensione intima e individuale ad una collettiva, fanno di ogni istanza privata una questione universale, sfuggendo quindi ad ogni banale spinta ombelicale.
 
https://www.gliamantideilibri.it/fiumi-martin-michael-driessen/
http://www.altrianimali.it/2020/09/25/fiumi-martin-michael-driessen/
24 gennaio

Willy Vlautin, MOTEL LIFE, Jimenez 2020
Originariamente pubblicato negli Stati Uniti nel 2006, Motel Life ha segnato l’esordio nella narrativa di Willy Vlautin, al tempo già un rinomato musicista. Paragonato alla produzione di autori quali John Steinbeck, Raymond Carver, John Fante e Denis Johnson, e ha fatto guadagnare all’autore l’appellativo di Dylan dei vagabondi.
Due fratelli in viaggio lungo le strade del Nevada, tra città in rovina e anime in pena, cercano rifugio in desolati motel che sono insieme simbolo di deriva esistenziale e di conforto dal peso di sentirsi costantemente in trappola. Frank, narratore nato, e Jerry Lee, un talento per il disegno, hanno un’inclinazione naturale per le decisioni sbagliate, e scappano dopo il mortale incidente automobilistico causato da Jerry Lee. È una fuga in cerca di redenzione, segnata dal senso di colpa quanto dal desiderio di libertà, riscatto, comprensione. Dal romanzo è stato tratto il film The Motel Life (2012), diretto dai fratelli Alan e Gabe Polsky, con protagonisti Emile Hirsch e Stephen Dorff.
Nel link le prime pagine del libro per un assaggio della prosa dell’autore
https://www.jimenezedizioni.it/wp-content/uploads/2020/08/Motel-Life-7-17.pdf