I LIBRI DELLA SETTIMANA

2 agosto

Matteo Codignola, COSE DA FARE A FRANCOFORTE QUANDO SEI MORTO, Adelphi 2021
La Fiera di Francoforte viene spesso raccontata – o meglio, immaginata – come una specie di festa mobile vagamente esoterica, dove, in un tintinnio di calici, e a volte in un fruscio di lenzuola, signore e signori molto lungimiranti decidono cosa il pubblico dovrà comprare e leggere (soprattutto comprare) nei dodici mesi successivi. Non è una rappresentazione completamente fittizia, ma per arrivare a un’immagine più convincente di questo strano mestiere, e del suo rito più fastoso, ci vogliono quelli che i militari americani chiamerebbero boots on the ground. Che qui il narratore indubbiamente indossa già partendo da Milano, o non sopravviverebbe alla telefonata hot con cui il suo compagno di viaggio, un fotografo con la singolare perversione di ritrarre solo scrittori, occupa per intero le sette ore di strada. E che non si toglie nemmeno durante una Buchmesse, se possibile, più convulsa di tante, dove la caccia a un improbabile bestseller si incrocia con l’inquietante apparizione di un agente che non avrebbe più dovuto essere in questo mondo – a meno che non sia tutta la rumorosa baracca a essersi inavvertitamente trasferita nell’altro. Non c’è molto da aggiungere, per un libro che è solo una commedia. Se non un’avvertenza: ogni riferimento a persone esistenti, o a fatti realmente accaduti, non è per niente, ma proprio per niente, casuale.
3 agosto

Germano Celant, THE STORY OF (MY) EXHIBITHIONS, 2021
Il libro, cui Germano Celant lavorava da anni, viene pubblicato postumo e rappresenta il testamento professionale e spirituale del curatore, noto e stimato a livello internazionale. Il volume racconta la logica dell’esporre che ha caratterizzato il lavoro di Celant (Genova 1940-Milano 2020), presentando, in ordine cronologico, una selezione di 34 mostre (da Arte povera – Im-spazio, Genova, 1967, a Post Zang Tumb Tuuum: Art Life Politics. Italia 1918-1943, Milano, 2018, passando per Identité italienne. L’art en Italie depuis 1959, Parigi, 1981; Futuro Presente Passato, 47. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, 1997; When Attitudes Become Form. Bern 1969/Venice 2013, Venezia, 2013; e Arts & Foods. Rituals since 1851, Milano, 2015), che si è voluto ricostruire sia a livello ideativo sia a livello visivo, attraverso i testi teorici apparsi nei rispettivi cataloghi e oltre 400 immagini di allestimenti. Emerge così l’evoluzione nella pratica curatoriale di Celant, dall’interpretazione personale all’attenzione per il documento storico, con lo sguardo sempre rivolto verso i media non tradizionali (libro, disco, fotografia) e verso gli sconfinamenti tra i diversi linguaggi (arte, architettura, design).
4 agosto

Georgi Gospodinov, CRONORIFUGIO, Voland 2021
Il nuovo, attesissimo romanzo di Georgi Gospodinov ci porta a Zurigo, Sofia, Vienna, Sarajevo, Brooklyn, e in altri luoghi e tempi, e ci mette di fronte a tutta l’incertezza del futuro, mescolando satira e nostalgia, storia e ironia, in un irresistibile viaggio nello sconfinato continente di ieri.
Gaustìn, un bizzarro personaggio che vaga nel tempo, inaugura a Zurigo una “clinica del passato” dove accoglie quanti hanno perso la memoria per aiutarli a riappropriarsi dei loro ricordi. Ogni piano dell’edificio riproduce nei dettagli un decennio del secolo scorso, e la prospettiva di un confortevole rifugio dal presente finisce per allettare anche chi è perfettamente sano. In Europa intanto viene indetto il primo referendum sul passato e la campagna elettorale si fa ben presto movimentata…
5 agosto

Francesca Buoninconti, SENTI CHI PARLA: COSA SI DICONO GLI ANIMALI, Codice Edizioni 2021
Si dice sempre che gli animali non abbiano voce, eppure sono dei gran chiacchieroni. Dal nostro giardino alle foreste pluviali, dal parco sotto casa alle profondità dell’oceano, l’aria e l’acqua pullulano di messaggi. C’è chi canta come un usignolo, anche negli abissi; chi “parla” utilizzando dialetti tramandati di generazione in generazione; chi comunica danzando, chi si esibisce in un tip tap alla Fred Astaire o preferisce lo stile inimitabile di Michael Jackson. Infine c’è chi si arrangia con mosse, pose e parate, oppure odori, puzze e profumi. E, come al solito, c’è anche chi racconta una marea di bugie. In un mondo fatto di messaggi in codice, cosa bisbigliano e cosa si dicono gli animali? Gli uccelli cantano ogni volta che aprono becco? E i pesci sono davvero muti? Perché i camaleonti cambiano colore? Cosa passa per la testa di una gazzella che, inseguita da un predatore, invece di correre a più non posso inizia a saltare? I delfini si chiamano per nome? E il coccodrillo come fa? Ma soprattutto, perché gli animali mentono? Se almeno una volta nella vita vi siete fatti una di queste domande, questo è il libro per voi.
6 agosto

Marco Corona, IL VIAGGIO, Eris edizioni
“Il viaggio” è il nuovo e atteso graphic novel di Marco Corona, autore che alle sue spalle ha una lunga carriera artistica e importanti collaborazioni con i maggiori editori italiani e internazionali. In questa nuova opera la poetica di Corona è libera di esprimersi nelle sue forme più vivide e visionarie. Il fulcro de Il viaggio è un’antica villa abbandonata frequentata da tossici o bambini in cerca di avventure. Un luogo ancestrale e in disfacimento, che potrebbe essere una casa infestata, una fantasia lisergica, o che potrebbe invece ospitare una delle porte dell’inferno. Lì il figlio del conte Levis scomparve tanti anni fa senza lasciare tracce e oggi lo spettro del suo fratellino stringe amicizia con i bambini del luogo, e mostra loro un mondo mutevole di meraviglie e di orrori. “Il viaggio” trascina il lettore in un’esperienza visiva allucinata e oscura. È un inno alla natura infantile della fantasia, un racconto sullo stupore e la durezza dell’infanzia, le minacce della realtà e dei sogni. Un graphic novel adatto a tutti i tipi di lettori, agli amanti dell’illustrazione e a chi ha iniziato da poco a leggere e amare i fumetti.
7 agosto

Paul Sen, IL FRIGORIFERO DI EINSTEIN: COME LA DIFFERENZA TRA CALDO E FREDDO SPIEGA L’UNIVERSO, Bollati Boringhieri 2021
La storia di cui parla questo libro inizia con Sadi Carnot, un giovane ingegnere dell’École polytechnique di Parigi, che nel 1824 pubblicò a sue spese un libro dal titolo Riflessioni sulla potenza motrice del fuoco. È questo l’inizio della termodinamica. Ma si era anche all’inizio della Rivoluzione industriale e da allora innovazione tecnologica e innovazione scientifica hanno proceduto in parallelo, specchiandosi l’una nell’altra, e dando vita di fatto al mondo nel quale noi oggi viviamo.
«Termodinamica è un nome terrificante per quella che forse è la teoria scientifica universale più utile che sia mai stata concepita», scrive Paul Sen. Spesso relegata alla descrizione delle macchine a vapore e dei frigoriferi, nelle pagine di questo libro la termodinamica in effetti appare molto più di questo. I tre concetti fondamentali che stanno alla base di questa disciplina, infatti – energia, entropia e temperatura –, rappresentano il nucleo teorico fondante di buona parte delle nostre conoscenze sul mondo fisico.L’epopea della narrazione di Sen, dopo Sadi Carnot, contempla i nomi dei grandi della scienza degli ultimi due secoli: James Watt, James Joule, lord Kelvin, Hermann von Helmholtz, Rudolf Clausius, James Clerk Maxwell, Ludwig Boltzmann, Albert Einstein, Emmy Noether, Claude Shannon, Alan Turing, Stephen Hawking… un pantheon di giganti che coi loro studi, le loro vite e le loro intuizioni hanno contribuito a cambiare radicalmente la nostra visione del mondo. È grazie a loro che sappiamo che esistono gli atomi, ne conosciamo il comportamento, sappiamo finalmente cos’è il calore (uno dei problemi centrali della scienza) e come si propaga; ma grazie alla termodinamica sappiamo anche cosa sono il tempo, l’informazione, la vita, l’intelligenza e persino i buchi neri dell’universo: ognuna di queste cose senza la termodinamica non avrebbero senso.
8 agosto

Emiliano Ereddia, LE MOSCHE, Il saggiatore 2021
Roma, quartieri popolari: in un appartamento sudicio e umido, indistinguibile tra decine di altri nei fatiscenti palazzoni che lo circondano, un uomo agonizza a terra col ventre squarciato. Il suo nome è Julian Massa e il suo omicidio è solo l’ultimo anello di una catena di misteri che avvolge la sparizione di Amanda Kerr, compagna di Julian ma soprattutto figlia dell’ambasciatore degli Stati Uniti, volatilizzatasi insieme al figlio. La polizia si trova così con i riflettori addosso: bisogna individuare subito il colpevole, o comunque un colpevole. Il capro espiatorio veste i panni massicci e puzzolenti d’alcol di Assenza, ultimo degli ultimi, feccia della feccia, delinquente noto alle forze dell’ordine e vicino di casa della vittima. Comincia così una strana caccia, con l’ispettore Canè disposto a macchiarsi di qualunque nefandezza per trovare e incriminare Assenza, e quest’ultimo che, per non pagare per l’unico omicidio che non ha commesso, decide di indagare lui stesso e assicurare alla giustizia il vero assassino. Attorno a loro si muove l’umanità sotterranea delle periferie, tutta allo stesso tempo complice e innocente, da Francesina, ragazzo di strada che si barcamena tra lo spaccio e una soffiata agli sbirri, ad Agata, infermiera tossicodipendente che dialoga coi morti, fino al sordido giornalista Mainenti, contemporaneamente oggetto dei depistaggi della polizia e delle rivelazioni di un inquietante informatore anonimo: un incrocio di destini che dà vita a una ragnatela senza fine di segreti e abiezione, in cui le mosche in trappola si confondono con i ragni e in cui ognuno ha qualcosa da nascondere o da farsi perdonare.