I LIBRI DELLA SETTIMANA

24 ottobre

Marie-Hélène Lafon, STORIA DEL FIGLIO, Fazi 2022
Il figlio è André. La madre, Gabrielle. Il padre è sconosciuto. André viene cresciuto da Hélène, la sorella di Gabrielle, e suo marito: coccolatissimo, unico maschio fra le cugine, ogni estate ritrova “la madre”, misteriosa signora che ha scelto di vivere a Parigi e torna a trascorrere le vacanze in famiglia. Questo è solo l’inizio della storia, o meglio è una parte, perché le vicende narrate in “Storia del figlio” coprono un arco lungo cent’anni, raccontando il prima e il dopo, indagando sui molti perché, spostando di volta in volta la lente su un personaggio e su un momento diverso: due bambini gemelli di Chanterelle a inizio Novecento, un irrequieto collegiale che conosce i primi turbamenti erotici, una donna sola in un appartamento parigino, un partigiano in cerca di suo padre e molti altri ancora. A mettere insieme tutti i pezzi, in questa saga familiare costruita come un mosaico, è la penna di Marie-Hélène Lafon che, con eleganza, delicatezza e sensibilità, racconta la verità di una famiglia nelle sue pieghe più profonde, quelle che scavano i solchi della vita.
25 ottobre

Mirko Fabbreschi, Fabio Bartoli, CARTOON HEROES. QUARANT’ANNI DI SIGLE TV, Kappalab 2022
Che differenza c’è tra Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni e L’Ape Maia di Katia Svizzero? Nessuna. Sono entrambi brani che fanno parte della nostra cultura popolare. Con le loro sigle, artisti come Superobots, Rocking Horse, Cavalieri del Re, Mele Verdi, Nico Fidenco, Cristina D’Avena, Giorgio Vanni o Raggi Fotonici hanno scritto pagine importanti della musica italiana. Quella delle sigle è una storia ormai parte di ognuno di noi, che va raccontata e celebrata. Attraverso questo libro scoprirai così cos’è una sigla, quali sono le sue caratteristiche e le sue modalità di composizione, esecuzione e trasmissione, come sono nate e si sono evolute in Italia, e soprattutto chi sono gli eroi della cartoon music, gli autori e interpreti fondamentali che hanno dato lustro a questo genere così unico. Con i contributi di: Vince Tempera (compositore), Andrea Delogu (conduttrice e attrice), Enrico Deregibus (critico musicale), Annalisa Vasselli (Rai Due), Olimpio Petrossi (RCA), Maurizio Merluzzo (doppiatore e YouTuber) e Radioanimati.
26 ottobre

Nicholas Mirzoeff, COME VEDERE IL MONDO. UN’INTRODUZIONE ALLE IMMAGINI: DALL’AUTORITRATTO AL SELFIE, DALLE MAPPE AI FILM (E ALTRO ANCORA), Johan & Levi 2017
Che il potere delle immagini sia cresciuto a dismisura è sotto gli occhi di tutti. Con l’avvento dei nuovi media, la loro produzione è cresciuta vertiginosamente e la loro circolazione è così pervasiva da scandire ogni momento della nostra vita. Solo negli Stati Uniti ogni due minuti vengono scattate più fotografie di quante se ne siano realizzate nell’intero XIX secolo, e ogni mese vengono caricati sul web novantatré milioni di selfie, per non parlare dei milioni di nuovi video postati quotidianamente sui social. II mondo di oggi, sempre più giovane, urbanizzato, connesso e surriscaldato, ci appare inevitabilmente ridotto in frantumi. L’immagine stessa della Terra – non più quella compatta sfera di marmo blu immortalata nel 1972 dallo scatto analogico degli astronauti dell’Apollo 17 – ci viene presentata attraverso un mosaico di foto satellitari che ne ricompongono una forma molto fedele nei dettagli ma di fatto “virtuale”, perché non più legata a un unico luogo e tempo. Come possiamo allora reimparare a guardare un mondo che innovazioni tecnologiche, sconvolgimenti climatici e politici hanno trasformato radicalmente nel giro di pochi decenni, e che continua a mutare sotto i nostri occhi a una velocità insostenibile? Nicholas Mirzoeff esplora il modo in cui diamo forma alle immagini e come queste, a loro volta, plasmino la nostra esistenza, scatenando profondi cambiamenti politici e sociali. Nel farlo, l’autore distilla un vasto repertorio di scritti teorici – da John Berger a Walter Benjamin, da Michel Foucault a Gilles Deleuze – ed esamina in una prospettiva storica numerosi fenomeni della cultura contemporanea, muovendosi tra diverse discipline e contesti geografici. Dal selfie, una forma di autoritratto non più appannaggio esclusivo delle élite ma strumento con cui la maggioranza globale dialoga con se stessa, ai droni, che hanno sostituito i generali nell’arte di visualizzare la guerra, “Come vedere il mondo” è una mappa essenziale per orientarsi nel mare di immagini in cui siamo immersi.
27 ottobre

Jason Bailey, FUN CITY CINEMA. NEW YORK IN UN SECOLO DI FILM, Jimenez 2022
Una celebrazione dei film fatti e ambientati a New York in un volume di grande formato e fotografico, con oltre 300 immagini a colori (fotografie d’epoca della città, fotogrammi, dietro le quinte, locandine originali e materiale di produzione di ogni film), insieme a interviste esclusive ai più celebri registi e attori della Grande Mela. Una narrazione approfondita e documentata che descrive la storia della produzione cinematografica a New York e che attraverso di essa racconta la nascita, la decadenza e la resurrezione della città.
28 ottobre

Antonio Orejudo, VANTAGGI DI VIAGGIARE IN TRENO, Alessandro Polidoro 2022
Dopo aver ricoverato il marito in una clinica psichiatrica, una donna sale in treno per tornare a Madrid. A bordo, uno sconosciuto all’improvviso le chiede: “Ti piacerebbe ascoltare la storia della mia vita?”. È Ángel Sanagustín, uno psichiatra che lavora proprio nella stessa clinica. Specialista in disturbi della personalità, basa i suoi studi sugli scritti dei pazienti. Li porta con sé in una cartellina rossa, che raccoglie quindi casi di schizofrenia, di doppie vite o di pazienti paranoici. Durante una delle fermate, lo psichiatra scende per comprare un panino, ma perde il treno: e la donna resta con la cartellina rossa. Iniziamo così, con lei, a leggere le storie dei pazienti. Trascinato in un vortice grottesco, labirintico, di inquietante umorismo e satira feroce, di manie e complotti, il lettore sarà travolto da storie piene di inventiva, in un romanzo la cui struttura circolare si risolve tra colpi di scena e sorprese. Il patto di credibilità tra lettore e autore vacilla spesso: qual è il confine tra la verità e la verosimiglianza, tra la sanità mentale e la follia, tra l’identità e il racconto?
29 ottobre

Rebecca Buxton, Lisa Whiting, LE REGINE DELLA FLOSOFIA. EREDITÀ DI DONNE CHE HANNO FATTO LA STORIA DEL PENSIERO, TLON 2021
La storia della filosofia non ha reso giustizia alle donne: molte delle filosofe presenti in questo libro vi saranno sconosciute. Eppure il loro impatto sul mondo e sulle idee non è trascurabile. Le regine della filosofia, attraverso le storie di venti filosofe – da Ipazia a Hannah Arendt, passando per Angela Davis e Iris Marion Young – porta in primo piano le vite e le opere di alcune tra le più importanti pensatrici della storia. «Siamo sempre state filosofe. Lo eravamo anche prima di poter seguire un corso universitario, di poter pubblicare libri, di poter tenere conferenze pubbliche. Lo eravamo prima che iniziasse a collassare l’idea granitica secondo cui una donna che studiava fosse un abominio. Lo eravamo già, ma non potevamo dare spazio al nostro desiderio di riflessione, di studio, di dialogo, di speculazione, e per questo il mondo ha perso migliaia di filosofe che forse nei millenni avrebbero potuto imprimere un altro corso alla storia umana»
30 ottobre

Barbara Baldi, ADA, Oblomov 2018
Graphic novel
Inizio del Novecento. Ambientazione mitteleuropea. Un padre ignorante e autoritario, un taglialegna, vive con la figlia ai margini di un bosco. La figlia, Ada, è la vittima – incompresa, maltrattata – sulla quale egli scarica aggressività e frustrazione. La ragazza ha talento e curiosità per la pittura, ma il padre disprezza l’arte e il lavoro intellettuale. Ada capisce ben presto che lo scontro frontale non paga e, apparentemente sottomessa, coltiva la propria passione in silenzio e all’insaputa del padre, con l’aiuto di uno studente conosciuto a scuola anni prima. I due non si frequentano, ma si scambiano libri, disegni, colori, che lasciano in un luogo sconosciuto ad altri. La pittura è per Ada una dimensione parallela di libertà e un vero e proprio percorso di empowerment, che la porta alla consapevolezza di sé. Seguito ideale di «Lucenera», Ada è una storia di vendetta e redenzione, in cui l’atmosfera si fa sempre più cupa con il procedere della narrazione.