I libri della settimana

5 aprile

Fatoumata Kébé, IL LIBRO DELLA LUNA. STORIA, MITI E LEGGENDE, Blackie 2021
Quando siamo arrivati noi, la Luna splendeva già alta nel cielo. E senza dubbio continua a essere uno dei grandi misteri dell’universo. Quali segreti nascondono i suoi crateri? Come influisce sulle maree e sulle emozioni umane? Quante vite furono sacrificate in suo nome nelle epoche passate? E ai giorni nostri, partendo dalla famosa cagnolina Laika? Che cosa sarebbe di noi, e del nostro mondo, senza la Luna? Fatoumata Kébé, astronoma e astrofisica francese, ha dedicato la sua vita a studiare il satellite terrestre. E ora ha scritto questo splendido omaggio alla Luna e alla sua cosmogonia. Sono millenni che la Luna ispira romanzi, poesie e canzoni. Si meritava che qualcuno, finalmente, raccontasse la sua storia. Per Kébé la Luna è il romanzo della sua vita, la sua grande storia d’amore. Lei sa che presto andrà nello spazio, camminerà sul lato nascosto del satellite bianco. Grazie a questo libro, vibrante e luminoso come una notte d’estate, possiamo immaginare di accompagnarla nel viaggio che sogna fin da quando era bambina.
Qui un’intervista all’autrice https://d.repubblica.it/magazine/2020/10/30/news/intervista_fatoumata_kebe_astronoma_regolamento_internazionale_inquinamento_nello_spazio-4824963/
6 aprile

Craig Brown, MARGARET: 99 RITRATTI DI UNA PRINCIPESSA RIBELLE, Mondadori 2021
Stanchi del gossip sulla monarchia inglese? Stata tranquilli e non lasciatevi spaventare: non si tratta dell’ennesima biografia di un reale di casa Windsor che scava nel torbido degli scandali sessuali. E’ invece il tentativo di un grande umorista inglese di restituirci l’immagine sfaccettata di una nobile fuori dalle regole.
Viziata, spiritosa, disillusa e annoiata, sexy, civettuola, infelice, generosa e sfortunata. Ma anche cinica, lunatica, eccentrica, alla moda. E ancora: «Venere tascabile», «Nano Reale», «cavallo perdente», «dama di pantomima», «Cenerentola al contrario»… Non appena sua altezza reale la principessa Margaret contessa di Snowdon abbandonava la scena, nei diari dei suoi amici – che fossero intellettuali squattrinati, sussiegosi aristocratici o sguaiati membri del jet set internazionale – fioccavano le battute salaci, i giudizi, le allusioni. Le sue opinioni maldestre e le sue frasi arroganti venivano puntualmente registrate, mentre la sua straordinaria capacità di dire sempre la cosa sbagliata, il desiderio di risultare sgradevole, il malcelato piacere di tormentare i confini del proprio rango diventavano immancabilmente materiale prezioso per un’aneddotica da affidare, se non proprio alla Storia, almeno a un libro. In questo racconto caleidoscopico, formato da «99 ritratti», 99 diverse angolazioni giustapposte come in un quadro cubista, Craig Brown ci restituisce forse l’immagine più vera e profonda della principessa Margaret.
https://www.donnamoderna.com/news/cultura-e-spettacolo/principessa-margaret-the-crown
7 aprile

Paul Mendez, LATTE ARCOBALENO, Atlantide 2021
Nell’Inghilterra degli anni Cinquanta, l’ex boxeur giamaicano Norman Alonso cerca, tra mille difficoltà e diffuso razzismo, una nuova vita insieme a sua moglie e ai suoi bambini. Nella stessa regione (la cosiddetta Black Country, nelle Midlands) all’inizio dei Duemila suo nipote, Jesse McCarthy, è alla ricerca del proprio posto nel mondo, e di una vita più vera in cui riconoscersi. Jesse è stato cresciuto senza il padre naturale nella locale comunità dei Testimoni di Geova, un ambiente rigido e chiuso dal quale ancora adolescente viene espulso per aver timidamente manifestato le proprie tendenze omosessuali. Biasimato anche da sua madre e dal nuovo marito di lei, Jesse si trasferisce così a Londra e inizia a frequentare uomini più grandi (soprattutto bianchi) a pagamento. In ognuno di loro, non importa quanto possano essere squallidi e violenti, non importa cosa gli chiedano di fare, Jesse cerca un po’ di amore, qualcuno che lo accetti e gli voglia bene per quello che è. Presto però Jesse si trova a rischiare la propria vita per un incontro sessuale più pericoloso ed estremo del solito, ma nel momento peggiore della sua vita conosce un uomo, uno scrittore, con cui nasce una forte amicizia e una grande attrazione reciproca, anche se questi è tuttora sposato con una donna…
https://www.illibraio.it/news/dautore/latte-arcobaleno-paul-mendez-1398002/
8 aprile

Byung-Chul Han, TOPOLOGIA DELLA VIOLENZA, Nottetempo 2020
Il punto di partenza dell’analisi che Byung-Chul Han sviluppa in questo saggio è la natura proteiforme della violenza: cambia aspetto, si adatta alla logica e alle modalità del contesto sociopolitico in cui si sviluppa e, soprattutto, agisce anche laddove sembra essere sparita. L’esame parte dalla violenza nelle sue manifestazioni macrofisiche: quella del sangue e del sacrificio, della vendetta divina, del sovrano sul sottoposto, quella senza sangue delle camere a gas, quella del terrorismo, quella del linguaggio offensivo. In questo senso essa è espressione di un “eccesso di negatività”: è infatti possibile esclusivamente dove c’è antitesi, conflitto, tensione bipolare tra un Ego e un Alter, un Interno e un Esterno. Nell’epoca odierna, con la progressiva “positivizzazione della società” − ovvero lo smantellamento della negatività e della contrapposizione e l’appiattimento delle differenze − anche la violenza sembra svanire, almeno nelle sue forme visibili, tangibili, corporee. Ma quello a cui assistiamo, sostiene il filosofo, è in realtà un suo trasferimento sul piano psichico, all’interno del soggetto. È, quella odierna, una violenza microfisica, sottocutanea, un pericoloso “eccesso di positività” che si manifesta “in termini di sovrapprestazione, sovrapproduzione e sovracomunicazione, iperattenzione e iperattività”, fondendosi e confondendosi con la sua controparte: la libertà. Nella società della prestazione il soggetto, formalmente libero, è vittima di se stesso e delle pulsioni che ha ormai introiettato. “La storia della violenza,” conclude Han, “giunge a compimento in questa coincidenza tra carnefice e vittima, tra signore e servo, tra libertà e violenza”.
9 aprile

Fernando Bermejo-Rubio, L’INVENZIONE DI GESU’ DI NAZARETH. STORIA E FINZIONE, Bollati Boringhieri 2021
Al tempo dell’imperatore Tiberio, a Gerusalemme, per ordine del prefetto romano Ponzio Pilato, venne crocifisso un ebreo che predicava l’arrivo del regno di Dio. Questo fu l’inizio di un processo che avrebbe finito per presentare Gesù come un essere divino. Il fatto che questa glorificazione sia continuata fino a oggi richiede un esame profondo e uno studio preciso del pensiero critico sull’argomento. Possiamo distinguere la realtà dalla storia che ci è stata tramandata? Il Cristo della tradizione e il Gesù storico hanno qualcosa in comune che la ricerca possa rivelare? In questo volume, solido e documentato, Bermejo-Rubio non solo cerca di districare le due narrazioni su Gesù – quella storica e quella di fede – ma descrive anche nel dettaglio come la moderna storiografia possa tentare di farlo tramite un uso corretto delle fonti. Il libro è quindi una lezione di metodo oltre che un’impressionante dispiego di conoscenze e di erudizione. L’invenzione di Gesù di Nazareth analizza con rigore la figura di Gesù e le vicende del primo cristianesimo a partire dalle fonti antiche, prosegue sottoponendo ad analisi critica la storiografia successiva e giunge fino al tempo presente. Nella sua dettagliata disamina Bermejo-Rubio dimostra come l’intero campo di studi sia stato spesso ingombro di pregiudizi e preconcetti, che ancora oggi pervadono la letteratura di settore. Consapevolmente o meno, il dato storico e quello mitologico si intersecano in maniera complessa, rendendo lo studio della figura di Gesù un compito arduo, ma tanto più necessario in un mondo che si dice secolarizzato.
10 aprile

Marie-Claire Blais, LA SETE, Safarà
In una grande villa in un’isola senza nome del Golfo del Messico, entrambe spartiacque tra infiniti mondi, vengono indetti tre giorni e tre notti di festa per salutare la nascita di Vincent, e la fine di un secolo. Nel corso dei magnifici festeggiamenti i molti invitati di Mélanie e Daniel collidono tra loro in un flusso vorticoso di sentimenti indomabili, passandosi il testimone di una narrazione corale che scorre inquieta in cerca dell’appagamento della sete inestinguibile che accomuna tutti i protagonisti di questo vertiginoso romanzo corale: la sete di ubriachezza, di bellezza, e infine di giustizia.
https://www.safaraeditore.com/wp-content/uploads/2021/02/sete-lettura-safara.pdf
11 aprile

Alessandro De Luyk, LA SCALATA AL MAINSTREAM: MEME , TROLL E GAMERGATE; IL CONTROPOTERE NEI SOCIAL MEDIA, Lupetti 2020
Le tendenze della sterminata galassia dei Social Media appaiano tuttora fortemente divergenti dalle funzioni ottimistiche attribuibili all’Internet Culture dei suoi padri fondatori, smarrendo progressivamente, e in meno di due decenni, le pagine migliori delle sperate “nuove antropologie”. Al loro posto si sono instaurati e radicati degli aspetti fortemente aggressivi, in un incrocio di tattiche e conquiste tese a provocare autentici ribaltamenti politico-istituzionali nel settore della comunicazione, e talvolta estremizzantesi anche in violenti movimenti di piazza o nelle gesta imperdonabili dei killer solitari.
L’autore procede qui a ventaglio attorno al concetto basilare di potere o “contropotere”, in quanto destabilizzante.
Nella scansione dei capitoli, con riferimenti alla filosofia, al giornalismo, al marketing e alla sociologia, risalta all’inizio l’individuazione nella società attuale di una sorta di “Panopticon”, vero e proprio meccanismo per mettere in atto una forma perversa di digital imperialism che, nella sua capacità di controllo totalizzante, sembra attualizzare la visione di Foucault dei corpi (e delle menti) addomesticate. Nonostante l’apparenza di una lotta tra il caos e la disciplina digitale, in sostanza oggi prende forma il brain hacking – l’addomesticamento dei cervelli – con l’utilizzo delle più evolute tecniche per lo sfruttamento estremo delle nostre capacità attenzionali.