I LIBRI DELLA SETTIMANA

 

29 novembre

Steve Van Zandt, MEMORIA. LA MIA ODISSEA FRA ROCK E PASSIONI NON CORRISPOSTE, Il Castello 2021
Se il cognome Van Zandt vi dice poco forse sarò più famigliare il suo soprannome : “Little Steven” , storico chitarrista a fianco di Bruce Springsteen nella E Street Band e poi scopertosi anche ottimo attore nella serie I Soprano (nel ruolo di SIlvio Dante).
Quando è ancora adolescente Steve Van Zandt incontra Bruce Springsteen, un emarginato/idealista come lui, che diventerà suo amico e compagno di band. Col soprannome di Miami Steve, Van Zandt diventa il punto fermo della E Street Band mentre conquista il mondo del rock. Questo libro racconta gli eventi imprevedibili di una vita sempre sorprendente. È qualcosa di più della semplice testimonianza di un nomade giramondo, più della storia di un attivista pionieristico, più dell’odissea di una ricerca spirituale, e più di una master class in Rock and Roll.
30 novembre

Ronald Hutton, STREGHE. UNA STORIA DI TERRORE DALL’ANTICHITÀ AI GIORNI NOSTRI, Il Saggiatore 2021
Streghe che cavalcano lupi e iene, cortei notturni di morti senza riposo, uomini trasformati in animali, formule magiche in grado di controllare spiriti e divinità: ogni popolo e ogni cultura del mondo, dall’alba dei tempi fino a oggi, ha creduto nell’esistenza di individui capaci di nuocere agli altri attraverso poteri magici; personaggi che incutono paura o provocano repulsione, dai quali è necessario difendersi, le cui caratteristiche vanno a formare la sfaccettata figura della strega. Dall’Africa al Baltico, dall’antica Grecia alle Americhe, le streghe hanno tratti sorprendentemente simili: agiscono di notte, causano malattie e morte a distanza, sono particolarmente pericolose per i bambini, costituiscono una minaccia per l’ordine sociale. Il mondo antico teme e disprezza chi pratica la stregoneria perché considera i suoi poteri un tentativo di appropriarsi di prerogative divine, e nella Roma imperiale la magia è combattuta ferocemente in nome della religione ufficiale. Altre culture oppongono alla stregoneria figure specifiche dotate a loro volta di poteri straordinari, come esorcisti specializzati in Africa, i praticanti delle tradizioni sciamaniche in Siberia ed Europa settentrionale o i benandanti friulani. Nell’Europa continentale del Medioevo streghe e guaritori dai poteri innati convivono con maghi eruditi eredi di una tradizione di magia rituale che ha origine nell’antico Egitto. A partire dalla fine del XIV secolo la cultura cristiana produce lo stereotipo della strega diabolica, schierata con le forze del male nell’eterna battaglia contro la Chiesa, che è all’origine delle persecuzioni dell’età moderna. Dappertutto e in ogni tempo le persone etichettate come streghe sono il capro espiatorio di tensioni e invidie all’interno delle comunità. Ronald Hutton, studioso di magia e paganesimo, seguendo le orme di Carlo Ginzburg e Wolfgang Behringer esamina la credenza nelle streghe da ogni angolazione e in prospettiva globale, attraverso epoche e continenti, a caccia dei nessi tra le tradizioni folkloriche di svariati popoli e società. “Streghe” è una discesa vertiginosa nelle più oscure e antiche fantasie dell’umanità, che testimonia come la nostra fascinazione per la paura e l’ignoto non abbia confini di spazio e di tempo.
1 dicembre

Fioly Bocca e Greta Bocca, QUALCOSA PIÙ DI NIENTE. NEI CAMPI PROFUGHI DELLA GRECIA, People 2021
Come vive chi è costretto a permanere per mesi, o anni, in un campo profughi? Per sopravvivere a un’attesa indefinitamente lunga, senza risposte, in un luogo che non è casa né approdo? L’Europa non ha pianificato strategie a lungo termine per gestire il fenomeno migratorio, dunque non mancano i momenti di crisi, come l’incendio del campo di Moira a settembre 2020. Probabilmente la situazione sarebbe anche peggiore, se non fosse per l’operato dei volontari. Si tratta di persone di qualsiasi età, provenienti da ogni parte del mondo, che per giorni, mesi o anni mettono in stand-by la propria vita per occuparsi “degli altri”. Abbiamo voluto intervistarli per capire che cosa li motiva, per dare testimonianza dell’accoglienza che parte dal basso. Vogliamo raccontare, attraverso le loro voci, le difficoltà e le sfide quotidiane che si verificano a due passi da noi, in quel pezzo d’Europa che l’Europa sembra aver dimenticato. Perché anche il silenzio è un confine che va abbattuto. E ogni passo in quella direzione è qualcosa più di niente.
2 dicembre

Bernardine Evaristo, RADICI BIONDE, Sur 2021
Con un rivoluzionario atto di fantasia, Bernardine Evaristo immagina un mondo in cui la tratta atlantica degli schiavi viene ribaltata lungo la linea del colore: sono i neri (anzi, i nehri) ad aver fondato un impero coloniale a partire dal Regno Unito di Grande Ambossa, e i bianchi (anzi, i bianki) a essere razziati dall’Europa e trasportati come schiavi al di là del mare, nelle Isole del Giappone Occidentale. La vicenda che seguiamo è quella di Doris, strappata da bambina alle campagne feudali inglesi e venduta ai ricchissimi proprietari di una piantagione, che da adulta sceglie finalmente di inseguire (grazie anche a una ferrovia sotterranea…) la libertà.
3 dicembre

Simon Blackburn, SPECCHIO DELLE MIE BRAME. PREGI E DIFETTI DEL NARCISISMO, Carbonio 2019
«“Perché voi valete”… Non che prima fossi ignaro della vanità degli esseri umani, o di quella degli umani desideri. Ma c’era qualcosa di particolarmente sfacciato nello slogan sbandierato da L’Oréal, e io ho sentito il bisogno di affrontarlo e di capirlo. Era come uno spiraglio su un mondo più buio, più malvagio.»
Sicuri di sé, compiaciuti, perennemente affascinati dal proprio riflesso nell’acqua. Armati di smartphone e ansiosi di scattare l’ennesimo selfie per rendersi protagonisti della scena. Le forme che può assumere il narcisismo sono tante, fino a renderci innegabilmente odiosi. Ma il narcisismo è sempre un deplorabile nemico? Non sempre, risponde il filosofo Simon Blackburn. E con un’arguta analisi che parte dai miti del passato, attraversa le epoche storiche, filosofiche e letterarie e arriva fino agli slogan pubblicitari di oggi, attingendo alla sapienza di Aristotele, Cicerone, Erasmo, Rousseau, Adam Smith, Kant e Iris Murdoch, Blackburn offre un’esplorazione a tutto tondo delle tante, variegate e a volte singolari forme che può assumere l’amor proprio. Tuttavia, sostiene Blackburn, se l’egoismo è un male da combattere, non lo è invece la cura dell’io: guardarsi allo specchio e magari ammettere di non poter resistere a certe pulsioni è segno di grande sincerità verso se stessi. Quale essere umano, infatti, non ha mai desiderato ricevere delle lodi? E chi di noi, nel soffrire o gioire per gli altri, riesce a dimenticare completamente se stesso?
4 dicembre

Cécile Coulon, UNA BESTIA IN PARADISO, e/O 2021
Da molto tempo ormai le chiavi del Paradiso sono in mano a Émilienne, una donna dura ma giusta che conosce le bestie e sa parlare al grano. Sono chiavi che hanno aperto le porte a diverse persone: a Marianne, tornata alla casa materna con un marito poco adatto alla vita in campagna, morta con lui su una curva maledetta poco distante. A Blanche e Gabriel, i due nipotini rimasti a covare il dolore della perdita, lei così simile a nonna Émilienne, lui così incapace di colmare il vuoto e trovare un posto al Paradiso. A Louis, infine, fuggito adolescente ai pugni di un padre violento, ed entrato a far parte del paesaggio e degli abitanti della fattoria. Una squadra dolorosa ma forte, che tesse dentro di sé legami forti e di un amore bizzarro. Louis e Blanche, quasi fratelli eppure distanti, con un sentimento sempre insoddisfatto che va dall’uno all’altra e lì si blocca. Gabriel, sempre con un occhio altrove e Émilienne, per tutti presente e per tutti solida. È in quella casa che, durante l’uccisione del maiale, Blanche e Alexandre fanno l’amore per la prima volta. È lì che Blanche decide di ignorare l’amore di Louis e di abbandonarsi all’abbraccio del suo compagno di classe. È lì che Alexandre, pur così diverso, così ambizioso e bello, viene accolto da un mondo di sentimenti intensi, così lontano dall’apatia dei suoi genitori. Ed è sempre lì, contro il muro della cucina, che Blanche va in pezzi quando Alexandre annuncia di voler studiare in città. Ancora lì che passeranno gli anni, veloci e placidi come solo il tempo senza amore sa essere. Fino al giorno in cui Alexandre farà ritorno al Paradiso.
5 dicembre

Fernando Aramburu, I RONDONI, Guanda 2021
Toni, un insegnante di liceo in collera col mondo, decide di porre fine alla propria vita. Meticoloso e sereno, ha scelto la data: di lì a un anno. Fino ad allora, ogni sera scriverà, nell’appartamento che divide con la cagnolina Pepa e con una raccolta di libri da cui inizia gradualmente a separarsi, una cronaca personale, cinica e disincantata, ma non per questo meno tenera e spiritosa. Cerca, in questo modo, di capire le ragioni della propria decisione radicale, di analizzare ogni minimo dettaglio intimo della propria esistenza, di confrontarsi con il proprio passato e le tante vicende quotidiane di una Spagna politicamente travagliata. Appariranno, sezionati con un bisturi implacabile, i genitori, un fratello che non sopporta, l’ex moglie Amalia, dalla quale non riesce a staccarsi, e il figlio problematico Nikita; ma anche il mordace amico Bellagamba e un’inaspettata fiamma di gioventù. E, nel susseguirsi degli episodi amorosi e famigliari di questa avvincente costellazione umana, Toni, uomo disorientato che tenta di comprendere e accettare i propri fallimenti, infonde, paradossalmente, un’indimenticabile lezione di vita.