I LIBRI DELLA SETTIMANA

2 maggio

Pietro Grandi, VISIVAMENTE. ATLANTE DELLE IMMAGINI IN MOVUIMENTO, Quinto Quarto 2022
Quante volte guardando un film d’animazione ci siamo domandati: e questo come l’hanno fatto? Per animare un’immagine, infatti, non è sufficiente realizzare una serie di disegni in sequenza e poi riprodurli. Le cose da fare e da sapere sono tantissime. La storia delle immagini in movimento affonda le proprie radici nel Paleolitico e attraversa i secoli grazie alle mani degli ombromani, alla scoperta della prospettiva, alle sperimentazioni con specchi e fonti luminose, fino ad arrivare alla fotografia e al cinema: è la storia della luce e delle ombre, un universo spettacolare prima della nascita del cinematografo. Pietro Grandi, che ha ideato e disegnato interamente questa piccola enciclopedia del pre-cinema, racconta gli apparati ottici del passato, la dimensione onirica e magica di tutti gli strumenti e i mezzi che l’uomo ha inventato per mostrare agli altri la realtà dinamica delle cose. Un libro per leggere ma anche per fare. Un manuale d’istruzioni per lettori di tutte le età che illustra come costruire i giochi ottici del passato e riprodurre, con semplici strumenti e materiali, la magia delle immagini in movimento. Il cinema prima che inventassero il cinema.
3 maggio

Dacia Maraini, CARO PIER PAOLO, Neri Pozza 2022
Pier Paolo Pasolini è un autore di culto anche per i più giovani. La sua è stata una vita fuori dagli schemi: per la forza delle sue argomentazioni, l’anticonformismo, l’omosessualità, la passione per il cinema, la sua militanza e quella morte violenta e oscura. Sono passati cento anni dalla sua nascita, e quasi cinquanta dalla sua scomparsa. Eppure è ancora vivo, nitido, tra noi, ancora capace di dividere e di appassionare. Di quel mondo perduto, degli amici che lo hanno frequentato, della società letteraria di cui ha fatto parte, c’è un’unica protagonista, che oggi ha deciso di ricordare e raccontare: Dacia Maraini.
Dacia Maraini è stata una delle amiche piú vicine a Pier Paolo. E in queste pagine la scrittrice intesse un dialogo intimo e sincero capace di prolungare e ravvivare un affetto profondo, nutrito di stima, esperienze artistiche e cinematografiche, idee e viaggi condivisi con Alberto Moravia e Maria Callas alla scoperta del mondo e in particolare dell’Africa.
Nelle lettere a Pier Paolo che definiscono l’architettura narrativa del libro hanno un ruolo centrale i sogni che si manifestano come uno spazio di confronto, dove affiorano con energia i ricordi e si uniscono alle riflessioni che la vita, il pensiero e il mistero sospeso della morte di Pasolini ispirano ancora oggi all’autrice. Lo stile intessuto di grazia e dolcezza, ma anche di quella componente razionale e ferma, caratteristica della scrittura di Dacia, fanno di questo disegno della memoria che unisce passato, presente e futuro non solo l’opera piú significativa, ma l’unica voce possibile per capire oggi chi è stato davvero un uomo che ha fatto la storia della cultura del Novecento.
4 maggio

Dhaliwal Aminder, CYCLOPEDIA EXOTICA, BD 2021
Serializzata dall’autrice anche su Instagram per i suoi 250.000 follower, questa graphic novel mette in mostra l’arguzia e l’astuta critica socioculturale di Dhaliwal, riconosciuta da critica e pubblico tra i nomi più interessanti e dell’attuale panorama fumettistico mondiale
Le sale d’attesa degli studi medici, gli spot pubblicitari, i parchi per cani e gli screenshot delle app di appuntamenti catturano le esperienze e le vite interiori della comunità dei ciclopi; una popolazione in gran parte immigrata che mostra differenze fisiche dalla maggioranza. Che siano artisti, genitori o studenti di yoga, i ciclopi hanno la vita dura: affrontano quotidianamente microaggressioni e aperta xenofobia. Tuttavia, sono decisi a trovare l’amore, coltivare la comunità e navigare nella vita insieme alla maggioranza con due occhi con pazienza e occasionali attacchi di rabbia.
5 maggio

Gaia Giovagnoli, COS’HAI NEL SANGUE?, Nottetempo 2022
L’antropologo Spina bussa alla loro porta per un’intervista: così Caterina scopre che sua madre ha un passato rimosso e subito sente che vuole conoscere tutta la verità. Ripercorre dunque le ricerche di Spina su Coragrotta, borgo inquietante e isolato, e in un crescendo di sogni e visioni il rapporto tra una madre malata e una figlia costretta a prendersene cura trova nuovi significati e nuovi misteri. “Cos’hai nel sangue” è un romanzo che insegue il dramma dei rapporti umani e lo unisce al richiamo oscuro verso un’origine, in un filo teso che porterà la figlia a incrociare la sua storia con quella di un intero paese, fra tradizioni nascoste, montagne infestate da spiriti bianchi, magia popolare e terribili maledizioni. E alla fine Caterina scoprirà le ragioni del dolore.
6 maggio

Francesca Michielin, IL CUORE É UN ORGANO, Mondadori 2022
Non cerco nulla. Non ho bisogno di nulla. Non penso quasi a nulla. È uno di quei periodi in cui vago nella mia vita come potrebbe fare un passante, un turista, un cavaliere errante, un personaggio secondario, sicuramente non come la protagonista della mia avventura, quale dovrei essere fino in fondo e, in fondo, sono. Questa è la storia di Verde, cantautrice poco più che ventenne all’apice del successo con un’innata propensione a sezionare con cura i sentimenti; ma è anche la storia di Regina, vecchia gloria della musica leggera con una naturale predisposizione all’eccentricità; e sì, è anche la storia di Anna, che senza saperlo le ha fatte entrare l’una nella vita dell’altra. Ma soprattutto, è la storia di un incontro tra donne apparentemente molto diverse tra loro, accomunate però da una stessa, viscerale passione per la musica e da uno stesso e profondo dolore, uno di quelli che ti premono sul petto fino a spezzarti la voce e ti fanno desiderare di sparire. Un’amicizia nata un po’ per caso e che si trasforma, giorno dopo giorno, in una rivoluzione sotterranea lenta ma inarrestabile destinata a cambiarle per sempre. E a far accettare il fatto che talvolta, proprio quando nulla si spiega più, quando nulla è più incasellabile e ordinato, proprio allora, tutto inizia ad avere improvvisamente senso. Con “Il cuore è un organo”, Francesca Michielin ci regala una storia tutta al femminile che apre una nuova finestra sul suo mondo, che in parte conosciamo già grazie alle sue canzoni ma che qui, di pagina in pagina, raggiunge un’intensità e una profondità inedite e toccanti.
7 maggio

Gino Marchitelli, DELITTO IN PIATTAFORMA, Jaca Book 2022
Anni ’80. Un giovane tecnico milanese viene assunto dalla Energy Oil e inviato a lavorare su una piattaforma petrolifera nel mare Adriatico. Una volta arrivato a bordo, in elicottero, scopre turnazioni estenuanti, un lavoro di estrema pericolosità, spazi angusti e convivenza difficile tra i lavoratori. Un non-luogo dove possono nascere profonde amicizie, terribili rivalità e invidie pericolose. Scoprendo che la maggior parte dei giovani lavoratori sono assunti con contratti di lavoro precario e soggetti al ricatto dei padroni del petrolio, Marco Radelli intraprende un percorso di impegno personale militante. Eletto delegato sindacale della piattaforma Camaleonte II, e divenuto attivista di un’organizzazione della sinistra extraparlamentare, dimostra l’illegittimità dei contratti di lavoro sottoscritti anche dalle stesse organizzazioni sindacali… Intanto, uno strano personaggio sbarca in incognito sull’impianto mentre è in arrivo una terribile tempesta. Durante la notte un tecnico della piattaforma cade in mare e affoga. In attesa delle autorità, bloccate dal maltempo, Radelli indaga sulla misteriosa morte del collega…
8 maggio

Mark Lanegan, SING BACKWARD AND WEEPS, Officina di Hank 2021
Siamo di nuovo sulla scena di Seattle, quella che ha cambiato il volto della musica. C’è un’altra storia da raccontare, fatta di musica dolente e splendente, fatta di derive dolorose e nitide affermazioni: è la storia di Mark Lanegan, voce e guida degli Screaming Trees, purtroppo recentemente scomparso, che ha segnato con i suoi toni cupi e graffianti il sound di un’epoca nella quale la città “supersonica” era il centro esatto del Rock ‘n Roll. Una carriera lunga e tormentata, una vita di eccessi e di contraddizioni, un artista che si racconta senza indulgenza, ma senza ricadere nei cliché delle memorie dei sopravvissuti. Attraverso quattro decadi, Lanegan disegna il suo personalissimo orizzonte musicale, composto delle tante suggestioni e collaborazioni che lungo il suo difficile cammino ha incrociato. Ne viene fuori un resoconto sincero fino all’estremo, con uno stile in cui echeggiano i grandi miti letterari della sua epoca, come Borroughs, Hunter Thompson e Bukowski. Ne viene fuori in ogni caso l’amore disperato per la musica, che è sempre il punto di partenza e di arrivo di questo tipo di avventura.