I LIBRI DELLA SETTIMANA

24 giugno

A.J. Finn, MIA CARA MISS HUNTER, Mondadori 2024
“Tra tre mesi sarò morto. Vieni a raccontare la mia storia.” Così scrive Sebastian Trapp, solitario e famosissimo autore di romanzi gialli, a Nicky Hunter, critica letteraria con la quale ha da tempo un’intensa corrispondenza epistolare. Affetto da una grave malattia che gli lascia pochi mesi di vita, Trapp invita Nicky nella sua magnifica villa di San Francisco per aiutarlo a scrivere la sua autobiografia. Qui la ragazza fa la conoscenza di Diana, l’enigmatica seconda moglie di Trapp; di Freddy, il nipote ribelle; e di Madeleine, la figlia protettiva e premurosa. Col passare dei giorni, però, quello che sembra un normale lavoro di scrittura si trasforma in un’irresistibile “febbre da detective”, che vede Nicky coinvolta nella ricerca di verità sepolte nel passato del misterioso scrittore. Vent’anni prima, infatti, la notte di Capodanno del 1999, la prima moglie di Sebastian e il loro figlio adolescente scomparvero improvvisamente nel nulla in due punti diversi della città, gettando un alone di sospetto su di lui. Inoltre, la decisione di uscire dall’isolamento due decenni dopo e di permettere a una sconosciuta di scavare nel suo passato contribuisce ad alimentare i dubbi sulla sua estraneità ai fatti. Mentre tenta di unire i pezzi della vita di Trapp, Nicky è sempre più ossessionata dall’urgenza di far luce su quella famigerata notte, e anche Madeleine inizia a interrogarsi sulla sincerità del padre. Quando un cadavere emerge nello stagno di carpe koi nel giardino della villa e Madeleine comincia a ricevere messaggi enigmatici, entrambe le donne si rendono conto che il passato, apparentemente sepolto, sta solo aspettando il momento giusto per tornare a galla e rivelare i suoi terribili segreti. Mia cara Miss Hunter è un noir dalle atmosfere hitchcockiane straordinarie che conferma le grandi qualità narrative di A.J. Finn.
25 giugno

Massimo Beltrame, MILANO E LE SUE CHIESE, Meravigli 2023
Un viaggio tra storia, architettura e pittura nel più grande “museo diffuso” della città, dove si può ammirare lo sviluppo della parabola figurativa italiana dall’epoca paleocristiana ad oggi. Quattro le sezioni in cui è articolato il volume: Dentro la Cerchia dei Navigli – Tra la Cerchia e i Bastioni Oltre i Bastioni – Insediamenti monastici. Prefazione di Fedele Confalonieri (presidente Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano).
26 giugno

Gerald Murnane, QUALCOSA PER IL DOLORE. MEMORIE DAL MONDO DELL’IPPICA, Safarà 2024
“Sebbene non fosse mai andato a cavallo né avesse ancora mai assistito a una corsa, da ragazzino Gerald Murnane rimase talmente affascinato dalle foto che ammirava sullo Sporting Globe e dai nomi intrisi di magia dei cavalli che si slanciavano a tutta velocità sulla pista – pronunciati a gran voce dai radiocronisti con la malìa di un incantesimo – da esserne subito catturato con la forza di un amore predestinato. Il giovane Murnane avrebbe scoperto in questo mondo più di quanto avrebbe mai potuto trovare nella religione o in qualsiasi altra istituzione umana: un sistema attraverso il quale comprendere e distillare la realtà, un inesauribile scrigno di emozioni, pratiche ed esperienze – e infine un portale verso i territori sconfinati dell’immaginazione e della memoria, capace di condurci nuovamente dove tutto ha avuto origine.”
27 giugno

Joseph M. Armengol, RISCRIVERE LA MASCOLINITÀ. UOMINI E FEMMINISMO, Odoya 2023
Una delle più importanti conquiste degli studi femministi è stato comprendere come il genere sia un costrutto, sociale e storico, e non una caratteristica interna e immutabile. Ebbene, se applichiamo questa stessa idea anche al genere maschile, non possiamo far altro che ammettere che anche la mascolinità è qualcosa di costruito culturalmente, ed è quindi passibile di cambiamenti. Una diversa concezione di mascolinità significa anche una differente visione della paternità? Come cambierebbe le relazioni tra i generi? Questi e altri problemi vengono qui esaminati, tentando di dar loro una risposta concreta. Tuttavia ciò che conta, alla fine, è che l’esplorazione di mascolinità alternative apra uno spazio per quegli uomini che mettono in dubbio il modello dominante, mostrando che il cambiamento è possibile e reale. In equilibrio tra personale e sociale, Armengol ribalta la prospettiva: l’uomo bianco eterosessuale non è più la norma a cui rapportare il resto del mondo e appaiono quindi evidenti i modelli culturali a cui questo è sottoposto. “Riscrivere la mascolinità” mira a fornire un approccio interdisciplinare alla questione, necessario per comprendere meglio le vite degli uomini e per poterle ripensare e migliorare, in una scia positiva che porterebbe a una società più equa e più felice, per tutti. Così come il femminismo lo è stato per il XX secolo, il cambiamento negli uomini e nella mascolinità può diventare una delle più importanti rivoluzioni sociali del XXI secolo.
29 giugno

Alice Basso, UNA FESTA IN NERO, Garzanti 2024
Torino, 1935. I fari della Balilla Spider Sport fendono il buio della notte. Il fatto che al volante ci sia una donna potrebbe sembrare strano, ma non se si tratta di Anita. Sono mesi, infatti, che fa cose poco consone, per non dire disdicevoli, sicuramente proibite. Come rimandare il matrimonio con Corrado solo per il desiderio di lavorare. Oppure scrivere, sotto lo pseudonimo di J.D. Smith, racconti gialli ispirati a fatti di cronaca per portare un po’ di giustizia dove ormai non ne esiste più. Un segreto che condivide con Sebastiano Satta Ascona, direttore della rivista «Saturnalia». E a essere sinceri scrivere non è l’unica cosa proibita che fanno insieme… Ma ora qualcosa è cambiato, ed è il motivo per cui Anita si trova a bordo di una macchina. Qualcuno ha iniziato a seguirli, e con le spie meglio non scherzare, di questi tempi. Meglio fare quello che chiedono. Anche se non è giusto. Anche se le richieste minacciano di stravolgere l’esistenza pacifica degli amici più stretti: la saggia Clara, l’irriverente Candida, la dolce Diana, l’affascinante Julian, il ribelle Rodolfo e, ovviamente, Sebastiano. Il suo Sebastiano. Perché vivono in anni così difficili? Perché non possono fidarsi di nessuno? Perché non smettono di attirare attenzioni indesiderate? Anita non ha le risposte, ma i protagonisti delle storie gialle che ha imparato ad amare la esorterebbero a non avere paura. Perché il pericolo è il sale della vita. Eppure, Anita non è abituata a fuggire. Non è abituata a mentire. All’improvviso, si trova in uno dei racconti di J.D. Smith, e non ha la minima idea di come potrà andare a finire.
29 giugno

Aliyeh Ataei, VENTRE SEPOLTO, Utopia 2024
Sull’orlo di una crisi di nervi, Mani Rafat vaga per Teheran alla disperata ricerca della sorella gemella. Non ne trova più traccia e sentimenti contrastanti gli attraversano la mente. È un giovane ingegnere dallo spiccato gusto letterario, che soffre di disturbi psichici e fa uso di stupefacenti. La moglie lo ha lasciato perché Mani non riesce a darle un figlio. Intorno a lui, per giunta, la città si muove a un ritmo disumano. A poco a poco, mentre il lettore lo insegue in questa ricerca spasmodica, il protagonista comprende che la sua inquietudine è alimentata da un dolore profondissimo: è un uomo, certo, e come tale lo riconoscono le persone in cui si imbatte, eppure dentro di sé custodisce un io femminile, cui da tempo non presta ascolto. A mano a mano che l’uomo inizia a riconoscersi meglio, la sua identità si sovrappone a quella della sorella perduta. Tra ossessioni e discriminazioni, perciò, la ricerca della gemella si intreccia all’indagine sull’animo femminile che Mani ha riscoperto in sé, con un finale imprevedibile e commovente.
30 giugno

Martina Corgnati, MILVA. L’ULTIMA DIVA. AUTOBIOGRAFIA DI UNA MADRE, La nave di Teseo + 2024
Instancabile, volitiva, perfezionista, curiosa, elegante, ossessiva, generosa, eternamente insoddisfatta… Questi sono soltanto alcuni degli aggettivi che definiscono Milva, l’ultima diva di un mondo che da Goro, sul Delta del Po, ha saputo aprirsi fino a Parigi, la Germania, il Giappone… Milva, all’anagrafe Maria Ilva perché il parroco di Goro non volle acconsentire a quel nome senza santa protettrice, è come se avesse vissuto cinque vite, ogni volta diverse, accompagnate da persone differenti, e sfide e palcoscenici nuovi, ciascuna raccontata in una parte di questo libro. Di queste cinque vite, la figlia Martina Corgnati ci offre un racconto completo, dall’infanzia agli ultimi giorni, un racconto intimo come solo lo sguardo di una figlia può essere, che non risparmia le fragilità e le contraddizioni di una donna insicura nel confronto continuo con il pubblico e con la critica, ma capace di affrontare il palco, e l’esistenza, con una forza e un talento straordinari – quelli di una pantera, come si è detto.